La scorsa settimana la Commissione europea ha annunciato un nuovo pacchetto di assistenza di oltre 129 milioni di euro per sostenere lo sviluppo socio-economico e la cooperazione regionale nel Mediterraneo meridionale, nel quadro di ENI, lo strumento per l’attuazione della politica europea di vicinato, che opera per la cooperazione con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo (ENI-SUD) e con i Paesi un tempo rientranti nell’URRS che si trovano ai confini orientali dell’UE (ENI-EST). Tale pacchetto comprende quattro programmi di cooperazione regionale a sostegno della creazione di occupazione, sviluppo economico, inclusione sociale ed empowerment dei giovani nei Paesi della sponda sud del Mediterraneo (Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Territori palestid alcuni programmi di cooperazione bilaterale con l’Egitto (50 milioni) e con la Palestina (38,6 milioni).
I programmi regionali – ai quali possono partecipare tutti i Paesi dell’area ENI-SUD, oltre au Paesi UE ed altri Paesi europei – sono i seguenti:
1. Pacchetto sicurezza 2016. Questo programma intende rafforzare le capacità dei paesi partner di prevenire e rispondere alle catastrofi, naturali o causate dall’uomo, in particolare cooperando efficacemente per contrastare la criminalità informatica (nel rispetto della Convenzione di Budapest sulla criminalità informatica) e intensificando e accelerando lo scambio di dati in materia di criminalità organizzata, terrorismo, traffico di migranti, tratta degli esseri umani e armi leggere. Per l’attuazione di questa azione, alla quale è destinato un budget di 11 milioni, non è previsto il lancio di call for proposals in quanto la Commissione ha optato per la gestione indiretta (con assegnazione dei fondi alle Agenzie della protezione civile degli Stati membri, al Consiglio d’Europa e all’Interpol).
2. Processo di Pace in Medio Oriente – Iniziativa UE di Peacebuilding. In linea con la posizione dell’UE sul processo di pace in Medio Oriente questo programma continuerà a sostenere per il 2016 – come fa da 2009 a questa parte – le condizioni per una risoluzione sostenibile del conflitto arabo-israeliano agevolando il lavoro della società civile e dei cittadini in Israele e Palestina. Il budget assegnato a questo programma ammonta a 5 milioni e la sua attuazione prevede il lancio di una call for proposals e 2 bandi di gara. La prima, attesa nel quarto trimestre 2016, finanzierà a) misure volte a promuovere le condizioni per una soluzione negoziata del conflitto tramite il coinvolgimento della società civile, b) iniziative per costruire la comprensione e la fiducia reciproche allo scopo di contrastare l’incitamento all’odio e la disinformazione e c) azioni di costruzione della pace attraverso il sostegno allo sviluppo socio-economico e l’empowerment delle comunità colpite dal conflitto. Le attività dovranno essere realizzate in Israele e Palestina, e in parte, nell’ UE e il Giordania e il contributo coprirà fino all’80% delle spese ammissibili di progetto. I due bandi di gara – del valore rispettivamente di 150.000 e 350.000 euro – riguarderanno misure di supporto e di comunicazione.
3. Sostegno alla creazione di occupazione, sviluppo economico e inclusione
Questo programma ha un budget complessivo di 14 milioni ed è articolato in 3 distinte sezioni:
Componente 1. Reti Business to Business (budget: 5 milioni). Il suo obiettivo è la creazione di reti B2B per rafforzare le organizzazioni di sostegno alle imprese e aumentare le relazioni commerciali, in particolare con l’UE, attraverso la creazione di opportunità economiche a livello internazionale, al fine di sostenere lo sviluppo di reti di imprese di qualità euro-mediterranee, compresa la fornitura di adeguati servizi di supporto e di collegamento per le MPMI (Micro, piccole e medie imprese), in diversi settori promettenti a livello regionale o sub regionale.
Componente 2. Social enterprises ecosystems (budget: 5 milioni). Questa componente riguarda il sostegno alle imprese sociali, che stanno diventando fattori sempre più importanti per la crescita inclusiva e svolgono un ruolo chiave nell’affrontare le sfide economiche e ambientali attuali e nella creazione di posti di lavoro a livello locale. In particolare questa componente promuove lo sviluppo di iniziative a sostegno delle politiche e delle strutture per l’imprenditoria sociale tese alla creazione di posti di lavoro (soprattutto per i giovani e le donne), allo sviluppo economico locale e alla diversificazione economica nel paesi partner del Mediterraneo.
Componente 3. Integrazione commerciale regionale – Agadir (budget: 4 milioni). Obiettivo in questo caso sarà l’integrazione commerciale regionale attraverso l’attuazione dell’”Accordo per la creazione di una zona di libero scambio tra le Nazioni arabe del Mediterraneo” (accordo di Agadir), al fine di creare nuove opportunità commerciali e di investimento per il settore privato.
Mentre la componente 3 sarà attuata attraverso un’assegnazione diretta all’Unità Tecnica incaricata dell’attuazione dell’Accordo di Agadir (gestione indiretta) per le componenti 1 e 2 la Commissione procederà al lancio di due call for proposals, attese nel primo trimestre del 2017 rivolte alle ONG, agli operatori del settore pubblico, alle autorità locali dell’UE e dei Paesi destinatari e alle organizzazioni (intergovernative) internazionali. Per la componente 1, il cofinanziamento di ENI coprirà fino all’80% dei costi ammissibili mentre per la componente 2 il cofinanziamento potrà arrivare al 90%.
4. Empowerment dei giovani, donne e uomini, nel vicinato meridionale dell’UE (budget: 11,29 milioni). In linea con le priorità della politica di vicinato, questo programma promuoverà il coinvolgimento dei cittadini negli affari pubblici e la loro partecipazione alla politica, rivolgendosi in particolare ai giovani, donne e uomini, mettendoli in grado di assumere un ruolo centrale e visibile nell’affrontare le sfide sociali comuni in collaborazione con i loro coetanei a nord e sud del Mediterraneo. Anche questo programma è articolata in tre componenti:
Componente 1. Civil society facility 2016. Questa misura riguarderà il sostegno alla messa a punto di un Hub di dialogo regionale (un segretariato tecnico) per rafforzare e strutturare il dialogo su un’agenda regionale tra la società civile, le istituzioni europee, gli enti e le autorità regionali. Tale Hub animerà e promuoverà il dibattito e il dialogo mettendo in relazione la società civile, le istituzioni europee e altri enti regionali (Fondazione Anna Lindh, Lega degli Stati arabi, dell’Unione per il Mediterraneo, Consiglio d’Europa, ecc.) con l’obiettivo di aumentare la partecipazione della società civile al dialogo politico e all’advocacy.
Componente 2. “Giovani Voci del Mediterraneo 2.0”. Questo asse sosterrà misure tese a mettere in grado i giovani, donne e uomini, di partecipare alla vita pubblica attraverso il dialogo e il dibattito. La sua attuazione, che beneficia di un budget di 3,29 milioni di euro, sarà affidata alla Fondazione Anna Lindh (gestione indiretta) e dovrebbe avere come effetto l’incremento del numero di giovani che hanno le competenze necessarie per la partecipazione alla politica e al dibattito con i responsabili politici e le autorità. Le loro voci saranno integrate nel dialogo politico a livello nazionale e regionale per la promozione e valorizzazione di una cultura per il dibattito pubblico.
Componente 3. Promuovere la partecipazione e la visibilità delle giovani donne e uomini all’interno dei media pluralistici . Il suo obiettivo è di far sì che all’interno dei programmi/canali televisivi delle emittenti pubbliche e private, oltre che dei media online, siano rispecchiati i bisogni e le preoccupazioni dei giovani, con focus sull’educazione, l’intrattenimento e l’informazione. Questa azione promuove anche l’uso di strumenti innovativi, piattaforme informative e media basati sul web per ampliare il raggio d’azione a tutta una serie di attori della regione e consentire la partecipazione grazie alla possibilità di diffondersi laddove la società civile ha difficoltà ad operare.
Per l’attuazione di ciascuna delle componenti 1 e 3 sarà lanciata un call for proposals nel primo trimestre del 2017, al quale potranno rispondere le organizzazioni della società civile (OSC), nel più ampio senso del termine. Il budget della componente 1 ammonta a 3 milioni di euro, quello della componente 3 a 5 milioni di euro; per entrambe il cofinanziamento potrà coprire fino al 90% dei costi ammissibili.
Il pacchetto di assistenza approvato, oltre ai programmi regionali, comprende anche più di 88 milioni di euro per sostenere progetti di cooperazione bilaterale che beneficeranno i cittadini diEgitto e Palestina.
I fondi per l’Egitto saranno destinati a due temi:
– Far avanzare i diritti delle donne e in particolare sostenere le iniziative in atto tese a far abbandonare le pratiche di mutilazione genitale femminile/escissione e a sostenere l’accesso delle donne alla giustizia e la legittimazione legale attraverso l’espansione di uffici di assistenza legale neiFamily Courts e di uffici di sostegno alle donne nei Primary Courts. I fondi per questo programma ((10 milioni di euro) saranno erogati in parte attraverso meccanismo di gestione indiretta (sostegno al Governo egiziano per l’attuazione dei piani contro le mutilazioni/escissione) e in parte attraverso una call for proposals (attesa nel primo trimestre 2018), sul tema dell’accesso alla giustizia; il contributo comunitario coprirà fino al 95% dei costi ammissibili.
– Programma nazionale di drenaggio (40 milioni) finalizzato ad aumentare la produzione agricola in Egitto grazie alla disponibilità di adeguate infrastrutture di drenaggio e a migliorare le capacità dei diversi stakeholder nella riabilitazione ed estensione delle reti di drenaggio sotterranee. Esso contribuirà anche a favorire un approccio alla gestione sostenibile e integrata delle risorse idriche all’interno del Governo egiziano. L’attuazione di questo programma sarà affidata alle autorità pubbliche dell’Egitto che si occupano di questo settore.
Il pacchetto di assistenza per la Palestina per 38,9 milioni di euro (che vanno ad aggiungersi ad un altro pacchetto di assistenza stanziato nel 2016, per un totale di 291 milioni) intende promuovere lo sviluppo socio-economico e contribuire ad affrontare la scarsità d’acqua potabile a Gaza ed è composta da 3 programmi:
– Rafforzamento della governance dell’Autorità palestinese (8,1 milioni) con l’obiettivo di fornire assistenza all’Autorità palestinese per migliorare le sue prospettive democratiche in vista della preparazione delle istituzioni palestinesi per la soluzione dei due Stati: l’UE in particolare sosterrà l’Autorità palestinese da un lato nel soddisfare i suoi obblighi come parte dei 7 principali trattati dell’ONU sui diritti umani e dall’altro la aiuterà ad operare nelle strutture penitenziarie e giudiziarie nel pieno rispetto delle norme internazionali. Questo programma contribuirà inoltre a un censimento istituzionale della popolazione generale e delle abitazioni (che si svolgerà nel 2017).
– Miglioramento dell’accesso agli abilitanti economici (20 milioni): attraverso questo programma, l’UE continuerà a sostenere lo sviluppo economico della Palestina contribuendo a facilitare l’accesso alle risorse naturali, all’acqua e alla terra, e a migliorare la competitività e l’accesso al mercato per le imprese agricole palestinesi.
– Supporto a Gerusalemme Est (10,5 milioni): al fine di sostenere e preservare la presenza palestinese a Gerusalemme Est, in linea con la posizione dell’UE di considerare Gerusalemme come futura capitale dei due Stati. Costruita su precedenti interventi di successo l’azione sosterrà progetti locali attraverso sovvenzioni alle organizzazioni della società civile e si concentrerà in particolare sullo sviluppo del settore privato, sulla pianificazione urbana, sulla tutela dei diritti socio-economici e sull’ identità e il patrimonio culturale (con potenziali turistici).
I 3 programmi per la Palestina saranno attuati in gran parte attraverso meccanismi di gestione indiretta, con assegnazione dei fondi all’Autorità Palestinese e all’ UNOHCHR (United Nations Office of the High Commissioner for Human Rights) ad eccezione di una parte del primo programma, per il quale è prevista anche una call for proposals, che sarà lanciata nel primo trimestre del 2017, riguardante misure di supporto all’attuazione e al monitoraggio dei Trattati sui diritti umani. Per questa misura saranno disponibili complessivamente 900.000 euro e il cofinanziamento comunitario coprirà fino al 95% dei costi ammissibili
Autore: Maria Grazia Gotti
Pubblicato su http://www.europafacile.net/