Editore dinamico del webzine e del relativo press network è il Team 5 Hats, già partner di Gourmet’s International per il progetto WineHunter Tour e quindi co-organizzatore dell’evento altoatesino, la cui anteprima quest’anno si terrà dal 18 al 20 giugno in concomitanza con il Merano Flower Festival. Inedito per l’edizione vera e propria che si terrà in novembre, il Merano Wine Festival aprirà le porte ai visitatori ed agli operatori di settori con Naturae et Purae, evento nell’evento che si incerniera sulla sostenibilità e consistente in un percorso sensoriale che abbina la purezza del Vino agli aromi ed ai profumi di Madre Natura, per un pubblico selezionato di 250 persone per ogni sessione in programmazione.
A completamento del trittico mediterraneo e dunque a chiusura di un ciclo sui pilastri culturali su cui poggia l’alimentazione che accomuna i Popoli del Mare Nostrum, Francesco Terrone, ingegnere ed imprenditore, poeta e letterato di fede mariana recentemente insignito del titolo di cavaliere della Repubblica, ci offre la sua prospettiva ed i suoi sentimenti rivolti al grano.
La prima cosa che si scorge, senza necessariamente conoscere il suo iter studiorum, è che nel cuore di Nicolò Grippaldi, classe ‘86 e vignaiolo biodinamico, c’è una visione kantiana della vita e della vigna: il cielo stellato sopra le sue vigne riflesso in un suo personale ed intimo codice interiore che a poco a poco esce dalle sue mani e si traduce in ostinato lavoro ed in una carezza per ogni grappolo amorevolmente portato a maturazione.
Il senso dell’olfatto, tutt’oggi il più sottovalutato tra i cinque sensi, è quello che forse incide di più sull’inconscio, il quale elabora e raccoglie un’infinità di informazioni al di là della nostra volontà ed immaginazione. È grazie all’olfatto, tra l’altro il senso più collegato alla vista ed al tatto, che riusciamo a rievocare dalla dimensione inconscia un evento o un’esperienza passata dopo aver sentito un determinato odore e per estensione, potremmo dire, dopo aver percepito un determinato sapore.
Un italiano dovrebbe perdere temporaneamente la memoria per qualche giorno, così, giusto per ritrovarsi in una città d’arte, dentro una pinacoteca, nel bel mezzo di un paesaggio o di un sito archeologico del suo Paese per poter ricevere la benedizione di un grande dono: poter guardare tutto ciò con gli occhi di un bambino o di uno straniero al fine di provare lo stesso rapimento che gli animi sensibili provano quando vengono colpiti dalla sindrome di Stendhal, atterriti dalla magnificente bellezza di cui sono circondati…
Dopo che qualcuno ha alluso ad un’operazione ad orologeria mirata ad una presunta “passerella natalizia” da parte del governo i nostri politici staranno temporeggiando nel risolvere anche questa questione al fine di far salire l’asticella dei consensi per Capodanno o cosa?
Tempi durissimi per i Marittimi d’Italia e dopo le speranze nutrite dall’intera Categoria, tutte riposte nel documento redatto a più mani da esponenti della Gente di Mare e consegnato a Montecitorio circa due anni fa, ci si chiede perché ancora oggi non siano arrivate risposte significative da parte delle istituzioni. Soprattutto ci si chiede come mai, dopo aver espresso puntualmente tutte le criticità sul lavoro marittimo, e le plausibili risoluzioni, alla commissione interministeriale il 5 febbraio del 2019, non arrivano risposte dai tanti esponenti del Movimento 5 Stelle che oggi occupano ruoli strategici presso i dicasteri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, dei Trasporti Marittimi e della Pubblica Istruzione.
Negli ultimi anni sembra che in Campania e più in generale nel Sud Italia, manco il tempo che arrivi il Natale, tutti vogliono il panettone… dai consulenti finanziari ai pescivendoli, dagli avvocati ai gommisti, fino agli imprenditori della ristorazione, sembra che nessuno, persino in piena ondata covid, intenda rinunciare ad avere il suo bel panettone artigianale.
La passione di Gerardo Di Dato per l’arte pasticcera è radicata nella terra che lo ha visto crescere, nelle giornate vissute col padre Salvatore nei frutteti di famiglia e dallo stupore che provò per la prima volta a tredici anni quando andò in visita nel laboratorio di pasticceria di suo zio Franco.
Investito ufficialmente del ruolo di delegato nel marzo del 2010, ed oggi al suo IV mandato, Nevio guida la comunità dei sommelier salernitani da buon padre di famiglia, abbracciando, oltre alla città di Salerno, un territorio che si estende da Scafati fino ad Eboli, che si estende quindi dall’Agro Sarnese Nocerino fino alla Valle dell’Irno.
Vino è una poesia che porta con sé l’evocazione di un’antica metafora filosofica: οἶνοψ πόντος, letteralmente “Mare che agli occhi ha il colore del Vino”
Quando parliamo di coronavirus e di storia dei tre setacci mi viene pensare che non conosciamo le due cose a partire dalla loro origine, e da ciò che le configura in quanto esistenti. Soprattutto mi viene da pensare che non siamo né virologi né filosofi, per quanto i virus circolino liberamente nell’atmosfera e la filosofia faccia parte della nostra esistenza… in alcuni come minuti capillari ed in altri come invadenti vene varicose, come amava sostenere Friedhelm Moser, buonanima.
Si è stimato che un ulteriore fermo delle attività produttive impattanti per l’ambiente per un periodo di 45 giorni eviterebbe nei soli paesi membri della comunità europea ben 145 milioni di emissioni, corrispondenti ad un calo annuo del 5%. Tutto questo ha oltretutto dimostrato che nella sola Cina il miglioramento dell’atmosfera ha evitato le morti di 4000 bambini e 73 mila anziani, grazie alla drastica riduzione degli agenti inquinanti: numeri che fanno non poco riflettere sulle principali cause di mortalità a livello mondiale, soprattutto se si considera che, rispetto alle vittime del coronavirus, il numero di persone salvate è 20 volte superiore.
Spesso ed erroneamente ritenuta un ricettacolo di terminologie astruse e desuete, nonché bollata come la cugina sfigata del nostro italico idioma, di cui è inequivocabilmente parte integrante, la lingua marinaresca resta purtroppo appannaggio quasi esclusivo nel costume orale e scritto di quel Popolo che si muove lungo le acque…
Lui è Luigi Tecce, classe del ’71. Non crede in Dio ma ad una prima occhiata pare sappia campare molto meglio di chi lo fa e vive i suoi tempi col distacco tipico di chi ha subito il fascino ed il successivo disincanto dai grandi ideali, facendolo da pragmatico e anche con una sottile vena da nostalgico sognatore, ma non ditelo a nessuno sennò finisce che perde la sua aria di strafottente.
Da qualche tempo a questa parte la già gravissima situazione che investe i Lavoratori del Mare da anni è decisamente peggiorata a causa dell’emergenza corona virus che ha messo decisamente in ginocchio i trasporti marittimi e gli uomini che ne costituiscono il motore pulsante.
Dopo condizioni salariali ferme ad un ventennio, scarso senso del welfare a bordo, la soppressione del titolo di Capitano di Lungo Corso, un’alimentazione fatta da cibo spesso scadente, il costante ricatto di una formazione a pagamento costante e sovente inutile, la pessima interpretazione ed applicazione delle norme internazionali in fatto di titoli professionali, la mediocrità di tutte le istituzioni coinvolte in questo settore, l’inutilità e la corruzione dei sindacati, il declino dell’Istituto Nautico, depauperato del suo ruolo formativo, la Gente di Mare era già alla frutta per queste e tutta una lunghissima serie di altre ragioni che la metà basta ed avanza a gettare nella vergogna uno Stato che un tempo era considerato una grande Repubblica Marinara.
Se ci sta un posto a Lacco Ameno, sulla bellissima isola di Ischia, che riesce a riflettere il calore e la solarità del Mediterraneo, persino ad inverno inoltrato, questo è la Cantina del Mare. Appena entrati si ha subito la percezione di entrare in un ambiente piccolo ma dal cuore grande, accogliente ed informale.
Second Edition per il Festival Città Noir/Premio Jean-Claude Izzo 2019 a Villa Calvanese di Castel San Giorgio
La mostra dedicata ad Hugo Pratt ed al suo più emblematico personaggio. Corto Maltese, un viaggio straordinario al Man di Napoli