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La Settimana Santa è sicuramente una delle manifestazioni religiose più sentite e seguite. Dalla Domenica delle Palme fino alla Resurrezione di Cristo, in ogni città del Mediterraneo si susseguono processioni di statue e centenarie tradizionali uniscono sacro e profano in un rito unico e multi sfaccettato.

Si sa, la Pasqua è la massima ricorrenza cristiana e celebra la Resurrezione di Gesù Cristo ma, l’origine della festa è molto più antica e, come nel caso di molte altre festività cristiane, di derivazione pagana. La Pasqua infatti, cade la prima domenica dopo il primo plenilunio di primavera. Si tratta quindi di una festività legata all’equinozio di primavera.

Così anche nel simbolismo della croce di Cristo si ritrovano elementi che rimandano a culti antichi: la croce, come simbolo dell’universo terreno, degli elementi, del quadrato, delle stagioni, dei fiumi del Paradiso, delle virtù cardinali, degli evangelisti. L’uovo invece era visto come simbolo di fertilità. Le uova infatti, associate alla primavera per secoli, con l’avvento del Cristianesimo divennero simbolo della rinascita non della natura ma dell’uomo stesso, della resurrezione del Cristo: come un pulcino esce dell’uovo, Cristo uscì vivo dalla sua tomba.

Riti e tradizioni che sono una forte espressione di fede ma che rappresentano altresì eventi dal grande impatto sociale. Le processioni tradizionali che vediamo nella Settimana Santa infatti, hanno origine in quelle che si svolgevano fin dall’antichità in tutti i paesi e le religioni.

Fede e folklore si mischiano in modi diversi in ogni paese del Mediterraneo, rendendoli il palcoscenico adatto per dare vita a eventi che valorizzino le identità culturali e storiche di ogni paese.

In Spagna, come in Italia, la Pasqua è considerata una delle feste religiose più importanti. In particolare, durante la Settimana Santa si susseguono moltissime processioni sia nelle città più grandi che in quelle più piccole.

La Settimana Santa di Siviglia, ad esempio, gode di fama universale e si celebra fin dal Cinquecento. Ogni giorno, dall’imbrunire fino a notte fonda, è tutto un susseguirsi di processioni. Trascorrere qui la Settimana Santa significa davvero voler vivere a pieno la celebrazione religiosa. Ogni processione ha il suo percorso stabilito che parte dalla propria chiesa, il tragitto deve inevitabilmente percorrere la via principale, la cosiddetta “carrera oficial”, che va da via Campana alla Cattedrale, e deve poi tornare alla chiesa di partenza. Si tratta di riti suggestivi e ricchi di dettagli, uno scenario ricco e coinvolgente che richiama ogni anno centinaia di fedeli da ogni parte del mondo.

L’influenza delle tradizioni mediterranee trova una chiave di lettura significativa anche in Italia, dove, sopratutto nelle regioni meridionali, i riti della Pasqua hanno assunto da sempre una dimensione particolare. Eventi di straordinaria importanza che sono espressione di identità mediterranea attraverso la quale si intrecciano espressione popolare e credenze religiose, e che rappresentano una ricchezza straordinaria, ma anche un modello culturale diffuso e variegato che permea i paesi che si affacciano sul Mediterraneo; un mare visto non solo in senso geografico, ma anche come mappa di itinerari di viaggio.

Un lungo viaggio mai finito, che prende vita e che diventa a sua volta un pellegrinaggio nelle comunità, nelle tradizioni e nelle loro sfumature.

Dal 7 al 23 aprile ad Alghero sarà visitabile la mostra fotografica “Isole di Passione”, dedicata ai riti della Settimana Santa nelle principali isole del Mediterraneo occidentale. Cinquanta scatti in bianco e nero, realizzati su pellicola, dal fotografo algherese Giampaolo Catogno.

Immagini ricche di dettagli, frutto del lavoro di anni tra le isole della Sardegna, Sicilia, Corsica, Maiorca e Procida, e che raccontano la valorizzazione di quelle tradizioni centenarie che provengono dall’attraversamento dei confini.

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