Cagliari (ITALIA)
La serata del sabato al festival Jazz cagliaritano ha riservato ancora piacevoli sorprese. Chi ha potuto assistere a tutta la giornata del festival, ha confermato la qualità delle proposte. Si parla della fantastica esibizione di Susana Baca, delle 18 – al Palazzo dei Congressi (il palco più importante). Artista peruviana, rappresentante ed interprete della più importante tradizione musicale del suo Paese. Dopo una conferenza stampa molto seguita, un’esibizione indimenticabile.
Quest’anno l’abbondanza di artisti cubani poteva forse stancare il pubblico che invece ha apprezzato molto l’esibizione del bravissimo percussionista Horacio “El Negro” Hernandez.
Ma la più grande disposizione d’animo per Cuba si è manifestata per il concerto del gruppo di Roberto Fonseca. Pianista e mattatore di una serata di coinvolgimento molto sentito. Insomma ci si è divertiti a seguire le sue proposte musicali. Il ragazzo è una rivelazione molto precoce, tanto da aver accompagnato il tour della mitica banda Buena Vista Social Club. All’European Jazz Festival ha dato il meglio di se, soddisfando anche i cultori della classica musica cubana.
Dall’isola che sta di fronte agli Stati Uniti, e che ne rimane sempre indipendente, si passa all’isola di Sardegna, come viene chiamata dallo storico Casula. Isola di Sardegna come Regno di Sardegna. Il festival Jazz invece rappresenta qualcosa che va oltre il concetto di “isolamento”, geografico e culturale. Il pericolo che si era obbiettato, ossia di eccessivo concentramento di artisti sardi, – la qual cosa non sembra essere un problema, vista la qualità delle proposte – è stato superato dal carattere europeo ed extracomunitario della musica presentata.
Sabato come venerdì torna Gavino Murgia, energico ragazzo del Jazz sardo che partecipa al festival col suo progetto Menhir, organizzato da Best Events Sardinia (BES), sigla che racchiude una serie di aziende che si occupano di organizzazione di eventi a livello nazionale, che entra in veste di organizzatore di alcuni concerti anche nell’insieme delle organizzazioni dell’European Jazz Festival. Oltre Jazz in Sardegna, nucleo primitivo della quattro giorni, si segnala la partecipazione di Sardinia Media Factory, un insieme di aziende riunite in un consorzio che si vuole occupare di media: tv, internet, eventi.
Altro grande evento all‘EJE è stata l’esibizione di Jean Marie Machado. Lui si, europeo. Si suona un jazz francese contaminato dalla tradizione spagnola e marocchina. Le due correnti musicali mediterranee, quella francese e marocchina si uniscono in un incontro col Jazz. Niente male. Questo dimostra quante potenzialità può avere la millenaria tradizione musicale dei Paesi del Mediterraneo, potenzialità che si può notare quando viene accostata alla musica antica napoletana, o come il Jazz ad alture assai più lontane.
Segnaliamo con molta fierezza l’esibizione portata avanti dalla banda, tutta sarda, dei Pedditzi Trasporti. Tralasciando l’etimo del nome che non rappresenta nulla al di fuori del suono delle parole, si parla della musica, dei musicisti, del pubblico e della serata che ha creato un ricordo con un “onda lunga”. Poesia in chiave rock, così come succedeva un po’ di anni fa e non se ne vedeva più traccia. La freschezza e l’allegria dello spettacolo ha avuto un successo anche tra i giovanissimi, stranamente sotto il palco a resistere al freddo, ballando e cantando le canzoni. Segno di partecipazione che si è ripetuta più volte. La band ha suonato per tutta l’estate in varie località dell’isola. L’invito all’EJE, è stata una bella sorpresa anche per loro. Il frontman del gruppo Daniele, non ha subito però il peso della responsabilità dell’occasione, anzi, si è dato completamente al pubblico come solo un grande artista sa fare. Una sorpresa da registrare e continuare a seguire.
Per conoscerli meglio visitate il loro spazio su http://www.myspace.com/pedditzitrasporti