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La splendida Procida, l’Isola di Arturo, a coronamento del suo anno da capitale italiana della cultura entra finalmente ed ufficialmente nelle Città del Vino. è di fatto il primo territorio insulare che rientra e coincide integralmente a far parte dell’Associazione Nazionale delle Città del Vino e che va ad arricchire il già nutrito elenco dei borghi di una regione, la Campania, con la più vasta ampelografia e tra le più vocate alla vitivinicultura.

Un risultato che rende tutti i campani più fieri e che estende la nomina di Procida, che ha da poco ceduto lo scettro a Bergamo-Brescia, ben oltre il 2022, favorendo così l’enoturismo e consentendo, come ci si auspica, di creare eventi ad altissima vocazione territoriale e culturale. In realtà, se Procida ha potuto rientrare tra le tantissime città che sono gemellate con noi, lo si deve a Roberto Cipresso e Gaetano Cataldo. Il primo, celebre winemaker e ambasciatore delle Città del Vino, il secondo, promotore del progetto Mosaico per Procida e da noi comunicato, fondatore di Identità Mediterranea, una piccola associazione culturale, e recentemente insignito del titolo di Miglior Sommelier alla 31^ edizione del Merano Wine Festival.

L’idea portata avanti da due amici legati dalla passione per il vino ha potuto sortire la creazione della prima bottiglia che abbia mai celebrato una capitale della cultura, per italiana o europea che fosse, riunendo in un vinaggio inedito e complicatissimo ben 26 cantine provenienti da tutti i distretti vinicoli della Campania. È stato lo stesso Gaetano Cataldo con Identità Mediterranea a raccogliere, dando in cambio Mosaico per Procida, i fondi necessari ad iscrivere Procida nelle Città del Vino. Un successo oggettivamente già annunciato proprio alla presentazione del progetto dell’ormai iconico vino, avvenuta il 28 febbraio dello scorso anno nell’aula consiliare del municipio procidano, dopo aver versato alla tesoreria del comune ben 3000 € valevoli per due annualità.

Gaetano Cataldo, legato alla cultura procidana anche grazie ai suoi trascorsi marittimi, in quell’occasione ha auspicato, con tale gesto di generosità, che sull’isola sia stato così acceso in maniera permanente un faro che illumini la cultura del vino e dando quindi impulso, come annunciato nelle ultime ore, alla produzione di vino sul territorio procidano stesso. Non è stato facile raccogliere le libere donazioni per un progetto francescano che è durato oltre un anno e che non ha mai visto il becco di un quattrino, ma è interessante vedere come aziende ed enti che, pur non avendo mai dato né adesione a Mosaico per Procida né sostegno a Identità Mediterranea, da oggi potranno beneficiare delle positive ricadute e dei risultati che sono stati faticosamente raccolti, arrivando a dare lustro alla capitale italiana del 2022 portando la celebre bottiglia a nome dei procidani sino a Sua Santità, come abbiamo raccontatoqui.

Sostiene Gaetano Cataldo

In tutta coscienza sono soddisfatto della realizzazione del progetto e di quanto siamo riusciti a raccogliere, in termini di consensi e risultati in un lunghissimo anno di lavoro gratuito e spontaneo, che ci ha portato a raccontare Procida in tutta la nostra regione, al Vinitaly, in diverse aree italiane e persino in altri Paesi, con una mole comunicativa senza eguali e per la quale ringrazio in primis la redazione di Mediterranea Online. Che altri possano raccogliere da quanto noi abbiamo seminato poco importa, volevamo dare un pegno di gratitudine a Procida e lo abbiamo fatto, regalandole la possibilità di continuare a promuoversi attraverso la cultura del vino. Adesso non ci resta che sperare che i fondi raccolti e gli sforzi compiuti non vadano sprecati e che l’amministrazione comunale sia solerte per cooperare con l’organizzazione delle Città del Vino. Sarà bello comunque ritornare a Procida per la consegna della bandiera delle Città del Vino assieme al presidente Angelo Radica, al caro Roberto Cipresso e al dott. Marco Razzano che da coordinatore regionale, si è sempre prodigato per favorire ed ottimizzare tutti i processi”.

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