Articolo di Milena Fadda
Agli esordi di internet, alla domanda fatidica: “mai stato in una chat per persone in cerca di partner?” la risposta-tipo dell’ internauta anni ’90 era: “ma sei matto? Quella roba da sfigati!”.
I tempi cambiano, come le abitudini, e recenti ricerche dimostrano non solo che il ricorso alle chat-room per incontri, è ormai sdoganato, ma che il trend del momento vede protagonisti tutti i social network, oltre che blog e forum.
Meetic & co., sostituiscono quindi il rimedio da acchiappo selettivo per antonomasia: l’ agenzia matrimoniale. All’ apertura della home-page, la descrizione a disposizione dei cuori solitari è sempre la stessa: “il primo sito per affidabilità e riuscita”.
Il funzionamento è semplice. In una notte buia e tempestosa (meglio se vicina a festività collettive ammazza-single, quali San Valentino e Capodanno) si entra in un sito per “addetti agli affari di cuore”. Ci si iscrive, di solito viene proposto un test preliminare, per mezzo del quale il database del sito farà lo screening delle compatibilità, gusti cinematografici, musicali, ma soprattutto sessuali dell’ utente, e il gioco è fatto. O quasi. Gli amministratori di forum di incontri sempre più spesso impongono una quota di iscrizione, da versare allo scoccare del mese di prova.
Ma attenzione: non tutto è oro quel che luccica. Tra profili falsi o appartenenti a utenti che non frequentano più da anni, ma il cui account è rimasto miracolosamente attivo, la Lightspeed Research, società di analisi di mercato su scala europea, ha notato che in Italia, sui siti dedicati, a mentire è il 72% della popolazione, equamente distribuito in ambo i generi, l’ argomento è come sempre l’ aspetto fisico, in particolare il peso.
Poi c’è l’ altro lato dolente: le tipologie di frequentatori. Se il 95% dei single “in cerca” dichiara di prediligere in un potenziale partner qualità come: cultura, affidabilità, senso dell’ umorismo, onestà e ovviamente avvenenza fisica (rimane inspiegabile la ragione per cui chi dovesse racchiudere in sé tanto ben di dio, debba trovarsi in rete a navigare tra i comuni mortali), il rovescio della medaglia è rappresentato dagli studi psicologici di settore.
Dietro una descrizione-tipo, presa a caso dalla rete “sono macho ma non troppo, bevo tanto ma non sporco, abbaio raramente”, per gli analisti specializzati in psicologia sociale, l’ identikit che emerge è il seguente:
per i maschi, tra i 25 e i 45 anni il nemico da affrontare è la pigrizia nei rapporti sociali, mentre per le femmine nella stessa fascia d’ età, a complicare le cose è l’ insoddisfazione personale.
Il fattore scatenante della bruciante delusione amorosa sembra essere secondario. Anche se non tutti sono disposti ad ammettere precedenti dèbacle. Per i cuori solitari virtuali vale il comun denominatore della “frenesia dell’ epoca moderna”, della “precarietà dei rapporti mordi e fuggi”. E tutto questo su internet, in cui, paradossalmente, basta un click per cancellare per sempre l’ ospite indesiderato dalla propria esistenza.
Passando alle vie di fatto, se i siti dedicati assicurano uno spiazzante 96% di “successi” ossia di neo-coppie formatesi tra utenti internet, le recenti ricerche dell’ università di Zurigo, smentiscono fortemente il dato, arrivando a una stima di uno scarso 26% di riuscita in caso di incontro vis-a-vis.
Colpa dei soliti truffatori telematici? Secondo diverse associazioni per la tutela dei consumatori, infatti, la maggiorparte dei siti di incontri a iscrizione gratuita, ha lo scopo di raccogliere dati personali a fini pubblicitari. Ecco spiegata buona parte della provenienza dello spam farmaceutico avente per oggetto “sex pills for you and your mate” (viagra per te e il tuo partner).
La frenesia di internet, al di là dall’ essere una moda cui difficilmente ci si può sottrarre, sta minando sempre più i rapporti pre-esistenti. Lo psicologo Willy Pasini, interrogato sull’ argomento “tradimento e internet” si esprime chiaramente sul fatto che le coppie “convenzionali” stiano via via diventando terreno di caccia per i professionisti del “rimorchio virtuale”, e che, secondo recenti stime, la sottile differenza che intercorre tra singles e “soli” riguarda proprio la motivazione dell’approccio all’altro: se la persona sola spesso soffre le “costrizioni” di un rapporto insoddisfacente (e qui la statistica si declina malauguratamente al femminile), il single ha imbastito, negli anni una tipologia di rapporti “lagunari”, in cui, da sovrano incontrastato si circonda di contatti più o meno secondari, rispetto alle proprie abitudini. E se negli Stati Uniti, ormai l’80% dei matrimoni non resiste indenne all’iscrizione di uno dei due partner a Facebook, il fenomeno si sta pericolosamente diffondendo sulla piazza virtuale europea. Lo dimostra il recente lancio del network per soli fedifraghi Gleeden.com, che ha aperto le danze tra single incalliti e Desperate Housewives reali o immaginarie di tutto il mondo. Come dire: se son rose fioriranno, tra “Stellina77” e “Big-Lover-Bologna”, con buona pace del marito di lei…