La piccola cittadina di Tiràn, così si scrive in dialetto valtellinese, conta quasi 9 mila anime oggigiorno e fu abitata già nella preistoria, come testimoniano i pugnali del XVIII secolo a.C., le incisioni rupestri e la stele dell’Età del Rame esposta presso l’Antiquarium Tellino. Dapprima vi furono gli Etruschi ed i Celti poi, in Età Imperiale, furono gli Antichi Romani a stanziarvisi, dando origine al nucleo abitativo presso il pendio di Roncaiola e quindi assegnarle il nome: l’etimo sembra derivi da inter amnes, ossia tra i fiumi, ed in effetti Tirano si trova proprio tra l’Adda e il Poschiavino
La prima cosa che si scorge, senza necessariamente conoscere il suo iter studiorum, è che nel cuore di Nicolò Grippaldi, classe ‘86 e vignaiolo biodinamico, c’è una visione kantiana della vita e della vigna: il cielo stellato sopra le sue vigne riflesso in un suo personale ed intimo codice interiore che a poco a poco esce dalle sue mani e si traduce in ostinato lavoro ed in una carezza per ogni grappolo amorevolmente portato a maturazione.
Il senso dell’olfatto, tutt’oggi il più sottovalutato tra i cinque sensi, è quello che forse incide di più sull’inconscio, il quale elabora e raccoglie un’infinità di informazioni al di là della nostra volontà ed immaginazione. È grazie all’olfatto, tra l’altro il senso più collegato alla vista ed al tatto, che riusciamo a rievocare dalla dimensione inconscia un evento o un’esperienza passata dopo aver sentito un determinato odore e per estensione, potremmo dire, dopo aver percepito un determinato sapore.
Un italiano dovrebbe perdere temporaneamente la memoria per qualche giorno, così, giusto per ritrovarsi in una città d’arte, dentro una pinacoteca, nel bel mezzo di un paesaggio o di un sito archeologico del suo Paese per poter ricevere la benedizione di un grande dono: poter guardare tutto ciò con gli occhi di un bambino o di uno straniero al fine di provare lo stesso rapimento che gli animi sensibili provano quando vengono colpiti dalla sindrome di Stendhal, atterriti dalla magnificente bellezza di cui sono circondati…
Tra le più tipiche espressioni dolciarie della tradizione natalizia partenopea vi sono le sapienze, cioè si scrivono sapienze ma si pronunciano susamielli e si mangiano come si pronunciano.
Nel film La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino il protagonista Jep Gambardella, alla domanda “che cosa ti piace di più veramente nella vita?”, rispondeva molto serenamente e senza sentirsi in dovere di conformarsi all’andazzo generale “l’odore delle case dei vecchi”.
Negli ultimi anni sembra che in Campania e più in generale nel Sud Italia, manco il tempo che arrivi il Natale, tutti vogliono il panettone… dai consulenti finanziari ai pescivendoli, dagli avvocati ai gommisti, fino agli imprenditori della ristorazione, sembra che nessuno, persino in piena ondata covid, intenda rinunciare ad avere il suo bel panettone artigianale.
Il salame di Mugnano rappresenta ancora oggi il salume delle feste, quelle che pur riunendo talvolta il sacro col profano continuano ad essere feste concrete, fatte di valori familiari e gioia, pertanto un rosso frizzante della Penisola Sorrentina Doc come il Gragnano sarebbe un abbinamento ideale grazie al brio ed all’eleganza contadina che entrambi sono capaci di evocare con la loro genuina rusticità.
“L’Ulivo” dell’ing. Francesco Terrone, poeta e scrittore, è un’ode alla bellezza di questa pianta, fiera testimone della civiltà umana, poiché è dai tempi più remoti che ad essa si accompagna.
Per facilitare il passaggio tra i banchi di scuola e le navi il prof. Domenico di Prisco ha redatto un manuale sulle comunicazioni marittime ed il relativo Glossary dello S.M.C.P. dell’IMO, ad uso dello studente e dei futuri Ufficiali di Navigazione nella fase di preparazione agli Esami per Patenti e Patentini di Ufficiale di Guardia
Investito ufficialmente del ruolo di delegato nel marzo del 2010, ed oggi al suo IV mandato, Nevio guida la comunità dei sommelier salernitani da buon padre di famiglia, abbracciando, oltre alla città di Salerno, un territorio che si estende da Scafati fino ad Eboli, che si estende quindi dall’Agro Sarnese Nocerino fino alla Valle dell’Irno.
Il chorizo è tra i salumi più famosi di Spagna, condiviso col Portogallo e presente in tutti quei paesi influenzati dall’ispanica cultura che hanno contribuito a renderlo internazionalmente diffuso tanto da essere apprezzato persino in Italia
Vino è una poesia che porta con sé l’evocazione di un’antica metafora filosofica: οἶνοψ πόντος, letteralmente “Mare che agli occhi ha il colore del Vino”
Fabbrica di Idee e Coesistenza tra i Popoli del Mare Nostrum, questo è quanto si prefigge di rappresentare la Mostra sul Mediterraneo “Terracqueo”, in allestimento al Palazzo Reale di Palermo a partire dal 20 settembre prossimo.
Si è stimato che un ulteriore fermo delle attività produttive impattanti per l’ambiente per un periodo di 45 giorni eviterebbe nei soli paesi membri della comunità europea ben 145 milioni di emissioni, corrispondenti ad un calo annuo del 5%. Tutto questo ha oltretutto dimostrato che nella sola Cina il miglioramento dell’atmosfera ha evitato le morti di 4000 bambini e 73 mila anziani, grazie alla drastica riduzione degli agenti inquinanti: numeri che fanno non poco riflettere sulle principali cause di mortalità a livello mondiale, soprattutto se si considera che, rispetto alle vittime del coronavirus, il numero di persone salvate è 20 volte superiore.