Perugia (ITALIA)Internet come nuovo modello di business, il lettore come l’alleato migliore dell’editore, il sostegno della centralità dell’autore e la possibilità di creare un ‘giornale molecolare’ come percorso di lettura, sono gli aspetti che caratterizzeranno la nuova piattaforma digitale ‘etalia.net’.
La costante crescita dei lettori dell’online, e della domanda complessiva d’informazione, non sempre coincide con quella economica, anzi accade troppo spesso che i due fattori non siano in equilibrio – a sostenerlo è stata Paola Dubini, docente all’Università Bocconi di Milano in apertura del panel sul tema della ‘sostenibilità economica del giornalismo digitale, della retribuzione e del finanziamento dell’informazione on line’, sviluppatosi all’interno della Sala Raffaello dell’Hotel Brufani, in occasione del Festival Internazionale del Giornalismo, sabato 28 aprile in tarda mattinata.
Nel corso del dibattito, moderato da Luca Conti (fondatore di pandemia.info), il CEO di Etalia, Nicola Tateo, si è confrontato con Jonathan Tasini, noto negli Stati Uniti per la tutela dei diritti degli autori, e con Attilio Redivo, CEO di MediaCom Italia.
“Al prevalente utilizzo del digitale da parte dei nuovi media come principale strumento per veicolare informazioni non sempre è corrisposto un modello di business efficace tale da permettere di consolidare il legame tra lettore ed editore – spiega Tateo – i social network stanno creando un nuovo mercato, ma con il vecchio modello di business dove il legame tra editore e lettore resta ancora remoto. Quasi un terzo della popolazione italiana non legge quotidiani né cartacei né online, assorbendo informazioni solo attraverso la televisione, un’anomalia questa tutta italiana.”
“Piuttosto variegata si mostra la scena degli operatori dell’informazione – aggiunge la Dubini, figurando uno scenario organizzato da un lato dalla tradizionale strategia di offrire informazione mediante abbonamenti, combinando carta stampata e digitale, dall’altra ‘player’ esclusivamente digitali, rappresentati da aziende che necessitano della costruzione: di una reputazione, di pazienti azionisti, e di una raccolta pubblicitaria.
Si tratta di un faticoso modello da sostenere, vitale e allo stesso tempo fragile, in un momento così articolato – così come anche i ‘blogger’ – chiarisce la docente – necessitano della creazione di una reputazione, e di condizioni di sostenibilità economica per i loro contenuti autoprodotti. Con questo non è detto che raggiunta una visibilità sufficientemente alta il promotore dell’iniziativa riesca a retribuire tutti i collaboratori.”
Internet come nuovo modello di business, il lettore come l’alleato migliore dell’editore, il sostegno della centralità dell’autore e la possibilità di creare un ‘giornale molecolare’ come percorso di lettura, sono gli aspetti che caratterizzeranno la nuova piattaforma digitale ‘etalia.net’.
Una premessa valida sempre sarà quella di garantire all’autore e fornitore dei contenuti una quota largamente maggioritaria. L’editore riceverà una percentuale pari al 75% del ricavo pubblicitario generato su Etalia e associato a ogni lettore dei propri contenuti. Per favorire la diffusione, aumentando il numero di lettori attraverso l’apporto e la rete sociale degli utenti stessi, l’editore può anche permettere la riaggregazione dei propri contenuti: ogni lettore potrà cioè includere il contenuto all’interno di una rassegna personale, che potrà in seguito redistribuire.
Per esempio, un professionista di borsa potrà costruire una rassegna quotidiana con la migliore informazione a tema: esistono in verità infiniti esempi possibili, a fronte degli infiniti interessi e passioni personali di ogni lettore. Vedendo tutelata la sua proprietà del contenuto, l’editore in questo caso riceverà il 70% del ricavo pubblicitario derivante da tutti i lettori che hanno raggiunto il contenuto attraverso la rassegna riaggregata. L’autore della rassegna, a fronte della sua attività di ‘selezionatore’ responsabile della riaggregazione e della nuova diffusione, sarà ricompensato con una percentuale pari al 4% del ricavo pubblicitario.
Una percentuale più piccola, pari all’1%, è prevista per l’utente che avrà favorito la diffusione del contenuto (e quindi la generazione di un ricavo) attraverso la propria esperienza. Se infine l’editore ha deciso di mettere in vendita, in tutto o in parte, i propri contenuti (premium), il modello di condivisione del corrispondente ricavo è più semplice: l’editore ha diritto sempre a una quota non inferiore al 90%.
Etalia è stata sviluppata con l’obiettivo di raggiungere due tipologie distinte di utente, ormai lontane – Il nuovo modello di sviluppo della piattaforma Etalia per favorire una informazione di qualità avrà come target principali: i nativi digitali, generazione cresciuta sul modello di internet, dei motori di ricerca, e dei principali strumenti di condivisione; e i professionisti, soggetti con un interesse primario per i contenuti di qualità e con una forte esperienza di lettura del prodotto cartaceo. “Con Etalia nascerà il concetto di ‘giornale molecolare’ inteso come percorso di lettura evoluto, in cui l’editore può guidare il lettore correlando articoli, presentando approfondimenti e scegliendo soluzioni di impaginazione – riassume così il progetto Nicola Tateo, CEO e co-fondatore di Etalia – La piattaforma nasce open e social, aprendosi agli utenti, permettendo a ciascuno la libertà di costruire giornali personali: non più semplici successioni di contenuti, immagini o messaggi, ma un prodotto completo che possa essere diffuso in modo più efficace di quanto oggi consentito.
Dal lettore esperto che aggrega le notizie più rilevanti e le ripropone favorendone la vendita, – conclude Tateo – all’utente che assembla un giornale personale integrando le foto delle vacanze e lo condivide con i suoi familiari, le possibilità sono illimitate.”