L’Associazione Culturale ARTIEMIELE propone per il 18 dicembre nell’ex Palazzo delle Poste a Bari il vernissage della mostra fotografica “#animaostetrica” di Luigi Scaringello – Riflessioni di Maurizio Gnazzi, Dirigente area infermieristica e ostetrico dell’Ospedale Mater Dei di Bari.
Ore 18:30 – Aula Leogrande – Piazza Cesare Battisti.
Dal 19 dicembre 2019 al 10 gennaio 2020- dal lunedì al Lunedì/Venerdì dalle 8.30 alle 20.30 Sabato/Domenica Dalle 9.00 Dalle 18.00 – Ingresso Libero.
Interverranno alla manifestazione:
Antonio Decaro Sindaco Città di Bari
Stefano Bronzini Rettore Università degli studi di Bari
Maurizio Gnazzi Coordinatore Ostetrico Mater Dei
Luigi Scaringello Ginecologo Mater Dei
Menica De Tommaso Presidente Ordine delle Ostetriche BA/BAT
Santa Fizzarotti Selvaggi Presidente Associazione Crocerossine d’Italia
Pio Meledandri Presidente Associazione Culturale Artiemiele
Gli attori Francesca Balducci e Rino Di Bartolo leggeranno le considerazioni di Maurizio Gnazzi, Coordinatore Ostetrico Mater Dei, inerenti alla maternità nonché alla dedizione delle ostetriche verso questo straordinario evento che è la nascita di una nuova vita. Concluderà il Coro del Maestro Alessandro Piraino con due canzoni natalizie.
La mostra, a cura di Pio Meledandri, consta di 19 scatti di Luigi Scaringello relativi alle fasi prima, durante e dopo il parto.
Con il patrocinio del Comune di Bari, dell’Università degli studi di Bari, dell’Ospedale Mater Dei, dell’Ordine interprovinciale Professione Ostetrica BA/BAT, dell’Associazione Crocerossine d’Italia.
Luigi Scaringello molto stimato sia nel campo della medicina ginecologica che in quello della Fotografia, coniuga nel suo racconto fotografico, le due arti con rara professionalità.
La sua ricerca visuale è coerente con la sua attività di ostetrico; la sua duplice passione finalmente trova congiunzione in un’unica identità.
Niente sbavature nelle sue immagini, nessuna iperbole o ridondanza nella composizione formale (come al contrario sovente si fa per strappare il facile applauso), ma l’attenzione giusta, discreta verso il travaglio della donna, il pianto del neonato che viene finalmente alla luce e l’ansia e la gioia della paternità.
L’evento viene seguito con la partecipazione misurata di chi sa gestire tensione ed emozione, capace di trasmettere in chi guarda la scena nelle sue fasi più significative utili alla comprensione dell’evento: i gesti importanti dell’ostetrica ritratta nella sua centralità sia durante il parto sia nella fase precedente e successiva; il suo rapporto empatico con la mamma. Quel raggio di luce che filtra da una finestra ad illuminare la sua mano mentre prescrive, ne sottolineano la funzione professionale.
Non un compiacimento nell’autore, ma la consapevolezza di contribuire alla memoria di un patrimonio comune, importante contributo all’identità sociale.
Il racconto fotografico “#animaostetrica” è arricchito da alcune considerazioni di Maurizio Gnazzi, ostetrico da più di vent’anni e Dirigente area infermieristica e ostetrico dell’Ospedale Mater Dei di Bari, dove svolge con audacia la sua umanizzazione dell’Ostetricia.
L’obiettivo è quello di ridare centralità al rapporto Donna-Donna (Mamma-Ostetrica) e di evidenziare come il parto debba essere riportato alla sua naturale scansione di rapporto umano/tempi/ambiente in modo da ridurre al massimo l’invasività della tecnologia.
L’evento si svolge, nella penombra, senza la violenza di riflettori e di rumori. L’equipe si muove nel silenzio con gesti antichi e misurati, così come accadeva prima del trasferimento della partoriente dalla casa materna alla sala operatoria.