Auditorium del Conservatorio di Cagliari al completo per la rappresentazione di Corri Pinocchio corri… ovvero la vera storia di un praticante ideale, un’edizione della celebre favola di Collodi rivisitata con gli occhi dell’apprendista avvocato, andata in scena il 4 dicembre.
Ancora una volta l’Associazione Nonosoloavvocati Onlus del Foro cagliaritano ha proposto un lavoro teatrale dedicato alle famiglie, quasi un musical dove gli improbabili personaggi della favola diventano i protagonisti di un sogno, quello di Geppetto, l’Avvocato Gep, che trova in Pinocchio l’apprendista ideale.
Il sipario si apre fra le scenografie di Mabi Sanna, degne dei più famosi teatri italiani, fra luci coloratissime ed effetti di fumo che creano una visione sognante e surreale sulla regia di Lalla De Angelis. Di Mauro Sollai la stravagante idea di trasporre la fiaba nel mondo forense.
Geppetto, l’avvocato Gep alle soglie della pensione, sogna di trasmettere la sua esperienza e i suoi saperi a un giovane avvocato. Il vecchio professionista, interpretato dal più noto fra gli attori del cast, Luca De Angelis, fa un sogno. Chiamato dal sogno compare Pinocchio, giovane praticante, ingenuo, con tanto entusiasmo, ma facilmente raggirato in un mondo spietato di truffatori. E’ Un Pinocchio dalla battuta facile e dalla forte connotazione cagliaritana quello interpretato da Mauro Sollai, che si esibisce sulle note della band musicale di Amedeo Meloni, Andrea Cocco, Giangi Pala, Luigi Sanna, Paolo Pisano, Sergio Sorresu e la voce delicata di Daniela Russo.
Pinocchio si indebita per una fantomatica iscrizione proposta da promotori senza scrupoli che non può non evocare le truffe bancarie della nostra storia recente e i fatti di cronaca di questi giorni. Da qui inizia la rocambolesca ricerca di clienti per racimolare i soldi che gli vengono rubati dal Gatto e la Volpe, Antonella Piu e Annaliza Zedde nei panni di due procaci avvocatesse che lo raggirano.
L’ingenuo Pinocchio, preso dalla disperazione, è facile vittima di cattivi consigli e di perdizione nel locale malfamato di Mangiafuoco, interpretato da Roberto Tomassetti, che stupisce con la sua performance di magia, e dove Elisabetta Musu, Francesco Muroni e Sara Simeone danno vita al balletto dei burattini sulle note del “Burattino senza fili” di Edoardo Bennato. Gianluca Grosso, nelle vesti di Lucignolo induce ancora Pinocchio sulla via della perdizione, a nulla servono i consigli del Dott. Grillini, Giampaolo Manca, che vuole essere la voce della coscienza. Dopo l’ennesima notte brava Pinocchio si rende conto del baratro nel quale è scivolato, delle bugie che ha raccontato, delle regole che non ha rispettato, dei rimorsi verso le promesse non mantenute fatte a Gep che ha riposto in lui tutta la sua fiducia.
Nelle avventure di questa favola Pinocchio ritrova Turchese interpretata da Monica Marras, e ricordano insieme il loro amore e le ambizioni da giovani laureati. La scena cambia ancora e il Gatto e la Volpe sono inseguite da Donatella Medda nei panni del poliziotto, arrestate insieme a Pinocchio. Inizia un processo nel quale la giustizia è sommaria, le colpe di Pinocchio sono addossate a Geppetto, i giudici si alternano, i tempi si allungano. Una parodia con precisi riferimenti alla giustizia dei tempi di Collodi e non solo.
Ma alla fine è tutto un sogno, l’Avvocato Gep si sveglia e trova nel suo studio il praticante vero, in giacca e cravatta, pronto ad iniziare una carriera difficile, quello proposto dalla collega Avv. Ciliegia impersonata da Silvana Congiu. Geppetto, troppo burbero prima del sogno o forse reso così dalle preoccupazioni del lavoro di avvocato, al suo risveglio vede Ciliegia con occhi nuovi, quelli dell’amore.
Un lavoro immenso quello proposto quest’anno dai Nonsoloavvocati che con la regia e i testi di Lalla De Angelis ha visto ben 20 artisti sul palco. Oltre ai citati interpreti dei personaggi collodiani altri hanno preso vita in questa originale edizione della famosa favola: Elisabetta Musu e Gianluca Aste nei panni di praticanti ideali, Francesca Maria Cogoni ed Emanuele Pisano in quelli degli impiegati, Diana Diana la moglie di Magiafuoco prima cliente di Pinocchio, Caterina Pirisi in quelli di uno dei giudici, Stefania Bandinelli la guardia. Lalla De Angelis è stata anche la voce narrante apparsa sul palco come una fata in principesco abito blu per raccontare la storia in filastrocca.
Un successo annunciato dai biglietti esauriti settimane prima dell’evento, per la serata che è stata presentata da Valeria Aresti ed Ettore Atzori. Fra i momenti più belli nell’intervallo fra primo e secondo atto la donazione di tutto il ricavato alle associazioni Peter Pan e Codice Segreto. Lo spettacolo ha voluto essere un contribuito alla realizzazione del progetto Attività di educazione motoria, giochi di espressività e percorsi sensoriali per diversamente abili e Laboratorio di attività motoria per persone con disturbo dello spettro autistico.
Lalla perché la trasposizione della fiaba nel mondo forense?
Il rapporto di Pinocchio con la giustizia è controverso, non tutto quello che è espresso dalla giustizia è verità. In questo Collodi fa un esplicito riferimento alla giustizia del 1883. Il giudice dello spettacolo è isterico e prende decisioni affrettate e azzardate, arresta Pinocchio per niente. C’è un parallelo con la giustizia di oggi, nel senso che non sempre la sentenza è vista come giustizia, ma come applicazione delle norme. Una sentenza può spesso non corrispondere alle aspettative della gente. La decisione non è mai soddisfacente. C’è scollamento tra realtà e decisioni del giudice.
I praticanti poi devono iscriversi all’albo per iniziare la professione e non ho potuto non pensare ai fatti reali delle contestazioni e scioperi dell’anno scorso
Perché vi siete ispirati a Pinocchio?
Per i contenuti, per i riferimenti all’etica, alla deontologia, alla giustizia. Le regole sono imposte dall’alto, ma lui, Pinocchio, andrebbe avanti con la sua innocenza.
Cosa ti è piaciuto di più in questa tua prima avventura come regista e autrice?
Scrivere, caratterizzare i personaggi, confrontarmi con il pubblico e regalare la fiaba come un sogno nel quale non tutto quello che vedi è vero.
Nonsoloavvocati Onlus tornano in scena il 20 dicembre per la presentazione del libro Maltempo storie di povera gente di Michela Capone. Si esibiranno in un reading tratto dal libro, con musica dal vivo. L’autrice devolverà i diritti d’autore ad una comunità di ragazzi svantaggiati.
Ingresso gratuito su prenotazione telefonando ai numeri 3471058915 – 3286690622