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L’abnegazione e l’amore per il territorio dell’associazione L’Immagine del Mito è riuscita ad ottenere l’inserimento del Limone dei Campi Flegrei nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali, un traguardo decisamente molto importante per quest’area che, oltre alle straordinarie testimonianze storico-culturali, oggi può fregiarsi di avere un’altra eccellenza agroalimentare da proporre e valorizzare sempre più in Italia e nel mondo.

La richiesta alla regione Campania da parte dell’Immagine del Mito, associazione culturale capitanata da Domenico Ferrante e dal vice-presidente Sergio Pepicelli, ha potuto sortire l’introduzione nell’elenco per il gustoso agrume durante la ventesima revisione dell’elenco dei prodotti agroalimentari, comunicato sulla Gazzetta Ufficiale n°42/9° supplemento del 20 febbraio del 2020; un riconoscimento quindi molto importante, conferito dal Ministero dell’Agricoltura che, durante la ventesima revisione, ha visto la firma del nuovo decreto da parte del ministro del dicastero Teresa Bellanova e che, su un totale di 5266 prodotti classificati, fa salire a 552 i prodotti tipici della Campania, regione che si attesta al primo posto per le varietà di pregio, seguita dalla Toscana col Lazio e l’Emilia Romagna al terzo posto; un successo che, assieme all’inserimento nel P.A.T. del Mandarino Flegreo di qualche anno fa, premia l’Associazione due volte per l’impegno e l’interessamento ad una territorio dalle grandi risorse e dalle molte altre che sono ancora da esprimere.

Grazie all’ambita denominazione “Limone dei Campi Flegrei” il territorio interessato alla produzione è esteso a tutti i comuni dei Campi Flegrei e riguarda innanzitutto il Limone Lunario, noto anche come Limone Quattro Stagioni ed il più diffuso tra quelli a buccia liscia, il Limone Monachello, con medie dimensioni, forma sfusata e buccia liscia, il Limone di Procida, di grande pezzatura, dalla buccia spessa e dal sapore dolce per via della sua bassa acidità ed infine il Limone Femminello Comune, dalla forma oblunga, buccia di medio spessore, molto succoso e profumato.

Questi cultivar di agrume hanno come denominatore comune quello di essere ambientati in una terra vulcanica ricchissima di minerali e dalla grande ossigenazione grazie alla presenza di tufo giallo e verde, nonché dal clima perfetto, condizioni decisamente molto favorevoli sia alla salute delle piante che al pregio del frutto.

Come afferma Domenico Ferrante i piccoli e grandi territori possono tornare ad essere protagonisti di una nuova forma di circolarità dell’economia, di ruralità partecipata e consapevole sia da parte dei cittadini che dei visitatori che vorranno toccare con mano queste splendide realtà per fortuna ancora preservate da Madre Natura.

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