Convegno archeologia Cori
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Sabato 19 Novembre, alle ore 16.30, presso la sala conferenze del Museo della Città e del Territorio di Cori si terrà il secondo appuntamento con il nuovo ciclo di convegni e presentazioni ‘Tra città e territorio. Novità nella ricerca storica, archeologica e archivistica’ organizzato dalla Direzione scientifica del Museo, in collaborazione con il Comune di Cori e le associazioni culturali Arcadia e Amici del Museo.

‘Castellone. Archeologia di un centro minore del Lazio Meridionale’ è il titolo dell’incontro durante il quale verrà presentato il lavoro condotto da Roberta Trifelli, per la tesi di laurea magistrale in Archeologia – Sapienza Università di Roma, guidata dal prof. Domenico Palombi e correlata dalla dott.ssa Nicoletta Cassieri – Soprintendenza Archeologica del Lazio e dell’Etruria Meridionale.

Lo studio rappresenta una prima raccolta di documentazione archeologica inerente il territorio in località Castellone, ubicato nel comune di Cisterna di Latina (LT), confinante a nord est con il comune di Cori. Eruditi e storici locali già dal 18° secolo riportano una sommaria testimonianza del valore storico del sito e soltanto negli anni Sessanta del secolo scorso l’area viene indagata da archeologi, uniche testimonianze scientifiche che si possiedono attualmente.

Già dagli anni Ottanta del Novecento si propose di identificare il sito sorto sulla collinetta del Castellone con la piccola città di Ulubrae, menzionata nelle fonti latine e documentata da ritrovamenti epigrafici riportanti il poleonimo nell’areale tra Velletri, Cori, Cisterna di Latina e Sermoneta, ma ad oggi mancava una documentazione archeologica che potesse affermare la natura urbana del sito di Castellone.

Le informazioni necessarie sono state recuperaste da diverse fonti: testimonianze orali, ricognizioni sul campo, lettura stereoscopica di fotografie aeree degli anni Quaranta del Novecento, ricerche archivistiche su notizie riguardanti materiali provenienti da Castellone, ora dispersi. Grazie alla comparazione dei dati, si è potuto redigere una carta archeologica della zona, strumento indispensabile per ricerche future.

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