I porti del Mediterraneo
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Facciamo un gioco? E’ un gioco molto semplice, banale, forse anche un po’ stupido. Proviamo a immaginare il World Wide Web come il Mediterraneo. Certo, il Mediterraneo è un mare piccolo, mentre il Web…be’ il Web non lo è, ma stiamo usando l’immaginazione no? Quindi riproviamoci, ed evitiamo futili contestazioni. Dunque, il Mediterraneo è il Web.

Ora, proviamo a immaginare i siti come porti. Con la nostra nave attracchiamo, scendiamo a terra, e, un po’ storditi dal viaggio, ci iniziamo a guardare intorno. C’è confusione, c’è un vociare indistinto, ci sono persone che lavorano, sbuffano e sudano. Facciamo due passi e inevitabilmente veniamo attratti dal movimento tutto intorno, dai colori, dai suoni… magari cerchiamo un piccolo ristorante, non troppo lontano però, un ristorante che ci faccia gustare i sapori tipici del luogo (forse il cuoco viene da tutt’altra parte del mondo, chissà). Poi ringraziamo, facciamo una passeggiata per i quartieri intorno, e dopo ripartiamo, destinazione un altro sito, un altro porto.

Altre visite, altri quartieri, un’altra piccola trattoria dove sederci a mangiare. E poi salpiamo di nuovo, verso altri lidi, e ancora, e ancora. Lo facciamo tutti i giorni, siamo diventati comandanti esperti, le nostre dita sono mozzi fedeli e non temiamo ammutinamenti. C’è chi ha navi velocissime, c’è chi si deve accontentare di barche meno veloci, altri addirittura solcano il mare con una bagnarola. Ma l’importante è arrivare alla mèta…Ora, in occasione di questo numero di Mediterraneaonline sono partito alla ricerca di alcuni porti ben precisi, ma senza un’idea chiara di quello che avrei trovato. Ed ecco scorgere i volti simpatici dei due velisti per caso, Patrizio Roversi e Syusy Blady, che, sulla loro barca “Adriatica”, se ne vanno a zonzo per il mondo e che, guarda caso, in occasione del quarto viaggio del 2008, hanno fatto tappa fra i principali porti del Mediterraneo, accompagnati da una bizzarra ciurma composta di artisti e scrittori, fra i quali lo svedese Bjorn Larsson, grande appassionato di vela, e il nostrano Massimo Carlotto. Il viaggio li ha portati via via a toccare i porti di Palermo, Santa Maria di Leuca, La Valletta, Tunisi, La Galite (sempre in Tunisia), Cagliari, Barcellona, Marsiglia e per ultimo di Genova. Io, molto più modestamente, sono approdato al loro luccicante porto virtuale, http://www.velistipercaso.it/.

Ma non mi sono fermato, e, al comando di una ciurma curiosa e vivace (sebbene all’inizio fosse un po’ titubante), ho levato le ancore e ho cercato altre destinazioni interessanti. Quasi subito sono approdato a un altro porto (la mia imbarcazione è piuttosto veloce, devo dire), un porto curato, ben leggibile – non dimenticatevi del gioco, mi raccomando – e dai contenuti interessanti : www.italiainternazionale.com.

Non c’è lo spazio per descriverlo nei dettagli, vi lascio l’onere di visitarlo da voi. Tuttavia ho scovato un articolo dal titolo accattivante: “L’evoluzione dei porti del Mediterraneo e le possibilità di sviluppo con la Cina” (http://www.italiainternazionale.it/html/pdf/Zoletto.pdf). Sono ripartito ancora, la smania di navigare mi aveva ormai completamente preso. Eccomi sbarcare di nuovo (www.euromedi.org). “Fondazione Mediterraneo”, leggo. Qui mi ci fermo un po’, mi piace questa nuova terra in cui sono capitato. Ci sarebbe da farne un diario di viaggio. Ma non posso fermarmi troppo a lungo, dispiego le vele un’altra volta ancora. E questa volta mi imbatto in un gruppo di musicisti, la Band Adriatica (www.adriatik.it, www.myspace.com/adriatik ) la cui proposta artistica, come si legge sul sito ufficiale, “è la sintesi di un lungo percorso di ricerca e sperimentazione sul rapporto fra le musiche del Sud Italia, dell’Albania, della Grecia e di tutto il versante Nord-Est adriatico”.

Questa band, mediterranea fino al midollo, l’anno scorso ha ideato il progetto “Rotta per Otranto”, progetto che ha visto coinvolti quindici musicisti provenienti dall’Adriatico, i quali si sono ritrovati su un’imbarcazione e hanno fatto tappa nei principali porti del Mar Adriatico (Dubrovnik, Durazzo, Tirana, Lecce e Otranto). Dei veri pirati della musica, nient’affatto pericolosi, però; al contrario è stato piacevolissimo urtare le nostre rispettive imbarcazioni e fare conoscenza. Mi vorrei fermare ora, sono piuttosto stanco, e la voglia di salpare non è intensa come prima. Decido di ripercorre il viaggio a ritroso, di passare a salutare i vecchi amici, di ammirare un’altra volta ancora i luoghi visitati. In mare gli imprevisti non sono rari, però, e così trovo un altro porto a cui attraccare: http://portidelmediterraneo.jimdo.com/. Sebbeno sfinito, decido di scendere, di fare una piccola visita. Si tratta ancora dei velisti per caso, e c’è la descrizione del viaggio previsto per il 2009. 2000 miglia nel Mare Nostrum. Questi sì che sono veri navigatori! Cito testualmente: “Nel Mediterraneo si ancorano le nostre radici. Comuni, nonostante le diversità odierne.

Ogni scalo permetterà l’incontro con un paese, una città, altri scrittori, artisti, altre persone. Sguardi nuovi. Un viaggio ritmato dal vento e dal mare che permetterà di ritrovare la magia del trascorrere del tempo, la pazienza, il ritmo della natura.” Credo che questo passo possa concludere felicemente la mia, anzi la nostra, piccola traversata virtuale. Si torna a casa.

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