
Il tradimento amoroso
Come tradisce lei, come tradisce lui.
di Anna Cantagallo
Il tradimento fisico, quello che sancisce un prima e un dopo e una possibile rottura della bolla del NOI, è la definizione stessa del tradimento.
Fino a che non si è consumato il tradimento fisico, si vive in uno stato sospeso di malessere, di rancori non completamente espressi, di vendette immaginate, sognate e mai messe in atto.
Il tradimento è certamente una delle esperienze più temute e dolorose all’interno della vita di coppia, nonché uno dei motivi più comuni di rottura della relazione e divorzio. Che siate stati vittime di tradimento oppure artefici, alcune idee scientifiche possono aiutare a fare maggior chiarezza su questo complesso fenomeno umano.
Quanto è frequente il tradimento?
Numerose ricerche hanno tentato, nel tempo, di stimare la prevalenza del tradimento nella popolazione generale. Un certo numero di studi (Atkins et al. 2001 o Wiederman 1997) indica come la percentuale di persone aventi una relazione stabile che dichiara esperienze extraconiugali si attesti mediamente attorno al 25%. Che l’infedeltà si concretizzi o meno, la fantasia di tradimento è un’esperienza molto comune: secondo i risultati di uno studio condotto da Hicks e Leitenberg (2001), alla quasi totalità degli uomini (98%) e a una fetta molto significativa di donne (80%) è capitato di fantasticare di avere rapporti con persone diverse dal loro partner.
Robin Baker in Guerre sessuali, nella sua rigorosa ricerca sui comportamenti sessuali, ci rende palesi dati sorprendenti. Sono le donne, sposate e con figli, a tradire maggiormente: il 10% in più degli uomini. L’età d’oro per il tradimento femminile è verso i 40 anni, quando si è prossimi allo spegnimento dell’attività riproduttiva e la bassa autostima ha bisogno di sferzata ormonale rincuorante.
Uomini e donne hanno diversi concetti di tradimento
Quando si parla di tradimento, ognuno ha un suo personale modo di vedere le cose. Alcuni di noi si sentono traditi nel momento in cui vengono a sapere che il partner ha avuto un rapporto sessuale con qualcun altro, per altri la vera questione riguarda la vicinanza emotiva. Uno studio condotto da Kruger e collaboratori (2013) e pubblicato sulla rivista Evolutionary Psychology ha mostrato come uomini e donne abbiano tendenzialmente idee diverse in merito: mentre gli uomini darebbero particolare importanza al tradimento fisico, anche di una sola notte, le donne tenderebbero ad attribuire un’importanza fondamentale a comportamenti di vicinanza emotiva come tenersi per mano (!) o scambiarsi messaggi a sfondo amoroso. Una definizione “completa” dell’infedeltà include dunque entrambe le sfaccettature (sessuale ed emotiva) e può essere ben rappresentata da quella offerta da Snyder e collaboratori (2007): “Una violazione delle aspettative o degli standard di una relazione diventando emotivamente o fisicamente coinvolti con qualcun altro”.
Le donne sono più creative nell’immaginare un tradimento sentimentale (e anche fisico) e a trarre,dall’elaborazione di storie fantasiose, una certa soddisfazione. Un sogno per sfuggire la realtà senza compromettersi, senza dover fare i conti con gli altri o con se stesse è stato sempre stato un buon rifugio emotivo. Negli anni Cinquanta del secolo scorso, non c’era donna che non ricorresse al sogno per consolarsi delle difficoltà economiche ed emotive del dopo guerra. La rilevante vendita dei fotoromanzi (5 milioni di copie/anno!!!) con protagonisti non eroi o donne bellissime, ma gente comune a loro simili (casalinghe, impiegate che trovavano l’amore con commessi ecc.) mostrava questa scappatoia al malessere di ogni giorno.
Ai nostri tempi, con l’aumentata consapevolezza di sé per cultura e capacità di generare reddito, la donna dal sogno passa all’azione. Avendo avuto conoscenza diretta dei tradimenti maschili (in famiglia) o indiretta per storie riferite, le donne che tradiscono sono più brave a nascondere le tracce rispetto ai maschi. In fin dei conti se il tradimento non viene scoperto è come se non fosse avvenuto, si ripetono convinte. Il concetto è stato ribadito anche dall’avvocatessa matrimonialista Bernardini Pace.
Differenze del tradimento tra lui e lei.
Perché lei tradisce e primi cambiamenti.
Ogni relazione presenta caratteristiche soggettive che variano naturalmente di coppia in coppia. Tuttavia, alcuni studi sul comportamento psicologico degli esseri umani hanno individuato tre principali ragioni per cui una donna tradisce il suo compagno: perché si sente ignorata; perché ha perso rispetto e fiducia nel proprio uomo; perché si sente sessualmente insoddisfatta.
Secondo alcuni sondaggi condotti da Gleeden nel 2016, gli uomini apprezzano la scappatella con le sconosciute, mentre le donne si lasciano andare in prevalenza con qualcuno che già conoscono.
A che età si tradisce maggiormente? Secondo una ricerca di IFOP (Institute Français d’OpinionPublique) del 2016 commissionata da Gleeden, “l’età d’oro” del tradimento femminile è tra i 40 – 50 anni, e fino ai 65.
Una percentuale alta degli intervistati (57%) ritiene del tutto possibile tradire pur essendo innamorati del proprio compagno/a. Secondo un recente sondaggio le percentuali del sì sono del 63% uomini, e del 51% donne.
E le donne italiane? Ne sono ancora più convinte. Si può tradire pur essendo innamorate del proprio partner nel 62% dei casi!
Amore e sesso procedono autonomamente sotto lo stimolo degli ormoni. Quando si sta spegnendo la carica ormonale che sancisce la fine della possibilità riproduttiva, si risveglia quell’ultima sferzata che sembra dire: sono ancora fertile, come donna ancora valgo. “Io valgo” della pubblicità che sembra riferita a caratteristiche della personalità, ha l’implicito potente messaggio di dire io valgo perché sono desiderabile sessualmente.
Il desiderio ossessivo di sembrare al massimo una quarantenne, supportata da ausili di tutti i generi (chirurgia, interventi estetici, look ipergiovanile) è legato alla speranza di sembrare una donna fertile e di essere, quindi, considerata ancora desiderabile non solo per il sesso (ovvio!), ma addirittura per la riproduzione, che è il nostro scopo primario dell’esistenza come essere umani.
Quando un crogiolo di emozioni si sono mescolate (noia, voglia di evasione dalla routine, rabbia verso il partner, bisogno di emozioni forti, piacere nella trasgressione) nella mente femminile, la donna è pronta per passare all’azione.
Inizia con piccoli cambiamenti riguardanti il look (la pettinatura in primis); presta maggiore attenzione alla propria forma fisica; cerca di non coinvolgere il partner nelle sue abitudini, spingendolo a dedicarsi ad altre attività autonome; mostra una disinvolta indipendenza e la preferenza ad uscire da sola.
Perché lui tradisce e primi segnali.
Le motivazioni che spingono un uomo a tradire la propria compagna sono generalmente differenti da quelle di una donna. Secondo recenti studi, gli uomini tendono a tradire principalmente per tre ragioni: per nutrire il proprio ego; perché sessualmente insoddisfatto; perché si sente intrappolato nella relazione. Entrando più in dettaglio il substrato che fa da sfondo al tradimento è la sensazione di non ricevere le attenzioni desiderate (emotive, sessuali, stima, coccole culinarie) che incidono sull’autostima. Forse viene riattivato il ricordo ancestrale del bambino con la madre disattenta che fa maturare la voglia di punire la patner per le sue mancanze, come pure di ricercare altre fonti di compenso in campo fisico ed emotivo.
L’uomo che sta per tradire inizia a passare più tempo a lavoro, dichiarando improvvisi impegni lavorativi, anche in orari e giorni non lavorativi; dedica più tempo in palestra o a un hobby che lo portano spesso fuori casa (hobby vecchi o addirittura nuovi); manifesta un calo del desiderio sessuale nei confronti della propria partner ufficiale; mostra irritazione all’interesse della compagna sulle sue abitudini e disinteresse verso la vita della propria compagna.
Una lunghissima storia di impunità maschile al tradimento e di sopportazione obbligata femminile (far finta di non vedere), ha fatto sì che il tradimento dell’uomo sia oggi più facilmente riscontrabile. L’uomo d’oggi non ha imparato a nascondere gli indizi, non avendo una tradizione tramandata di tradimenti scoperti e di suggerimenti sul come non lasciare tracce. Le tracce sono facili da scoprire: quelle olfattive (ah l’odore quanto può!), visive come scontrini non gettatati via, auditive in messaggi mai cancellati e così via. Fino a che il tradimento non viene scoperto, come si comporta un uomo dopo aver tradito la propria moglie/compagna?
La risposta a questa domanda è complessa, poiché le reazioni possono variare notevolmente in base alla personalità, alle circostanze, ed alla maturità emotiva dell’individuo coinvolto.
Innanzitutto, è importante sottolineare che la reazione di un uomo che ha tradito la moglie può essere estremamente diversificata.
Alcuni potrebbero essere travolti dal rimorso, affrontando la situazione con un profondo senso di colpa che li spinge a cercare il perdono. Altri potrebbero manifestare una totale mancanza di rimorso, cercando di minimizzare l’accaduto o addirittura giustificare la propria infedeltà.
Questa varietà di reazioni è influenzata da una serie di fattori, tra cui l’etica personale, la consapevolezza delle conseguenze e la capacità di affrontare le proprie emozioni.
Quando un uomo tradisce la propria moglie, le sfumature emotive che ne derivano possono essere così intricate da sfidare ogni tentativo di categorizzazione. Il rimorso, in particolare, si manifesta in modi diversi, riflettendo la varietà delle reazioni umane a un atto così doloroso e destabilizzante.
Uno dei tipi di rimorso più evidenti è quello caratterizzato da una profonda consapevolezza del danno inflitto; tale uomo comprende appieno l’entità del suo tradimento e si trova in uno stato di tormento interiore. La sensazione di colpa lo assale, il tradimento coniugale lo porterà a riflettere su come il suo comportamento abbia ferito la persona che ama.
In questi casi, il rimorso si manifesta attraverso un desiderio genuino di pentimento e di fare tutto il possibile per riparare il danno causato.
D’altra parte, in determinati tradimenti coniugali, esiste un tipo di rimorso più egoista, in cui l’uomo potrebbe sentirsi in colpa principalmente per le conseguenze personali che il suo tradimento ha avuto sulla sua vita.
Potrebbe temere la perdita del matrimonio, delle relazioni familiari e della reputazione sociale; in questo caso, il rimorso è spesso focalizzato su ciò che potrebbe perdere piuttosto che su quanto abbia ferito la moglie; questa forma di rimorso può essere meno autentica, poiché guidata più dalla paura delle conseguenze che dalla consapevolezza del dolore causato.
Un altro tipo di rimorso, se si parla di tradimenti matrimoniali, può essere quello ambivalente, in cui l’uomo sperimenta una mescolanza di emozioni contrastanti; può sentirsi straziato tra il rimorso e la nostalgia per l’avventura extraconiugale, incapace di stabilire chiaramente cosa vuole veramente.
Questa ambivalenza può portare a comportamenti contraddittori, come cercare il perdono mentre contemporaneamente rimane coinvolto nella relazione illecita.
Il rimorso superficiale può rendere difficile la ricostruzione della fiducia, poiché la sincerità dell’uomo è messa in discussione.
Per quanto l’esperienza del tradimento sia molto dolorosa e in diversi casi traumatica, non sancisce necessariamente la fine di una relazione. Una ricerca dimostra che, se molto relazioni soccombono all’infedeltà, altre vi sopravvivono e diventano addirittura più salde di prima (Heintzelman et al., 2014; Abrahamson et al. 2012).
Affinché ciò si realizzi sono necessari alcuni ingredienti, come l’esperienza del perdono, la cura del legame di attaccamento ferito, l’impegno, il tempo e, talvolta, un lavoro psicologico. La psicoterapeuta di coppia Esther Perel, nel suo “Ripensare l’infedeltà” dice: “Il dolore del tradimento è profondo. Ma può essere curato. Alcuni tradimenti sono le campane a morto per relazioni che stanno già avvizzendo. Ma altre ci daranno la scossa per nuove possibilità. Il fatto è che la maggior parte delle coppie che hanno provato il tradimento restano insieme. Alcune di queste si limiteranno a sopravvivere, mentre altre saranno davvero in grado di trasformare la crisi in un’opportunità. Saranno in grado di trasformarla in una esperienza di crescita (…). Molte coppie, nel periodo immediatamente successivo a un’avventura, a causa di questo nuovo disordine, possono davvero giungere a un nuovo ordine e affrontano conversazioni profonde con un’onestà e una franchezza che non hanno avuto per decenni”.
ANNA CANTAGALLO
medico, ha scritto numerose opere teatrali regolarmente rappresentate. Il romanzo Arazzo familiare (Castelvecchi, 2021), il primo della saga, ha ricevuto consenso di pubblico e di critica. Il sole tramonta a mezzogiorno, secondo romanzo della saga, (Castelvecchi 2022) ha vinto il primo premio ai concorsi Milano International 2021 e Iplac – Voci di Roma 2023. Il libro di ricette antiche Come cibo per l’anima (Redaction, 2023), collegato ai due primi romanzi, ha vinto il secondo premio al concorso Mario Soldati 2023, settore gastronomia. Kintsugi (Castelvecchi), il terzo della saga, è risultato finalista come inedito al concorso Giorgione 2023.