Cagliari (ITALIA)
Si è chiusa domenica, 9 settembre 2012, l’ottava edizione dell’European Jazz Expo.
Un’edizione più ricca. Molto più ricca di eventi e concerti, decine di esperienze che spaziavano in tutte le direzioni. Difficile elencare le numerose attività che il pubblico ha potuto sperimentare e usufruire durante la settimana del festival, e in particolare dei tre giorni al Parco di Monte Claro. Si poteva passare l’intera giornata al parco: dai convegni mattutini alla presentazione di un libro, dai giochi e seminari per bambini e ragazzi alla visione di film e documentari, dall’assaggio di cibi sardi all’immersione nell’arte e nelle installazioni. “Il Parco è la location ideale”, di questo è convinta Legambiente, partner dell’Eje, che ha appoggiato in pieno l’iniziativa. Il festival mira ad avvicinare alla natura, al polmone verde urbano più grande dell’isola di Sardegna, cittadini e visitatori. Il tutto con una visione sostenibile dell’uso degli spazi verdi e del rispetto dell’ambiente.
Il festival è musica, certo. Ma è un modo nuovo di viverla, musica che ha bisogno di avere un contesto adeguato, diverse connessioni per essere apprezzata appieno, il tutto con la formula Green expo.
C’è spazio anche per il design anticonsumistico di RYGLAB Reuse Your Garbage Laboratory, Artisti e designer recuperano oggetti ed eccedenze delle aziende che lavorano nel territorio Sardo, RYGlab, arreda la casa senza inquinare!
Il festival è anche turismo. Ogni anno l’evento attira centinaia di presenze che approfittano del festival per organizzare una vacanza in Sardegna. Quale migliore occasione, unire mare e natura con l’esperienza culturale di Eje.
Un festival multiculturale, multimediale, multisensoriale, mescolare arti persone e culture che rispecchia la società che vorremmo vedere ogni giorno nella vita di tutti i giorni.
Gli ultimi dieci anni hanno visto la predominanza di internet, l’influenza della rete nel modo di vivere quotidiano, nel nostro modo di conoscere la realtà. La musica, l’arte non rimane estranea a questa rivoluzione. Sul web possiamo ascoltare una canzone, contemporaneamente sapere tutto dell’artista, discuterne con amici nel nostro social network preferito. Una serie di connessioni, potenzialmente infinita. La conoscenza ha bisogno di reti, di “gangli” dove incrociare le nostre esigenze, curiosità, voglie… è tutto a disposizione!
Alcuni numeri
Eje, dal 4 al 9 settembre ha riempito di eventi la città di Cagliari, tra il centro storico e il Parco di Monte Claro, il parco urbano più grande in Sardegna. La manifestazione ha ospitato 50 concerti in 3 giorni, 500 artisti provenienti da tutto il mondo, uno sforzo che ha superato i risultati attesi. E’ stato un successo, si è registrata la presenza di ventimila persone!
Tantissimi anche gli stand che hanno rappresentato l’expo, la parte del festival che ospita aziende del settore musicale, discografico e tecnologico, l’offerta turistica e gastronomica del territorio.
Si sono accreditate oltre settanta testate giornalistiche per seguire l’evento, mediterranea era presente!
Un programma artistico che ha visto la presenza dei grandi maestri del jazz nazionale ed internazionale, insieme ai grandi nomi il festival è una fucina di nuovi talenti. Le scelte artistiche quest’anno hanno dato spazio a più generi musicali, non solo jazz è il jazz expò. Abbiamo visto reggae, musica classica, musica tradizionale e musica elettronica, accenni blues o sperimentazioni teatrali.
Da segnalare, prima di dimenticarcene, la giornata di apertura dell’edizione 2012. Un serata dedicata al grande talento Michel Petrucciani, con la presentazione del docu-film “Soul & body”, sulla vita del genio francese. Una serata che ha emozionato il pubblico, ne ha catturato tanto l’attenzione che neanche la pioggia ha scoraggiato! La scelta di ospitare gli sponsor direttamente agli eventi è sicuramente vincente. Avere un’azienda di vini locali di qualità, rende più ospitale la dimensione della serata. Ecco, se dovessi trovare una parola chiave, una keyword per il festival direi ospitalità. Sentirsi a casa, anzi meglio di casa propria. Un’esperienza culturale che lascia qualcosa, che arricchisce in modo semplice. Conserva l’idea di casa dell’arte e parco aperto a tutti, tradizione e innovazione, locale e globale, in poche parole, la cultura mediterranea.
Oltre al piacere di frequentare le giornate del festival per il pubblico, c’è la parte professionale che unisce produttori discografici, giornalisti, direttori di festival, buyers, agenzie di produzione musicale e tutto ciò vive e fa vivere il mondo jazz.
I grandi nomi
Come per i festival tradizionali, ci sono i big come Billy Cobham, Enrico Rava, David Linx o Francesca Corrias e i nuovi talenti di cui è ricca la giornata. I big hanno fatto il loro dovere e suonato alla grande. Da segnalare Sunshine, il nuovo lavoro di Francesca Corrias (prodotto da Sardmusic), con una voce che può fare meraviglie e le fa. Insieme a lei sul palco Stefano D’Anna – Sax tenore, Alessandro Di Liberto – Piano, Stefano Mundula – Double Bass, Pierpaolo Frailis – Batteria. Il concerto ha visto la partecipazione anche di David Linx, affermato cantante con una voce capace di affrontare molti generi ed acrobazie vocali, in sintonia perfetta con le capacità di Francesca Corrias, che però ha incantato il pubblico cagliaritano. Non credo si tratti solo di campanilismo musicale, l’artista è bravissima.
Cobham ha riunito nell’Arena, il palco più grande, moltissimi appassionati. Molti sono venuti solo per lui, il batterista che ha vissuto decine di stagioni del jazz mondiale. Ha un’età ragguardevole, riesce a suonare senza pause per quasi due ore, con una band di tutto rispetto: Jean-Marie Ecay – Guitar, Michael Mondesir – Bass, Christophe Cravero – Keyboard/Violin, Camelia Ben Naceur – Keyboards (una rarità vedere una musicista nel mondo del jazz ad altissimi livelli), Junior Gill – Still pan/Percussion. Lui è Billy, fascia in testa d’ordinanza, camicia da turista e sorriso sempre pronto a ringraziare il pubblico che lo applaude senza freni.
Il concerto che più ha emozionato è stato quello di Enrico Rava, dedicato a Michael Jackson. Cosa centra uno dei più grandi musicisti jazz italiani e internazionali con il re del pop? Niente apparentemente, ma la miscela di energia ed eleganza funziona. La bigband, composta da: Mauro Ottolini – Trombone, Tuba, Andrea Tofanelli – Trumpet, Claudio Corvini – Trumpet, Daniele Tittarelli – Sax Alto, Dan Kinzelman – Sax Tenore, Marcello Giannini – Guitar, Franz Bazzani – keyboards, Giovanni Guidi – Piano, Dario Deidda – Basso, Zeno de Rossi – Drums, Ernesto Lopez Maturell – Percussioni, ha trovato la chiave per rendere fantastico lo spettacolo.
Il funky e la musica pop black, ha ispirato il progetto “Rava on the dance floor”. Un album e un live in cui Rava si immerge nell’universo musicale di questo autentico “genio della musica e della danza”, come lo definisce lo stesso trombettista triestino, reinterpretando alcuni brani senza perdere la freschezza e il ritmo che contraddistingue l’arte di Jackson. Il jazz di Rava non trasforma, ma partecipa al ritmo di Jackson, si mescola in modo superlativo. Il pubblico si è divertito fino all’ultimo, e fino all’ultimo non voleva chiudere questa bellissima edizione di Eje.
Arrivederci al 2013