Con il suo lavoro Montessori ci aiuta a comprendere che le guerre dipendono solo in ultima istanza dall’effetto degli squilibri economici, mentre le cause più profonde sono da ricercarsi già negli errori provocati da interventi educativi inadeguati durante l’infanzia. La pace è anzitutto un problema pedagogico e la responsabilità ultima della sua realizzazione è insita nell’educazione stessa. Altro che le cene organizzate di Lollobrigida
La nuova El Dorado della gastronomia campana è indubbiamente il Piennolo, il famoso pomodorino pizzutello che viene tradizionalmente coltivato, come indicato nel disciplinare, nei diversi territori dei comuni vesuviani della provincia di Napoli.
La notizia sul taglio delle indennità è pervenuta con una circolare dell’INPS, con numero 157/2024 del 12 gennaio scorso, fornendo le indicazioni in merito alle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2024, relativamente alla misura e alla retribuzione di riferimento per il calcolo delle indennità di malattia specifiche dei lavoratori marittimi. È un’ulteriore vessazione ai danni di chi va per mare e vive già di privazioni insite nel mestiere!
Stiamo immolando la nostra Identità Mediterranea al progresso, alla comodità ed all’omologazione, senza renderci conto della profonda connessione tra il cibo che compriamo e mangiamo ogni giorno, la salvaguardia degli ambienti naturali ed agricoli, le sorti delle comunità rurali che vivono qui e di quelle che vivono in condizioni precarie dall’altra parte del mondo per poter continuare ad ingozzare le fauci del consumismo.
Nella mattinata di domenica 21 novembre si è svolto, presso l’aula consiliare del Comune di Castel San Giorgio, un dibattito dal titolo “Donne & Diritti. Parliamone”.
Un anno che vede, a dispetto di tutto quello che si possa pensare dei sopraccitati accadimenti e della grande ondata di freddo ad ottobre, una vendemmia ottima, addirittura maestosa a detta di altri, con un Barolo caratterizzato da profumazioni ampie ed intense, struttura notevole, austera ed armonica, di buona intensità gusto olfattiva e dalla piacevole persistenza.
Per quanto mediterranei e nonostante l’Italia sia una piattaforma logistica naturale, tendiamo ancora a ragionare in funzione di un eurocentrismo che di certo non giova ad un cambio paradigmatico del cluster marittimo-portuale e della gestione del turismo in chiave sostenibile: il semplice rilancio degli scambi commerciali ed una programmazione dell’export filo-mediterraneo ribalterebbero sicuramente il tavolo geopolitico, purtroppo al momento siamo così obnubilati che non ci è neanche dato di comprendere che il ponte di Messina non collega il continente alla Sicilia ma apre il Mare Nostrum all’intera Europa.
Salvatore Mare è un marittimo carottese, diplomato macchinista nel luglio dell‘81 presso l’Istituto Tecnico Nautico “Nino Bixio” di Piano di Sorrento ed è da sempre interessato alle tematiche ambientali, del mare e delle criticità che riguardano chi per mare ci lavora.
Il coinvolgimento e l’importanza strategica dell’Italia nello shipping cluster è indiscutibile tanto quanto l’importanza del nostro Paese di avere una flotta efficiente e degli Equipaggi Marittimi costantemente addestrati, questo perché la nostra economia vive di trasformazione e terziario, che la necessità di superare due gap incidenti e negativi: l’inadeguatezza burocratico-strutturale dei nostri porti e la mancanza di rispetto del Marittimo.
Dopo che qualcuno ha alluso ad un’operazione ad orologeria mirata ad una presunta “passerella natalizia” da parte del governo i nostri politici staranno temporeggiando nel risolvere anche questa questione al fine di far salire l’asticella dei consensi per Capodanno o cosa?
Tempi durissimi per i Marittimi d’Italia e dopo le speranze nutrite dall’intera Categoria, tutte riposte nel documento redatto a più mani da esponenti della Gente di Mare e consegnato a Montecitorio circa due anni fa, ci si chiede perché ancora oggi non siano arrivate risposte significative da parte delle istituzioni. Soprattutto ci si chiede come mai, dopo aver espresso puntualmente tutte le criticità sul lavoro marittimo, e le plausibili risoluzioni, alla commissione interministeriale il 5 febbraio del 2019, non arrivano risposte dai tanti esponenti del Movimento 5 Stelle che oggi occupano ruoli strategici presso i dicasteri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, dei Trasporti Marittimi e della Pubblica Istruzione.
Da qualche tempo a questa parte la già gravissima situazione che investe i Lavoratori del Mare da anni è decisamente peggiorata a causa dell’emergenza corona virus che ha messo decisamente in ginocchio i trasporti marittimi e gli uomini che ne costituiscono il motore pulsante.
Dopo condizioni salariali ferme ad un ventennio, scarso senso del welfare a bordo, la soppressione del titolo di Capitano di Lungo Corso, un’alimentazione fatta da cibo spesso scadente, il costante ricatto di una formazione a pagamento costante e sovente inutile, la pessima interpretazione ed applicazione delle norme internazionali in fatto di titoli professionali, la mediocrità di tutte le istituzioni coinvolte in questo settore, l’inutilità e la corruzione dei sindacati, il declino dell’Istituto Nautico, depauperato del suo ruolo formativo, la Gente di Mare era già alla frutta per queste e tutta una lunghissima serie di altre ragioni che la metà basta ed avanza a gettare nella vergogna uno Stato che un tempo era considerato una grande Repubblica Marinara.