Anche il sake, inconfutabilmente bevanda colta ed elegante per le origini e rifermenti storico-culturali, possiede un’anima pop come quella dei salumi, capace di flettersi ed adattarsi a spuntini informali piuttosto che a taglieri pregiati per squisitissimi abbinamenti.
La vite dunque divenne in questo arco temporale coetanea dell’uomo nell’agricoltura, così come al vino spettò il ruolo di fedele compagno di viaggio della società primordiale attraverso la storia, la letteratura e il progresso, una vera e propria onnipresente testimone dell’umana civiltà
Spesso ed erroneamente ritenuta un ricettacolo di terminologie astruse e desuete, nonché bollata come la cugina sfigata del nostro italico idioma, di cui è inequivocabilmente parte integrante, la lingua marinaresca resta purtroppo appannaggio quasi esclusivo nel costume orale e scritto di quel Popolo che si muove lungo le acque…
Spesso, parlando di sake, ci si imbatte in luoghi comuni tanto diffusi quanto errati e ciò è dovuto al fatto che in molti ristoranti orientali nel nostro Paese ci viene dato un tipo di grappa cinese al suo posto a fine pasto, mentre in realtà il sake è un fermentato e non un distillato come spesso viene erroneamente riportato. Nella misura in cui tantissimi sono i vini italiani che si abbinano perfettamente alla cucina giapponese anche il sake, con un range alcolico mediamente compreso tra i 16 ed i 22°, riesce ad essere un ottimo compagno a tavola per le più svariate pietanze, tipiche della cucina italiana e della Dieta Mediterranea in generale
A dimostrazione del fatto che il Mandarino Flegreo fa riferimento ad un progetto di ampio respiro atto a massimizzare anche la partecipazione collettiva alla vita politico sociale dell’area puteolana flegrea i lavori sono stati aperti presso il comune proprio dal primo cittadino, Giuseppe Pugliese, e da Francesco Escalona, locale assessore alle politiche territoriali ed all’innovazione urbana, discutendo proprio il nuovo Piano Urbanistico Comunale rispetto al seguente tema…
Il migliaccio napoletano è una torta davvero ricca che nel suo impasto ricorda molto il ripieno della sfogliatella, ecco perché in alcune zone della regione viene detto sfogliata, mentre il gusto ed il profumo che sprigiona ricordano molto la pastiera, insomma una maniera golosa per salutare la rigidità dell’inverno e sentirsi più vicini alla Santa Pasqua
Noi, i Marinai” è un libro di spessore e di profondità, dove la profondità non può essere misurata in metri lineari ma in sentimenti, emozioni, giri d’elica e vita vissuta.
Second Edition per il Festival Città Noir/Premio Jean-Claude Izzo 2019 a Villa Calvanese di Castel San Giorgio
La mostra dedicata ad Hugo Pratt ed al suo più emblematico personaggio. Corto Maltese, un viaggio straordinario al Man di Napoli
Si è svolto presso l’Istituto Agrario “De Sanctis” di Avellino un importante seminario sulle tecniche di vinificazione in bianco.