L’evento Conoscere il Sake è un appuntamento con la cultura del bere giapponese organizzato dalla delegazione salernitana dell’Associazione Italiana Sommelier al Mediterranea Hotel. La serata avrà luogo il giorno 3 Febbraio a partire dalle 18:30 presso il Mediterranea Hotel, consolidata sede di eventi legati alla Sommellerie, sito in via generale Clark 54 a Salerno.
La delegazione AIS di Salerno, capitanata da ben un decennio dal valente Nevio Toti, accoglierà i partecipanti nell’aula didattica appositamente allestita presso il Mediterranea Hotel e, dopo i saluti di apertura, sarà il sommelier professionista Gaetano Cataldo, nonché SSA certified sake sommelier, ad aprire il dialogo attraverso cenni storici, aneddoti, curiosità e processi produttivi del fermentato giapponese.
Durante il percorso verranno posti in degustazione il Rokkasen Hitoki Sparkling Junmai della prefettura di Yamagata, il Sohomare Kimoto Honjozo della prefettura di Tochigi, l’Aratama Tokubetsu Junmai della prefettura di Yamagata, il Ninki Gold Junmai Daiginjo della prefettura di Aomori ed infine lo Shirayuki Edo Junmai Genshu Taruzake della prefettura di Hyogo… insomma un viaggio di gusto e sapere attraverso 5 diversi stili di sake provenienti da altrettante aree del Sol Levante. I partecipanti avranno il piacere di conoscere Giovanni Baldini, special guest della serata, esperto conoscitore di tutti i segreti del sake e fondatore di Firenze Sake.
Abbiamo chiesto a Gaetano Cataldo il perché di un evento sul sake in Campania, la regione con la più ricca ampelografia al mondo e questa è stata la sua risposta: il mondo del sommelier è sempre in continua evoluzione ed un professionista che si rispetti deve sempre essere al passo coi tempi e mi riferisco chiaramente anche agli addetti del food & beverage management nonché agli operatori della ristorazione; il sake è una bevanda millenaria che ha attraversato le diverse epoche della storia giapponese, del tutto meritevole di attenzione e riguardo, soprattutto se si considera che esistono una varietà di stili produttivi diversi capaci di esprimere, grazie a diverse variabili, una miriade di tipologie ed interpretazioni di questo nobile fermentato; pertanto il sake si presta perfettamente, grazie anche le diverse temperature di servizio, all’abbinamento col cibo.
Non bisogna tralasciare inoltre che lo stesso Ancel Keys, padre della Dieta Mediterranea, avrebbe volentieri annoverato la Cucina Giapponese tra le tradizioni gastronomiche sorte ed evolutesi nel bacino del Mare Nostrum per le forti assonanze di percezione gustativa e di salubrità che si possono riscontrare, dunque diversa area geografica, diversi ingredienti ma un risultato finale che ci accomuna molto, tanto più che Italia e Giappone poi si trovano pressoché alle stesse latitudini. Esiste dunque la possibilità di creare degli abbinamenti tra i nostri piatti più tipici ed il sake proprio grazie ad una grande risonanza ed armonia di sapori: ho personalmente testato determinate tipologie di sake con il nostro crudo di mare, con le tartare di terra, con la pizza, coi formaggi e persino con la nostra mozzarella. Il risultato? È stato davvero strabiliante anche grazie al fatto che, come si dice in Giappone, nihonshu wa ryori o erabanai… il sake non litiga mai col cibo. E poi chi dice che Dioniso non sia stato anche in Giappone?
Dunque viva la Dieta Mediterranea e Kampai…