Le assonanze tra la Dieta Mediterranea e la Cucina Giapponese sono evidenti almeno dagli anni ’70 del secolo scorso e sottolineano quanto un consumo di alimenti variegati, privilegiando materie prime di origine vegetale, incluso un sano stile di vita, siano tratti comuni dei centenari del Cilento e del Giappone. Come si fa ad abbinare però il Sake Giapponese alla Dieta Mediterranea?
La presenza del ministro Sangiuliano e del Governatore Zaia avvalora il ruolo territoriale, culturale, storico ed economico del Casa Bianca al Mare, salutando l’evento dedicato al centenario della struttura.
Gaetano Cataldo diventa il sommelier che per primo ha impiegato il vino quale dono della trascendenza appunto, effettuato cioè da una dimensione determinata e tangibile a quella della spiritualità e del metafisico. Il 22 aprile alle 11:00 si è tenuta una messa solenne presso il duomo di Napoli, precisamente presso la cappella di San Gennaro, durante la quale il fondatore di Identità Mediterranea ha donato una doppia magnum di Mosaico per Procida al Santo Patrono della città di Napoli.
Il Wip Burger & Pizza di Nocera Inferiore ha da subito abbracciato la causa di Mosaico per Procida e questo grazie alla sensibilità di Domenico Fortino e Lorenzo Oliva, che ne hanno condiviso la visione ed i valori, essendo il Wip stesso un Mosaico di tradizioni, cultura, sapori e risorse umane. In questa location, non a caso, si celebra la cucina nocerina e la materia prima campana in maniera attenta nell’esecuzione e disinvolta nell’accoglienza.
Nella serata del 12 dicembre Gaetano Cataldo, eletto Miglior Sommelier dell’Anno al Merano Wine Festival e fondatore di Identità Mediterranea, ha consegnato Mosaico per Procida al dott. Paolo Giulierini ed allo stesso Museo Archeologico Nazionale, dove presto verrà esposta quale esempio di prima bottiglia che celebra la Cultura e che apre la via all’Umanesimo del Vino.
Chi è stato il primo sommelier a fare una libera donazione per Mosaico per Procida? In realtà è una sommelière, si chiama Adele Munaretto e ve la racconto assieme a Gianni Riccio e Marco Starace.
Quel che è accaduto a Mosaico per Procida alla 54^ edizione del Vinitaly è qualcosa di spettacolare e fuori da ogni possibile schema. Non poteva essere diversamente in effetti, anche perché la nostra redazione ha già avuto modo di raccontare i tratti più distintivi di questo progetto decisamente complesso, articolato e sostenibile, seguendone gli sviluppi fin dal principio, e che di seguito proviamo a riassumere.
Dopo la manifestazione dedicata a Mosaico per Procida, conclusasi con successo al MAVV-Wine Art Museum, tutte le artiste hanno dato una grandissima prova di sé ma a vincere con un grandissimo distacco è l’opera di Carolina Albano, un esempio di come il fascino discreto della semplicità possa conquistare. Sarà la sua inCanto diVino a diventare etichetta della bottiglia celebrativa.
Mosaico per Procida è la dimostrazione di quanto grande sia il cuore della Campania, di quanto i progetti più significativi non siano mossi dal denaro ma dai sentimenti e da punti di valore veraci: ogni giorno si uniscono a noi nuovi partner, tutti consapevoli di essere davanti ad un grandissimo banco di prova il cui unico risultato possibile è poter affermare che Procida è senza ombra di dubbio la nostra Capitale della Cultura ma è anche quella di tutti gli Italiani. Il successo di Procida è responsabilità di ciascuno di noi, ecco perché questa bottiglia celebrativa sta diventando ogni giorno un abbraccio sempre più caloroso all’Isola non soltanto da parte delle splendide cantine che tra poco vi racconteremo ma di tutto il mondo dell’Enogastronomia della Campania.
La vitivinicoltura è una branca complessa dell’agricoltura e costituisce un cluster economico di assoluto rilievo sia dal punto di visto agronomico che enogastronomico, oltre che un elemento trainante per il turismo rurale, colto ed itinerante, attraverso il paesaggio, un paesaggio che merita di essere protetto e preservato poiché in esso si determina il grado di civiltà di chi lo abita e lo vive. Ce ne parla il prof. Leonardo Valenti, uno dei massimi esponenti in materia.
Una famiglia procidana con una piccola attività chiamata Il Riccio Apartaments si innamora del progetto Mosaico per Procida e decide di fare una libera donazione all’associazione Identità Mediterranea che ne segue gli sviluppi, dietro cui otterrà delle bottiglie in omaggio. Un segno di grande affetto per Procida ed un esempio tipico di famiglia mediterranea.
Nella giornata del 4 dicembre prossimo venturo, giorno della festività liturgica di Santa Barbara, alle 10:30 verrà presentato ufficialmente preso la Chiesa Madre di Scafati, il Comitato Tecnico-Scientifico-Culturale per la Valorizzazione, Fruizione, Salvaguardia e Promozione del Real Polverificio Borbonico. L’evento avrà luogo anche nella successiva domenica del 5 dicembre alle ore 20:00 presso il nuovo tempio di San Francesco da Paola in Scafati.
A distanza di pochi giorni l’uno dall’altro arrivano, dopo quello di Città del Vino, i patrocini morali del Museo dell’Arte, del Vino e della Vite e quello dell’Associazione Nazionale Donne del Vino, attestazioni di stima verso Identità Mediterranea, la piccola associazione impegnata nella divulgazione della cultura del Mare Nostrum, mediante la quale è stato lanciato il progetto “Mosaico per Procida”, nato da un’idea di Roberto Cipresso.
Da un’idea di Roberto Cipresso, winemaker e scrittore cult di fama internazionale, nasce l’idea di una bottiglia celebrativa che possa dare un senso di coesione e di appartenenza ai produttori di vino in Campania e renderli attivamente partecipi a questo grande evento.
Il senso dell’olfatto, tutt’oggi il più sottovalutato tra i cinque sensi, è quello che forse incide di più sull’inconscio, il quale elabora e raccoglie un’infinità di informazioni al di là della nostra volontà ed immaginazione. È grazie all’olfatto, tra l’altro il senso più collegato alla vista ed al tatto, che riusciamo a rievocare dalla dimensione inconscia un evento o un’esperienza passata dopo aver sentito un determinato odore e per estensione, potremmo dire, dopo aver percepito un determinato sapore.
Un italiano dovrebbe perdere temporaneamente la memoria per qualche giorno, così, giusto per ritrovarsi in una città d’arte, dentro una pinacoteca, nel bel mezzo di un paesaggio o di un sito archeologico del suo Paese per poter ricevere la benedizione di un grande dono: poter guardare tutto ciò con gli occhi di un bambino o di uno straniero al fine di provare lo stesso rapimento che gli animi sensibili provano quando vengono colpiti dalla sindrome di Stendhal, atterriti dalla magnificente bellezza di cui sono circondati…