Le contraddizioni della società di oggi in 14 storie di gente comune, le incomprensioni di una comunicazione difficile fra generazioni, fra differenti classi sociali, fra persone, sono il filo conduttore di Maltempo Storie di povera gente, l’ultimo libro di Michela Capone. 136 pagine che fanno riflettere sulla vita che scorre in fretta e un’apparenza che nasconde drammi di tutti e di tutti i giorni.
Un tradimento, una ragazza che scopre la verità dalla madre e il suo allontanamento fino alla morte che le riunirà. L’odio della ragazza svanisce e la promessa che un giorno si rincontreranno è la trama della prima storia. Ma i racconti sono delle piccole monografie tra loro indipendenti come finestre che si aprono, che dalle situazioni di buio interiore della incomunicabilità e del fraintendimento lasciano sempre e comunque una luce di speranza.
Un giovane medico incontra una bizzarra anziana paziente e riflette sui limiti della sua professione “non sa cosa sia l’essenza della cura dell’altro”. Un ragazzo Down scrive un tema dove esprime il desiderio di essere normale. Dal suo essere ragazzo speciale emerge quanto lui sia più normale di tanti considerati normali e la sua aspirazione di voler stare con gli altri, insieme, è forse il desiderio che noi normali non riusciamo più a esprimere. La quotidianità di un verduraio è lo spunto per narrare il nostro agire distratto e automatico, per giustiziare i luoghi comuni e i proverbi popolari che spesso salvano dai silenzi, dal “non so cosa dire”. Un ragazzo che desidera farsi un tatuaggio e avere un cagnolino non trova comprensione in una madre troppo distratta da valori solo apparenti. L’amore fra due ragazzi nato in biblioteca sui passi de Il Piccolo Principe, è l’allegoria di una comunicazione senza confini. Adrian extracomunitario si addossa la colpa del padre “la bugia di una verità inutile” che lo porterà lontano da Vittoria che ricorderà per sempre la sua bellezza invisibile agli occhi.
Maltempo è una realtà di gente comune impoverita, ma anche arricchita dal confronto con l’altro, sono storie del disagio relazionale frutto del tempo privo di intelligenza emotiva che crea ripercussioni negative sul vivere l’amore e l’amicizia. E’ una riflessione profonda sull’importanza delle emozioni e di un ponte comunicativo di ascolto e dialogo per la condivisione delle emozioni stesse. Oltre il disagio relazionale però c’è sempre uno spiraglio, in tutte le storie c’è la possibilità di trovare una via d’uscita: la comunicazione. Come dopo il maltempo arriva il sereno, ogni storia lascia lo spazio al sole della speranza, al bel tempo dello stare insieme. Maltempo non è solo un libro di fantasia, è l’autrice che esprime se stessa, la sua malinconia, il suo vissuto nella forma di racconti spontanei, semplici, immediati.
Michela Capone, giudice del Tribunale dei Minori di Cagliari, è autrice di Quando impari a allacciarti le scarpe col quale nel 2010 ha vinto il Premio Alziator. Ha pubblicato nel 2012 il romanzo Per sempre lasciami, il racconto Gola di Lupo, il saggio Ascoltami e Le Parole dei Figli spezzati finalista al Premio Alziator 2014
Maltempo, edito da Arkadia editore, è stato presentato lo scorso dicembre al Teatro delle Saline di Cagliari. Una presentazione insolita nella veste di reading musicale a più voci che ha visto sul palco la Nonsoloavvocati Onlus, l’associazione di avvocati e operatori giudiziari del tribunale di Cagliari che da diversi anni organizza eventi e spettacoli in favore di iniziative benefiche. I diritti d’autore sul libro sono stati devoluti ai ragazzi della comunità La Collina di Serdiana. La presentazione ha visto sul palco le performance artistiche sottese tra reading creativo, recitazione, teatro, musica e canto degli artisti Veleria Aresti, Ettore Atzori, Francesca Cogoni, Silvana Congiu, Lalla De Angelis, Luca De Angelis, Diana Diana, Gianluca Grosso, Giampaolo Manca, Monica Marras, Amedeo Meloni, Giangi Pala, Antonella Piu, Daniela Russo, Luigi Sanna, Mauro Sollai, Annalisa Zedde,Andrea Cocco, Sergio Sorresu, Paolo Pisano.
Durante la serata e attraverso l’intervista di Elisabetta Sanna, Michela Capone ha ripercorso sul palco le storie del suo ultimo libro. Un libro senza scadenza, senza tempo che lascia al lettore la speranza, il più bel sogno, “il sogno non ha prezzo, regala la tranquillità del risveglio o la fede nella speranza”