Al via la mostra del Premio di arte contemporanea al Museo delle Mura, visitabile gratuitamente fino al 28 novembre
Inaugurata al Museo delle Mura a Roma la mostra della XIV edizione del Talent Prize, il premio internazionale di arti visive dedicato ai giovani artisti fondato da Guido Talarico e realizzato da Inside Art grazie al sostegno della Fondazione Cultura e Arte (ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F.M Emanuele). Tratti distintivi dell’edizione 2021 – promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali – sono la ricerca innovativa di alcune opere presenti in mostra e la forte rappresentanza femminile tra gli artisti selezionati.
LA VINCITRICE
Ad aggiudicarsi il primo premio l’abruzzese Lucia Cantò, che a soli 26 anni diventa la più giovane artista donna ad aver mai vinto il Talent Prize. La sua opera “Atti certi per corpi fragili” è un’installazione composta da tre gruppi scultorei, ognuno dei quali è il risultato della fusione di due vasi ottenuta grazie alla collaborazione di persone care all’artista: ogni unità con i suoi colori e le sue forme è un ritratto a sé e il frutto di un lavoro collettivo, nel quale l’argilla diventa collante non solo per gli oggetti presentati ma anche per le persone coinvolte. Lucia Cantò si aggiudica, quindi, il premio acquisto di 5mila euro oltre al servizio di copertina del numero cartaceo di Inside Art, presentato in mostra.
«Siamo contenti di assegnare il premio a una giovane artista talentuosa e donna – ha detto Guido Talarico, editore di Inside Art e fondatore del Premio – con la speranza che questo segnale sia di buon auspicio per un superamento del gender gap anche nel mondo della cultura. Anche quest’anno il Talent Prize si conferma un certificatore di qualità, nonché un valido strumento per leggere il presente, con i suoi fenomeni e i suoi turbamenti. Gli artisti sono una risorsa da proteggere e vanno tutelati, soprattutto i più giovani. Siamo orgogliosi con il Talent Prize di continuare a portare avanti questa mission».
SECONDA E TERZO CLASSIFICATO
Seconda classificata Irene Coppola che, con la sua installazione “Schegge”, si è aggiudicata anche il premio speciale Emmanuele F.M. Emanuele. L’opera è un calco in gomma siliconica realizzato dall’artista direttamente sulle lesioni delle palme mutilate di Villa Giulia e dell’orto botanico di Palermo, il cui fusto per natura non si rigenera. Terzo classificato uno dei due artisti internazionali in gara, Azzedine Saleck, con la scultura “Long Distance”.
GLI ALTRI ARTISTI IN MOSTRA
Gli altri artisti presenti in mostra sono Federica Di Pietrantonio con l’installazione “You had me at hello”, Gaia De Megni con il video “Il mito dell’eroe”, Elena Tortia con l’installazione “miscrivo”, Silvia Bigi (Premio Speciale UTOPIA) con l’opera “Urtümliches Bild”, Gianluca Brando con l’installazione “qo”, Riccardo Banfi con il dittico fotografico “Let’s dance/ Hand (riot”), Giovanni Chiamenti con la scultura “Chimera”, Edoardo Manzoni (Premio Speciale Fondamenta Gallery) con la scultura “Colpo di vento (Argo Maggiore)”, Shenghao Mi (Premio Speciale Fondazione Cultura e Arte/Internazionale) con l’opera “Midnight cowboy”, Max Mondini (Premio Speciale Fondazione Cultura e Arte/Emergenti) con l’opera “Pennacchio”, Gianni Politi (Premio speciale Inside Art) con la pittura “Pieno di certezze e pieno di dubbi”, e Marcello Spada con la scultura “Clunk”.
INNOVAZIONE
Tra le opere presenti in mostra sono rappresentati tutti i linguaggi artistici, dalla pittura alla fotografia, dalla scultura all’installazione. Ma nei lavori di due artiste, in particolare, è stato compiuto un processo di forte impronta tecnologica. Federica Di Pietrantonio ha realizzato il video “You had me at hello”, un esperimento nel quale il suo avatar interagisce con i personaggi di un videogioco con l’intento di dimostrare che il gaming non è solo intrattenimento ma anche ricerca, in questo caso ricerca di sé stessi attraverso il confronto con l’altro. Silvia Bigi con “Urtümliches Bild” ha svoltoun tentativo di processare la materia dei sogni notturni attraverso l’intelligenza artificiale, coadiuvata da quella umana, per mostrarne l’immagine originaria spogliata dalle sovrastrutture culturali, ambientali e sociali.
I PREMI SPECIALI
Come ogni anno sono stati assegnati anche i Premi Speciali dagli sponsor e partner del premio. Il Prof. Avv Emmanuele F.M. Emanuele e la Fondazione Cultura e Arte, main sponsor del Talent Prize, hanno selezionato tre artisti. Si tratta di Max Mondini per il Premio Speciale Fondazione Cultura e Arte – sezione “Emergenti”, Shenghao Mi per il Premio Speciale Fondazione Cultura e Arte – sezione “Internazionale” e Irene Coppola per il Premio Speciale Emmanuele F.M. Emanuele.
A Silvia Bigi è stato assegnato il Premio Speciale UTOPIA, società leader in Italia nell’attività integrata di public affairs e comunicazione d’impresa.
Gianni Politi è stato selezionato per il Premio Speciale Inside Art, mentre Edoardo Manzoni ha ricevuto il Premio Speciale Fondamenta Gallery.
GLI INTERVENTI
Il Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele
«Sono molto lieto di essere vicino anche quest’anno, dopo la precedente edizione avvenuta necessariamente in sordina a causa della pandemia, al “Talent Prize”, l’importante premio annuale ideato da Inside Art e giunto quest’anno – in una nuova location ricca di fascino – alla quattordicesima edizione. Esso nasce con l’intenzione di valorizzare, promuovere e sostenere i giovani artisti “under 40” che si cimentano nel variegato mondo delle arti visive, comprendenti pittura, fotografia, scultura, installazione e video. Ho sostenuto fin dal principio – attraverso la Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, e da tempi più recenti anche tramite la Fondazione Cultura e Arte – questa meritoria iniziativa, all’interno della quale in ciascuna edizione ho voluto premiare un artista, diverso dal vincitore selezionato dalla Giuria storica ed il quale si sia distinto per talento ed originalità, mediante l’istituzione del “Premio speciale Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale”, dal 2019 intitolato – grazie all’amabilità di Guido Talarico, ideatore del Premio – alla mia persona e dunque denominato “Premio Emanuele”. Dallo scorso anno, poi, proprio per dare un segnale aggiuntivo di sostegno e forte apprezzamento ai giovani artisti così duramente penalizzati dall’emergenza sanitaria e dalle conseguenti dure restrizioni, d’accordo con gli organizzatori ho voluto istituire due premi speciali aggiuntivi: il “Premio Emergenti”, dedicato ad un esordiente che, sebbene privo di una galleria di riferimento e non avendo ancora avuto la possibilità di esporre in contesti significativi, abbia dimostrato di possedere una sensibilità ed un talento singolari, ed il “Premio Internazionale”, pensato per dare spazio agli artisti stranieri ancora non molto conosciuti nel nostro Paese, secondo quel principio di felice contaminazione tra le culture a me tanto caro. Mi auguro davvero che il “Talent Prize” – ormai da quattordici edizioni un appuntamento imprescindibile per tutti coloro i quali vogliano venire a contatto con le tendenze più interessanti dell’arte contemporanea – possa continuare a consentire anche in futuro ai giovani artisti di esprimere e veder riconosciuto il proprio genio creativo da parte del grande pubblico».
Giampiero Zurlo, Presidente e AD di UTOPIA – società leader in Italia nell’attività integrata di public affairs e comunicazione d’impresa
«Cosa c’è di più utopistico del tentativo di trasformare i sogni in materia? Silvia Bigi non solo ha accettato la sfida ma ha abbattuto il muro di questa presunta impossibilità attraverso l’uso di strumenti innovativi. La nostra sintonia con questa opera è stata profonda e immediata perché vi sono tutti i più importanti ingredienti di cui è fatta una grande Utopia: la sfida visionaria contro l’apparentemente irraggiungibile, il sogno e la sua materializzazione, l’uomo e la macchina, l’inconscio onirico e la razionalità algoritmica, la metafisica e la fisica. Considero Silvia Bigi una promettente utopista e le auguro di fare tesoro di queste sue intuizioni per contribuire a scrivere pagine avvincenti nella storia dell’arte contemporanea». —