Il cibo e le eccellenze dell’agroalimentare isolano diventano opportunità di lavoro e formazione all’estero per i giovani sardi. Nei giorni scorsi a Milano l’ASPAL (Agenzia sarda per le Politiche attive del lavoro) ha siglato un protocollo di intesa con la Korean Food Foundation che getta le basi per una stretta collaborazione nel settore. Il documento, siglato dal direttore generale dell’Agenzia, Massimo Temussi, e dalla segretaria generale della fondazione coreana, Dae Geun Kim, punta a incrementare l’occupabilità dei giovani nel settore culinario e a promuovere la cultura del cibo.
Il protocollo, che durerà tre anni, prosegue il filone di attività incentrate sulla mobilità transnazionale cominciate quest’anno dall’ASPAL con Taste to Taste, il progetto che negli scorsi mesi ha formato sei giovani chef e li ha accompagnati in una full immersion di scambio di esperienze a New York. «Quello del cibo e dell’agrifood è un settore che si sta sviluppando sempre più velocemente, caratterizzato da eccellenze che contribuiscono allo sviluppo economico e alla diffusione della nostra cultura e dei nostri prodotti nel mondo», spiega Temussi, «per i nostri giovani la formazione e gli scambi con realtà internazionali come la Korean food foundation sono opportunità uniche per accrescere le loro esperienze e per migliorare le loro possibilità di occupazione di qualità».
Da qualche tempo il governo coreano ha deciso di puntare sullo sviluppo di un settore economico che per i suoi vicini orientali (Cina e Giappone) è già una realtà solida e attraverso la Korean Food Foundation finanzia azioni e programmi di promozione dei prodotti e della cultura culinaria locale.
Nell’ambito del protocollo siglato a Milano, nei prossimi mesi saranno messe in campo dai due enti attività di formazione che permetteranno l’acquisizione di nuove competenze, e saranno facilitate le opportunità di mobilità per i giovani finalizzate a far acquisire la conoscenza di tecniche culinarie differenti. Sarà anche sviluppato un programma di cooperazione con il coinvolgimento di esperti culinari di entrambi i Paesi, attraverso l’utilizzo di risorse ed esperienze comuni e particolare attenzione sarà data allo sviluppo della cultura imprenditoriale e manageriale in tutta la filiera del cibo e dell’agroalimentare.
«Per la Sardegna queste misure, oltre a rafforzare e offrire opportunità di scambio, lavoro e formazione ai giovani, sono importanti perché permettono di far conoscere le nostre eccellenze e di essere attrattivi anche sui mercati d’oltroceano», conclude il direttore generale dell’ASPAL.