Emozione e riconoscenza, sono i sentimenti provati alla cerimonia di promulgazione dei titoli di Accademico, il 22 marzo 2024 a Firenze presso la sala congressi della Camera di Commercio gremita del pubblico delle grandi occasioni.
Il presidente di Assoenologi Sardegna e Direttore tecnico di Argiolas Mariano Murru dichiara a caldo, “sono molto onorato per essere stato accolto in questa prestigiosa e storica istituzione, sarà motivo di ulteriore impegno nella ricerca e nel miglioramento di tutte le tematiche riguardanti il settore vitivinicolo“.
Un riconoscimento che arriva dopo trent’anni di lavoro, e tanti riconoscimenti per la sua professionalità.
Mariano Murru ha ricevuto diversi premi nazionali: Premio Giacomo Tachis come Miglior Enologo Italiano nel 2018, premio Vinoway come Migliore Enologo Italiano 2020, premio Enologo Cult 2021 per Merano Wine festival. Ha collaborato sia come partner che come direttore scientifico a diversi progetti scientifici di livello nazionale, Vinex e Con.Vi.Sar ed europeo come Best Made Grapese (recupero dei componenti delle vinacce nella cosmesi) e Sulphree. All’attivo diverse pubblicazioni scientifiche su importanti riviste di settore.
La tornata N° 75 dell’Accademia Italiana della vite e del vino
Durante la cerimonia di assegnazione sono stati ammessi sessanta nuovi accademici: docenti ed enologi provenienti da tutte le Regioni d’Italia. L’assegnazione a membro dell’Accademia avviene per segnalazione da parte di membri già attivi, dopo la segnalazione il comitato dell’Accademia si riunisce per decidere se avvalorare la segnalazione.
Ha introdotto i lavori della settancinquesima tornata di apertura dell’anno accademico, il Presidente dell’Accademia Prof. Rosario Di Lorenzo. Nel suo intervento si è detto molto felice dell’ingresso di tanti nuovi accademici, soprattutto della partecipazione delle nuove generazioni, che porteranno sicuramente nuova linfa alle tante attività dell’Accademia: dalla ricerca all’innovazione, dalla formazione alle attività seminariali e congressuali.
Significativo l’intervento del Presidente dell’Unione Italiana Vini, Lamberto Frescobaldi, il quale ha illustrato il panorama nazionale ed internazionale del mercato del vino. In particolare, il cambio di paradigma nel gusto dei consumatori: scendono i rossi e salgono i bianchi. Successo straordinario soprattutto per gli spumanti italiani, sia nel mercato interno che internazionale.
Gli accademici sardi
Gli attuali accademici della Sardegna sono: Mario Consorte (Enologo), Prof. Antonio Farris (UNISS), Vincenzo Biondo (Enologo), Prof.ssa Marilena Budroni (UNISS).
L’edizione 2024 ha potenziato la squadra sarda con la promozione di una nuova generazione di professionisti al rango di Accademici: il presidente di Assoenologi Sardegna e direttore tecnico di Argiolas Mariano Murru e il direttore generale di Sella & Mosca Giovanni Pinna.
Un onore far parte di questa Istituzione scientifica, sottolinea Murru. L’occasione per la Sardegna di far conoscere il patrimonio di conoscenza e ricerca sul territorio regionale in campo viticolo. Entrare in un circuito prestigioso e virtuoso che parte dall’Accademia, con i risultati della ricerca scientifica i quali poi tornano nelle aziende sotto forma di applicazione pratica nella produzione.
Sapere e saper fare: i migliori docenti e luminari del settore si confrontano e collaborano con i migliori imprenditori ed enologi delle aziende italiane.
Far parte dell’Accademia vuol dire collaborare con le grandi famiglie del vino, Frescobaldi, Antinori, Cinelli Colombini, Felliga, Anselmi solo per fare alcuni nomi. Queste famiglie hanno collaborato con i nomi più importanti della ricerca, come il Prof Marescalchi o il Prof Garoglio, attualmente con il Prof Mario Fregoni (titolare della Cattedra di Viticoltura a Piacenza, Presidente onorario e membro del Consiglio Scientifico dell’OIV), prof Luigi Moio (Luigi Moio presidente dell’Organizzazione Internazionale del Vino e della Vigna), Prof Vincenzo Gerbi (professore ordinario di Scienza e Tecnologia degli Alimenti presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino); l’ex Presidente dell’Accademia Antonio Calò, direttore dell’Istituto sperimentale di viticoltura di Conegliano Veneto, l’attuale presidente Rosario di Lorenzo, Giusi Mainardi direttrice della rivista scientifica OICCE. Paolo Panerai, importante editore (Class editore) e proprietario di importanti aziende vinicole, fondatore dell’associazione Grandi Cru d’Italia, che raggruppa le migliori aziende italiane. Attilio Scienza, tra i massimi esperti internazionali di viticoltura Università Milano. Alessandro Torcoli, direttore della storica rivista di Civiltà del bere.
Tra gli accademici i migliori enologi italiani come Donato Lanati, Riccardo e Renzo Cotarella solo per fare alcuni nomi. Da sottolineare l’importanza degli Accademici corrispondenti esteri, che danno un contributo internazionale alla ricerca.
Ma cos’è l’Accademia Italiana della Vite e del Vino
L’Accademia Italiana della Vite e del Vino nasce nel primo dopoguerra, costituita a Siena, su proposta del Comitato Nazionale Vitivinicolo, il 30 luglio 1949, con l’intento di dar vita ad un centro atto a promuovere il progresso vitivinicolo italiano. Nei primi anni Cinquanta diventa Ente Morale.
L’Accademia è un’associazione di esperti e accademici, sottoposta al controllo dello Stato ed opera esclusivamente nel settore vitivinicolo con finalità scientifiche, culturali e promozionali. Costituisce quindi un originale esempio di “Accademia specializzata”, unica nel suo genere in campo internazionale.
L’Accademia è l’Istituzione italiana che rappresenta questo primato del settore dal punto di vista storico, culturale e scientifico.
Attività
Sono tante le attività che riguardano l’Istituzione scientifica: ricerca, insegnamento, promozione della cultura del vino, promozione di eventi e mostre, pubblicistica, convegnistica, relazioni internazionali e collaborazioni con altre importanti istituzioni scientifiche nazionali come l’UNASA (Unione Nazionale delle Accademie per le Scienze Applicate allo Sviluppo dell’Agricoltura, alla Sicurezza Alimentare ed alla Tutela Ambientale).
L’Accademia pubblica annualmente il volume degli Atti, in cui vengono stampati tutti i lavori presentati e discussi nelle varie tornate, nonché un “Notiziario” quadrimestrale, che ha ottenuto grande successo sia in Italia che all’estero.
Accademia ha istituito tre premi: il premio “Arturo Marescalchi” per onorare la memoria del suo primo Presidente onorario; il premio internazionale di vinicoltura “Giovanni Dalmasso” in memoria del suo Presidente fondatore e il premio “Pier Giovanni Garoglio”, in ricordo dell’illustre studioso che è stato per diversi anni suo Presidente.
L’Accademia ha istituito al suo interno gruppi di lavoro che studiano diverse tematiche, tra cui: Genetica, Vino e salute, Microbiologia del vino, Legislazione vitivinicola, Valorizzazione viticoltura eroica e di montagna. Le ricerche sono raccolte in pubblicazioni scientifiche a disposizione di ricercatori e addetti del settore. La cultura scientifica abbraccia quella del territorio, dell’importantissima tradizione vitivinicola italiana a livello mondiale.