Il Gavi è il famoso vino bianco del Piemonte, ottenuto da uva Cortese. La sua zona di produzione si estende su un territorio che dalla Pianura Padana arriva all’Appennino Ligure, a una distanza di circa 30-40 km dal mare, e interessa 11 comuni diversi.
Ciò che contribuisce a rendere speciale questo vino è il microclima della zona, in cui si incrociano il vento marino che arriva dal Mar Ligure con l’aria fresca dell’Appennino. Questo microclima, insieme alla fatica e alla passione degli uomini che lavorano nei vigneti, porta a un vino dai grandi profumi, elegante, fresco e anche capace di invecchiare.
Nella zona del Gavi si possono contare 1.480 ettari di vigneto, la produzione annua è di circa 12 milioni di bottiglie, per un fatturato da parte delle aziende produttrici che si aggira intorno ai 50 milioni di euro, con circa 5.000 persone occupate nella filiera.
Il Gavi DOCG si produce in 5 diverse tipologie: Fermo, Riserva, Frizzante, Spumante, e Riserva Spumante Metodo Classico.
Sul Gavi c’è una storia più o meno ufficiale, e ci sono varie leggende.
La Storia racconta che la zona dove oggi si produce il Gavi sia stata in passato occupata dalla Repubblica di Genova, divenendo sede delle case di campagna di ricchi e nobili; e la cucina genovese, basata su pesce, carni magre e verdure, si abbinava molto bene al vino ottenuto dal vitigno Cortese.
La prima testimonianza storica sulla coltivazione in zona di questo vino risale al 972, data di un documento, conservato oggi nell’Archivio di Genova, in cui si racconta dell’affitto di vigne e castagneti a due cittadini di Gavi da parte dell’Arcivescovo di Genova.
E adesso veniamo alle leggende, in particolare a una che circola nella zona.
Si racconta che il nome del comune di Gavi, e quindi poi del vino, sia dovuto ad una principessa, figlia del re dei Franchi Clodomiro, che si chiamava Gavia.
Si narra che questa principessa riparò proprio nel borgo che adesso è il comune di Gavi, perché costretta a fuggire da casa sua in quanto “rea” di amare un uomo non gradito a corte; grazie anche all’intercessione del Papa, poté rifugiarsi nel borgo con l’uomo che amava e il figlio che avevano avuto. Da allora quel borgo prese il nome di Gavi in suo onore, e si racconta che, essendo Gavia una principessa bella e cortese, il vitigno di quelle zone fu denominato proprio Cortese.
Oggi numerose aziende agricole coltivano il vitigno Cortese per produrre Gavi DOCG.
Tra queste La Raia, azienda agricola di Novi Ligure che produce 3 tipi di Gavi: il Gavi DOCG, il Gavi DOCG Pisé e il Gavi DOCG Riserva. La particolarità di questi Gavi è che sono prodotti seguendo rigorosamente il metodo biodinamico, facendo sì che i vini siano veramente e intensamente espressione del territorio da cui provengono.
Per degustare i Gavi DOCG de La Raia, è possibile prenotare un Wine Tour in cui i Gavi vengono serviti con prodotti biologici tipici della zona, nello splendido panorama delle colline del Gavi.