La Sagrada Familia
Share

Tra le tante città che scrutano placidamente il Mar Mediterraneo, sicuramente Barcellona non può passare inosservata.
E’ infatti la seconda metropoli spagnola per numero di abitanti, oltre a essere il maggiore centro industriale del Paese, in cui hanno sede non solo consistenti punti di riferimento dei più svariati settori economici, ma anche l’Unione per il Mediterraneo, un organismo che intende avvicinare i rapporti tra i Paesi che si affacciano nel bacino mediterraneo.

Tuttavia, ciò che maggiormente interessa in questa precisa sede è sottolineare quanto la città sia anche un vivissimo centro culturale ed artistico, attivo fin dai tempi del Medioevo. A Barcellona troviamo innumerevoli luoghi di interesse artistico, archeologico, storico e scientifico. Senza tralasciare l’aspetto architettonico, che non può che incuriosire e meravigliare al contempo.
Le dominazioni che si sono susseguite nel corso della storia hanno portato nella città i diversi stili di cui è adorna. Si parla di una città a quanto pare fondata – tra l’altro su un centro abitato preesistente – da un generale cartaginese, Amilcare Barca. Assorbita successivamente dall’Impero Romano, fu poi occupata dai Visigoti e dominata per breve tempo dai Saraceni, sostituiti poi dal controllo franco. Già da quest’ultima dominazione cominciò ad avere una via via maggiore autonomia, sposata ad un crescente rilievo dal punto di vista marittimo e commerciale in tutto il Mare Mediterraneo.

Le vicende di Barcellona vedono il suo popolo e i nomi più importanti della storia della nazione (e non solo) mescolarsi in alleanze, guerre, assedi e resistenze: questo perchè, come molte città costiere, essa era una meta ambita e assicuratrice di ricchezza vista la presenza del porto. Non a caso, dopo la scoperta dell’America, nonostante lo spostamento del baricentro commerciale dal Mediterraneo all’Oceano Atlantico, Barcellona mantenne comunque la sua fetta di importanza.
Barcellona fu anche un notevole centro di propulsione letteraria soprattutto a partire dal periodo romantico, in cui si accentuarono tendenze separatiste: questo portò allo sviluppo delle letterature nazionali, con una forte tendenza al contatto tra le varie nazioni europee. É proprio in questo momento che la città ebbe una vigorosa crescita sotto tutti i punti di vista, ed anche se si scontrò con momenti storici piuttosto duri, come ad esempio la dittatura e la guerra civile, riuscì a risollevarsi in modo invidiabile.

Non è certo semplice selezionare ciò che può essere più o meno interessante a Barcellona. Tutto infatti suscita curiosità ed ammirazione, a partire dai resti della colonia romana, con le rovine del tempio augusteo, alla città medievale, al nucleo degli edifici gotici, sia civili che religiosi, tra i quali spicca la Cattedrale di Santa Eulalia, patrona della città; qui il Gotico si esprime nei suoi tipici pinnacoli, guglie ed archi a sesto acuto, le cui forme tendenti verso l’alto avevano la funzione metaforica di una più stretta vicinanza a Dio.
A tal proposito è molto importante sottolineare l’importanza che abbia avuto la cultura spagnola, ed in particolare catalana, in Sardegna. Infatti la Sardegna è stata dominata dai Catalani, ed è proprio grazie a loro che l’isola ha avuto la sua esperienza gotica, anche se in forme piuttosto semplificate. Non a caso inoltre, una delle chiese costruite a Cagliari durante la dominazione spagnola è stata proprio intitolata a Santa Eulalia.

Dopo l’impennata gotica, Barcellona potè rivivere momenti di florido splendore con il periodo di sviluppo industriale ottocentesco, in cui fu favorito l’incremento di strutture edilizie di tipo civile a causa dell’espansione urbana, che portò alla costruzione di nuovi quartieri, di assi viari e parchi periferici, tra i quali uno progettato da Antoni Gaudì, il Parco di Guell (1900-1914).
Gaudì è sicuramente una delle personalità artistiche che nell’immaginario collettivo si associano più facilmente a Barcellona, poiché è qui che la sua produzione artistica si concentra.
La città racchiude perle come Casa Milà, dette anche la Pedrera (1906-1914), Casa Guell (1885-1889), Casa Batllò (1904-1907) e dulcis in fundo la famosissima Sagrada Familia (1883-1926) rimasta incompiuta per la morte dell’architetto. Queste sono solo alcune delle sue opere, ma ovviamente la sua produzione artistica è molto più vasta e composita; tuttavia il filo conduttore è sicuramente un vivace modernismo, in cui sono innestati elementi artistici fortemente tradizionali, tipici del romanico, del tanto particolare gotico catalano e del barocco. Le opere di Gaudì sposano l’innovazione con la materia, plasmandole in forme dinamiche, talvolta slanciate verso l’alto, talvolta organizzate in regolari moduli orizzontali o ancora un po’ fantasiose.
Altro settore di interesse può essere quello museale. Certamente gli appassionati di musei e gallerie non avranno di cui lamentarsi. Barcellona ospita anche una gran numero di spazi espositivi di alto calibro, come il Museo Nazionale d’Arte Catalana, che copre un arco cronologico che va dal Medioevo al Barocco.

Inoltre Barcellona accolse i giovani Mirò e Picasso. Fu qui che essi compirono i loro studi accademici. Anche se dopo gli studi si spostarono dalla città catalana, non scordarono mai il prezioso contributo che essa aveva dato loro.
La Fondazione Juan Mirò, voluta appunto dallo stesso artista, si occupa infatti dello studio e della promozione dell’arte contemporanea: le esposizioni temporanee sono affiancate da una collezione permanente di opere dell’artista.

Per quanto riguarda Picasso sappiamo che una delle sue opere giovanili, Scienza e Carità (1896-97) è custodita proprio nel Museo Picasso di Barcellona, al quale l’artista fece numerose donazioni. Sarebbe inopportuno dilungarsi nella citazione di tutti i tesori che Barcellona ha disseminati lungo le sue strade e nei suoi quartieri. Sbrigativo ma efficace, il suggerimento più immediato è VISITATELA!
Ed è diretto a quanti possano apprezzare le molteplici sfaccettature di un centro mediterraneo che da quando è sorto, non si è mai fermato.

1 thought on “Il Mediterraneo tra tradizione e modernità: Barcellona

Leave a comment.