Al mondo ci sono bambine e bambine che lavorano per poter vivere: non hanno tempo per giocare, la loro salute e le ore di studio sono scarse, non possono godersi la propria famiglia e, soprattutto, perdono i propri diritti. Cosa puoi fare tu?
Essere poveri non vuol dire che non comprarsi le scarpe nuove o l’ultimo gioco che hai visto in tv. I poveri di cui parliamo a tutte queste cose non ci pensano proprio perché hanno problemi molto più seri: non hanno da mangiare e non hanno acqua da bere. Non possono comprare né quaderni e né libri per studiare e spesso non hanno nemmeno una scuola dove andare ad imparare. Se si ammalano non possono comprare le medicine e non hanno un dottore che si prenda cura di loro né un ospedale dove poter per guarire. Non hanno la possibilità di scegliere i giochi con cui giocare e non hanno una casa dove rifugiarsi nè dormire tranquilli nel loro lettino.
Maia, 7 anni, fa la seconda elementare.
Hai mai sentito parlare della povertà e dei poveri? Che cos’è la povertà?
Si certo, i poveri sono quelli che non hanno soldi e che non hanno un lavoro. Per strada vedo i poveri chiedere soldi; sono persone molto sporche, indossano abiti grigi, hanno le scarpe tutte rovinate e hanno un’espressione triste. A scuola facciamo la lezione dell’affettività, parliamo delle cose della vita, delle emozioni, e ora che mi ricordo abbiamo parlato anche della povertà. Abbiamo fatto una specie di intervista come questa, solo scritta che poi le maestre ci hanno consegnato per conservarlo a fine anno.
A scuola ci sono bambini poveri?
No. Perché si vestono tutti bene, e uno quando è povero dovrebbe essere vestito con degli stracci non credo si possa comprare il grembiule o sia cosi pulito. Il grembiule non è una cosa firmata o di classe però è sempre un abito e non è mai rovinato. Gli abiti firmati tipo, le scarpe lucide o di marca, sono solo più costose che possono comprare soltanto i ricchi. I poveri non hanno tanti soldi per comprarsi queste cose. Ma io non penso che sia povero quello che non può comprarsi le scarpe firmate, ma nemmeno quello che ha le scarpe rotte; potrebbe essere anche essere povero ma non è detto. Spesso pure io rovino le scarpe ma non sono né povera né ricca. Ho delle vicine di case che credo siano “zingarelle”, perché le ho viste spesso attorno ad un camion dove ci sono un sacco di cose che prendono dalle case e quindi credo che siano un po’ zinagarelle. Hanno quella pelle scura diversa dalla nostra. Si vestono bene ma penso non siano italiane che di solito sono chiari di pelle, poi non parlano bene la nostra lingua, usano tutti i verbi all’infinito tipo “chi essere per te lei?” riferendosi a mia nonna.
Chi non indossa abiti o scarpe da tennis firmati è povero?
No! Diciamo che è tra la ricchezza e la povertà, a metà, non è né ricco né povero.
Secondo te possono esserci ricchi che sono poveri?
Si! Quelli che sono poveri di amici.
I poveri allora possono avere una ricchezza? Un povero può essere ricco?
Si, possono avere degli amici, e gli amici contano tanto in questa vita perché se magari non hai degli amici e quando sei giù di morale magari un amico ti può tirare su, ma se non ne hai.. nessuno ti tira su e diventi triste e vorresti essere come gli altri bambini che hanno più amici anche se meno cose.
Un povero si vergogna di dire che è povero? Perché?
Non è che si vergogni, hanno più paura, perché se sono poveri hanno più paura. Hanno paura che i ricchi possano trattarli male oppure le persone normali che non hanno tanti soldi ma nemmeno pochi potrebbero trattarli male. E quindi non dicono di essere poveri, ma più delle bugie tipo di essere normali, nel senso che sono in mezzo, né ricchi e né poveri, cioè hanno genitori che lavorano, dicono che mangiano la pizza, il gelato o che vanno in vacanza, tutte cose che un povero non può fare. Ci sono delle mamme e dei papà che lavorano di più in estate o in inverno e che non riescono ad andare in vacanza ma questo non significa che sono poveri, ma solo che non possono accompagnare i figli in vacanza.
Ci sono nel mondo bambini poveri? La povertà che c’è qui è diversa da quella che esiste in Africa?
E’ diversa, perché in Africa non è molto trovabile un lavoro, qui invece ci sono persone che non hanno lavoro ma che anche quando ci sono occasioni di lavoro non le accettano. Penso che i poveri che ci sono qui facciano tenerezza e quindi possono andare per le strade e può trovare cosi i soldi.
Hai mai provato davvero a immaginare cosa vuol dire essere poveri?
Chi è ricco si può permettere un milione di cose, un milione di sport, un milione di cose, invece i poveri non possono perché tante cose al mondo si devono pagare, tipo andare in palestra non è una cosa che può fare gratis, devi pagare!
La solidarietà esiste tra di voi?
Si, se uno non riesce a fare una cosa, chiede aiuto e ce la facciamo insieme. Anche se è povero o ricco.
Tu vuoi solo amici ricchi?
No!
Cosa mangia un povero di diverso dal ricco?
Un povero mangia cose trovate nella spazzatura, tipo mele marce e cose cosi. Un ricco invece mangia cose buone, non scadute che sono andate a male. Un ricco può mangiare una torta, i poveri invece non è che possono trovare la torta nella spazzatura. Qui possono trovare solo abiti rotti, giocattoli sporchi e brutti e rotti e cibo cattivo.
I bambini hanno paura dei poveri? Perché i ricchi non voglio i poveri?
No. Ci sono alcune persone che li trattano male soltanto perché sono poveri; siccome loro sono poveri quelli ricchi che siano minori a loro, che non abbiamo importanza. Perché magari se uno ha pochi soldi, sposa uno ricco che poi magari muore e poi eredita tutti i suoi soldi.
Cosa vuoi fare da grande Maia?
L’attrice perché mi piacciono molto i film; guardandoli ho capito che era il mio lavoro.
Speri di diventare ricca o di essere felice?
Di essere felice, perché ci sono persone che sono ricche e però hanno dei trattamenti speciali e invece vorrebbero non averli e vorrebbero essere come noi che siamo tutti amici, capito? Ho visto in un film la storia di un bambino che era ricco ed era triste perché non voleva essere ricco; vedeva ogni giorno tutti i bambini giocare insieme tutto il giorno mentre lui era costretto ad allenarsi nello sport di scherma, quello con le spade. Lui non voleva essere uno speciale, voleva essere come gli altri, capito?
Pensi di essere una bambina fortunata?
Si! Perché ho dei genitori meravigliosi che mi permettono di fare delle cose che alcuni bambini non potrebbero fare; mi ritengo una bambina fortunata perché ho tantissime cose, tantissimi abiti tantissime scarpe moltissimi giocattoli. Ho una cameretta tutta mia. mi ritengo fortunata anche perché vivo vicino ai miei nonni che posso raggiungerli facendo una sola scala e questa è una vera fortuna. è bello perché ho un giardino in cui posso giocare, ho anche due cani molto bellini e giocherelloni. Poi mi hanno detto che ho il pollice verde e per questo mi sento anche una bambina fortunata. Ho piantato un sacco di cose, fragole, pomodori, melanzane, la rucola, l’ananas, dei fiori e anche un nespolo. Sono fortunata anche perché ho un fratellino, anche se a volte rompe le scatole, perché magari mi disturba mentre guardo un film ripetendo continuamente il nome, e non mi fa guardare un film in santa pace. Quando è nato mio fratellino le attenzioni sono cambiate e molte cose non poteva più comprarle perché dovevano comprare cose utili, come il vasino, i panni le salviette, i bavaglini ecc. Ma appena crescerà smetteranno di comprargli tutte queste cose.
Cos’è utile e cosa non lo è? Di cosa potresti fare a meno?
Non sono utili i giocattoli che non fanno nulla, che sono fermi e non si muovono. E’ necessario invece il tavolo perché non è che si possa mangiare in terra. Anche dell’elettricità non se ne può fare a meno; senza elettricità addio computer, addio cellulare e addio lampadine.. ecc . Si potrebbe rinunciare a tantissimi giocattoli, un pochino; io ho tantissimi giocattoli vecchi dentro un baule.. e ogni tanto lo riapro e scopro qualche vecchio giocattolo che avevo messo da parte. Potrei rinunciare anche alla tv, perché tantissime cose che vedi in tv, per esempio il telegiornale, potresti anche non guardarlo e comprare l’unione o i giornali per esempio. La tv è quasi sempre spenta a casa, ma a casa di mia nonna paterna è sempre accesa mentre a casa di nonna S. le regole sono queste: “o finisci quello che c’è sul piatto o addio tv”. Meno male che i mondiali sono finiti, l’Italia squalificata, l’Argentina squalificata almeno la Spagna ha vinto. Potrei rinunciare a tante cose, alle scarpe e ai vestiti di marca, e anche alle borsette perché se hai le tasche le borsette non ti servono. Non rinuncerei mai alle vacanze e alla playstation. La playstation non è utile ma a me piace. Non rinuncerei mai alla mia famiglia nemmeno se mi dessero tutto l’oro del mondo. Ho la famiglia più pazza del mondo, ho un papà scatenato e non sembra manco adulto perché sembra un bambino di 3 anni perché gioca come giocano i bambini; ho una mamma, scatenata anche lei, ha tante idee per farmi giocare.
Ma il povero ha la playstation?
No, il povero no, perché nella spazzatura, le playstation se ci sono, sono rotte, capirai come le possono usare, rotte. Il povero non solo non può permettersi di comprare la playstation, non può comprare niente!
Pensi che se avessi più cose saresti più felici?
No perché tanto le abbandonerei. Ci sono tante cose che vedo che vorrei, per esempio un hip hop che è un orologio profumato che si usava negli anni ’90 e una playstation, la numero 3.
Lo capite vero che la povertà è una cosa tremenda?
Si, perché ci sono cose necessarie che però per essere comprate richiedono soldi.
E vi sembra giusto che al mondo ci siano più persone che vivono in povertà di quelle che vivono bene?
Non è giusto, io mi auguro che tutti possano risolvere il problema della povertà anche perché cosi saremo di più e potremmo avere più amici, perché è bello avere amici.
Bene, lo sai che la povertà si può sconfiggere? Come?
Si! Per esempio quelli che hanno molti soldi potrebbero dare qualche soldo, magari per aiutarli a trovare un lavoro. Aiutandosi l’uno con l’altro. Darsi da fare e aiutarsi, dando lavoro a chi non ne ha ancora trovato.