Cristina Caboni
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I romanzi di Cristina Caboni si respirano. Sono brezza marina che conduce verso quei sentieri che sfuggono allo sguardo distratto dei nostri tempi: gli odori, i profumi, la terra, i fiori, il calore dei libri. Sono donne in viaggio le sue protagoniste, in cammino verso i luoghi delle passioni, delle risposte. Donne che nonostante i dolori e le delusioni, hanno continuato ad amare e lottare per i sogni e la propria identità.

La scrittrice, classe 1968, ha pubblicato quattro romanzi, conquistando la vetta delle classifiche italiane e straniere: in ordine cronologico, Il sentiero dei profumi (2014, bestseller venduto in tutto il mondo), La custode del miele e delle api (2015), Il giardino dei fiori segreti (2016, premio selezione Bancarella 2017) e La rilegatrice di storie perdute (2017), tutti editi da Garzanti. Entro la fine dell’anno è prevista una nuova pubblicazione.

Lavora nell’azienda apistica di famiglia a San Sperate, una cittadina del sud della Sardegna.

Dimmi, viandante, cosa cerchi in questo giardino”, “Pace”, “Allora siedi e lascia che il vento ti racconti le sue storie”, (Il Giardino dei fiori segreti).

La sua storia

Fantasia e sensibilità si scorgevano in lei fin da quando era bambina. Immersa tra i libri e la campagna già da allora, l’autrice racconta quanto entrambi fossero fonte di stupore e arricchissero la sua immaginazione con suggestioni che l’accompagnano ancora. Si appassionava ai racconti di avventura e principesse, ambientati in Olanda, India e Stati Uniti, che le consentivano di conoscere e respirare paesaggi e atmosfere insolite e per i quali inventava e immaginava nuove vicende e finali alternativi. Quasi un gioco. “Mi capita anche oggi. I libri sono una grande fonte d’ispirazione”.

Cristina Caboni

Tra le letture preferite, la Bibbia per bambini. Aveva sei anni quando gliene regalarono una. “La leggevo e rileggevo. Ho dei ricordi indelebili”. In particolare quel passo del Passaggio del mar Rosso dove si narra che Dio avesse asciugato le conchiglie affinché i bambini potessero raccoglierle.

Studiò a lungo. Le storie immaginate non riuscivano a trovare il giusto accordo sulla carta, “Era frustrante”, tant’è che in un primo momento vi rinunciò, decidendo di continuare a dedicarsi soltanto alla lettura. Furono proprio i libri a indicarle la strada: scoprì che gli scrittori amati, di cui non leggeva soltanto le opere ma anche il vissuto, avevano studiato le tecniche di narrativa e la scrittura creativa, una materia in Italia ancora poco conosciuta. Cercò testi e informazioni e vi si dedicò con impegno. Una volta appreso che la scrittura è una forma di comunicazione con delle regole specifiche, lasciò volare libera la fantasia.

La sua avventura è iniziata nel 2011 con le pubblicazioni sulle riviste femminili, racconti di vita e gialli che le hanno consentito di muovere i primi passi nel mondo dell’editoria, di apprenderne le regole e fare della scrittura un lavoro. Poi nel 2014 la pubblicazione del suo romanzo d’esordio Il sentiero dei profumi (Garzanti) che entra nella classifica dei bestseller. Un caso letterario. “ La vita mi ha messo alla prova, ma con l’iris ritrovo la fiducia. La vaniglia mi fa sentire protetta. Perché i profumi sono la mia strada”. (Il sentiero dei profumi)

Un successo raggiunto non solo con il sostegno dei familiari (marito e tre figli): è molto grata anche a un gruppo di amiche scrittrici, con cui tutt’oggi ha un rapporto di affetto e amicizia. “Ci siamo sempre consigliate, siamo cresciute insieme e pubblichiamo tutte”. Facevano parte di un blog di lettura che poi si trasformò in gruppo di scrittura, riunendo in sé donne provenienti da diverse regioni d’Italia.

Fervida immaginazione e trasporto: in ogni momento e dovunque per Caboni c’è sempre la possibilità di scoprire qualcosa di interessante, di cui si innamora e che poi indaga, studia e approfondisce. E’ accaduto con la carta, gli acquerelli, i fiori, gli uccelli, i germogli ed è quel che fa anche quando inizia a scrivere un romanzo. Ha assistito alla preparazione di un profumo, all’impianto di un’aiuola, ha scoperto la filosofia del giardino e ne ha fatto esperienza. “Tutto quello che ho scritto nei libri io l’ho fatto”.

Intensità e piacere. Sono le forti emozioni a dare il via alle sue storie. Nascono dai profumi dei fiori, dai moti e silenzi della campagna, dall’osservazione e il rispetto per la natura di cui, ne è convinta, si ha un vitale bisogno. Appoggiarsi a un albero, osservare l’erba, l’orizzonte, sentire il vento che passa accanto con i suoi profumi, sono carezze che riconducono a sé.

Divoratrice di libri, ama svariati autori e ciascuno per motivi diversi: in alcuni apprezza la capacità di esprimere gli stati d’animo, tra i citati Richard Mason, in altri l’abilità nello sviluppare una trama complessa e avventurosa, come Donna Tartt. Non mancano gli autori sardi tra le sue preferenze, Marcello Fois e Michela Murgia fra i nomi.

Quando le si chiede se si può operare una classificazione di livello tra i genere letterari, risponde:“ Io leggo di tutto. Ci sono libri scritti bene o male”.

In Italia è considerata una scrittrice del genere rosa, un po’ riduttivo in realtà, in altri paesi, invece, i libri simili ai suoi fanno parte di un settore di romanzi che parla di donne forti, tutto qui. D’altra parte non sono soltanto le storie d’amore a riempire le pagine dei suoi scritti. E a chi considera i fatti del cuore un limite, risponde con ironia: “Gli uomini e le donne che ci piaccia o meno amano. L’amore fa parte dell’esistenza”. Nel farsi condizionare da un titolo o una copertina e dai pregiudizi al riguardo, si perde un’occasione speciale, quella di osservare la vita con occhi diversi dai tuoi.

Agli scrittori esordienti consiglia di leggere, leggere e di leggere di tutto, per confrontarsi, e perché la lettura è il primo campo di allenamento per un autore. E quando l’opera è pronta e si è ben compreso come si caratterizza, allora è necessario documentarsi per proporla all’editore con la vetrina ad hoc, oppure delegare il tutto a un agente letterario.

Le sue opere sono lette in Italia e all’estero. La crisi generale dell’editoria che dopo il 2014 ha investito in particolare l’Italia, non ha intaccato la vendita dei suoi libri. Il suo ultimo romanzo “La Rilegatrice di storie perdute, per esempio, in Italia ha tre ristampe. Le sue storie fanno innamorare un po’ tutti, uomini e donne, italiani e stranieri. Il sentiero dei profumi è stato pubblicato in 28 paesi, La custode del miele e delle api, continua a conquistare, negli ultimi tempi ha registrato un certo successo in Polonia.

Per riavvicinare i lettori ai libri, in una società come la nostra dove l’attenzione sembra quasi un’esclusiva di smartphone e social, secondo l’autrice si potrebbe ripartire dalla scuola, rendendo ufficiale l’ora di lettura, dove un attore o un volontario legge per i bambini. “Non c’è modo migliore per suscitare interesse e passione per il libri”. “Non c’è nulla che ti possa rendere libera quanto un libro. Nelle sue pagine troverai sempre uno spazio . Sarai tu poi a decidere come utilizzarlo”. (La rilegatrice di storie perdute).

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