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La Vernaccia Nera è tra le uve più rappresentative delle Marche, così ben radicata nel suo areale da essere poco incline all’adattamento in contesti territoriali diversi e già famosa nel 1877 da essere considerata da Giuseppe di Rovasenda, autore del Saggio di Ampelografia Universale, una varietà molto pregiata; iscritta al Registro Nazionale delle Varietà di Vite nel 1970, generalmente quest’uva vede maggior concentrazione nell’area preappenninica nel maceratese ed il suo nome si fa derivare, come per tutte le vernacce in effetti, dal termine latino vernaculum, ossia di ciò che appartiene al luogo.

Per essere più precisi siamo a Civitanova Alta, un paesino tra i Monti Azzurri ed il Mare Adriatico, ed è qui che la cantina Fontezoppa ha sede dal 1999, anno della sua fondazione. Questa realtà vitivinicola deve il suo nome ad un’antica sorgente d’acqua posta proprio al crocevia tra i vigneti di proprietà e gode molto della qualità del terreno e del clima, decidendo di privilegiare in particolar modo proprio la Vernaccia Nera che qui viene interpretata, oltre che nella versione ferma e secca, anche in quella spumantizzata dry e dosaggio zero.

Per ottenere il Falcotto, vinificato con Vernaccia Nera in purezza, sono state impiegate uve provenienti da vigneti orientati a Sud, posti ad un’altitudine media di 450 metri, ed allevate a guyot su terreni calcarei ed arenaria a granulometria media. A vendemmia ultimate le uve fermentano in acciaio ed in seguito vi svolgono anche la malolattica ed una sosta sui lieviti per quattro mesi, per poi affinare in barrique per dodici mesi ed altrettanti in bottiglia.

Il Falcotto Doc Serrapetrona del 2016 sfoggia un bel rosso rubino luminoso che volge al granato e si presenta una buona consistenza. Il profumo del raspo, della marasca matura e della ciliegia sotto spirito traboccano con franchezza dal calice, evidenziando una certa intensità olfattiva a cui fanno seguito il ribes ed il pepe nero con sottili riconoscimenti di grafite, radice di liquirizia e la nota cinerea dei sigari. Elegante ed austero al tempo stesso, al sorso offre una grande coerenza tra percezioni olfattive e gusto olfattive, chiudendo in maniera equilibrata grazie alla presenza di tannini abbastanza ben levigati ed una trama di evidente freschezza e sapidità.

Disinvolto per natura rispetto agli abbinamenti più disparati, sorprenderà persino i palati più bigotti col polpo alla Luciana, accompagnato da crostoni di pane all’aglio ed origano.

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