Cagliari (ITALIA)
Bellissimo concerto di Finardi al FBI Club di Quartu Sant’Elena. Uno spettacolo che era una festa tra amici, un dialogo continuo col pubblico e la voce stupenda del cantautore italo-americano hanno reso la serata incredibile. La serata era organizzata da La Via del Collegio, ha riscosso come sempre un grande successo di pubblico. Molti quarantenni, ma anche giovanissimi, che conoscevano a memoria le canzoni. Segno che i suoi testi e le sue musiche sono entrate nella memoria collettiva della gente. Non è un cantante alla moda, non segue le tendenze che fanno guadagnare di più.
Eugenio Finardi è un uomo che ha un profondo rispetto per le emozioni. Le vive e le trasmette a chi lo ascolta, nello stesso modo in cui le sente lui. Un mondo interiore che comunica tramite le sue canzoni. Fino a qui, nessuna sorpresa, nessuna novità, quando si parla di cantautori, autori di belle canzoni.
Ma Finardi esplora e appassiona una parte di noi che appartiene ad un modo lontano, forse adolescenziale, sicuramente lontanissimo dalla società che ci circonda.
È un concerto che si sviluppa in diversi livelli, tra l’ironia di Vil Coyote, a La radio. Canzoni che vogliono rappresentare il dolore come La mezza luna (dedicata alla prima guerra del golfo). Canzoni che riprendono tutta la storia dell’artista come Katia, il suo primo amore. Poi, Le ragazze di Osaka, Laura degli Specchi, Extraterrestre, Patrizia, Diesel, Dolce Italia, che scrisse in un periodo in cui dagli Stati Uniti guardava il nostro Paese.
Ci ha raccontato di tutta la sua vita di artista e di persona, dagli anni americani dove ha iniziato a cantare nei primi concorsi per bambini. Addirittura per rappresentare l’America in un concorso internazionale! Poi San Remo, poi Milano e Camerini. Poi le amicizie importanti (Pfm, De Andrè), poi i viaggi, poi le tournee in giro per l’Italia degli anni ’70. Poi il disgusto per gli anni ’80, così superficiali e inutili per la musica che vuole fare lui, il trasferimento in America, e le prove per altri esperimenti musicali. Lo vediamo addirittura in un disco di Fado.
Ma nel concerto di Cagliari ha voluto raccontare anche la sua anima blues, e siamo rimasti ad ammirare una band blues di tutto rispetto. Finardi suona con un gruppo di musicisti eccezionali, veramente bravissimi. Ad accompagnarlo c’è la sua band straordinaria, capitanata dal chitarrista Max Carletti: Federico Ariano alla batteria, Paolo Gambino al pianoforte e Stefano Profeta al contrabbasso.
Con lui sul palco anche un ospite speciale: la giovane cantautrice Roberta Di Lorenzo, scoperta da Eugenio con la quale canta in una canzone. Bellissima voce, sembra uscita da un testo di Finardi (forte ma dolce…).
Pur essendo stanco, dopo tutto il tour in Sardegna, (che continua ad ammirare per la bellezza estrema dei paesaggi e della natura meravigliosa in questa primavera ricca di piogge), anche se un po’ raffreddato, il suo spettacolo è stato bello ed emozionante. Di quelli che fanno cantare il pubblico, di quelli che fanno abbracciare il proprio compagno e compagna.
Eugenio Finardi si appresta a preparare altri concerti che si aprono ad una visione della musica aperta al teatro, sua antica passione.
Questa sua passione gli ha permesso di ricevere il premio Tenco 2008 per il progetto su Vladimir Vysotsky, con l’ensemble Sentieri Selvaggi diretta da Carlo Boccadoro e per l’uscita del dvd Suono.