Si tiene in “Terra alta”, Catalogna, l’edizione 2018 del Concours Mondial du Grenache.
Questa nuova edizione come indica lo slogan di quest’anno, porta il concorso dal Mediterraneo fino ai territori andini che fiancheggiano la Valle dell’Ebro. Terreni calcarei dove regnano le varietà tipiche del Mare nostrum, in cui la vite può beneficiare di condizioni climatiche molto favorevoli, capaci di offrire dei vini bianchi di grandissima eleganza, tipicità e longevità.
Da segnalare l’ottimo ricordo degli operatori della scorsa edizione in Sardegna. Ancora oggi maggiore produttore in Italia, e dopo Spagna e Francia tra i maggiori produttori al mondo. Il ricordo delle emozioni legate ai paesaggi, alla storia, ai profumi ed al gusto dei prodotti dell’isola, nonché della proverbiale ospitalità è ancora ben vivo.
Nella splendida cornice della storica cantina cooperativa Gandesa, ha avuto inizio il sesto concorso mondiale dedicato al vitigno Grenache e ai suoi sinonimi: Garnacha in Spagna, Cannonau in Sardegna, Tai rosso in Veneto, Gamay del Trasimeno in Umbria, solo per citare i più importanti.
Ottocento campioni provenienti da 15 paesi, tra cui: Grecia, Africa, Australia, Canada, Libano, Macedonia, che fanno concorrenza ai vini più celebri di Francia, Italia e Spagna, ottimo padrone di casa con i suoi eccellenti vini. Spumanti, bianchi secchi, rosati, rossi secchi, bianchi e rossi dolci di diverse annate e caratteristiche; 80 esperti commissari, tra cui giornalisti, master of wine ed enologi. Tutti grandi conoscitori ed appassionati di questo grande vitigno.
Quindici commissioni hanno lavorato con diligenza ed attenzione, valutando i vini provenienti da tutto il mondo. Grande soddisfazione per la continua crescita qualitativa del Grenache, vitigno capace di offrire mille sfaccettature tutte altrettanto gradevoli ed interessanti. Questo concorso non ha solo la funzione di valutare la qualità dei vini, ma di creare anche un momento di confronto e di crescita per i produttori e per i commissari. Alla fine della sessione di lavoro, infatti, si è avuta la possibilità di approfondire la conoscenza della gastronomia locale, con le specialità preparate dallo chef del “Villa Retiro”, uno dei migliori ristoranti stellati della regione, che ha rivisitato con sapienza i piatti tipici del territorio.
Nel pomeriggio un interessante convegno dedicato alle origini del Garnacha: dalla tipologia del vino a carattere ossidativo “Ranci”, alla Garnacha Blanca, e un lavoro di caratterizzazione dei Cannonau Grenache, o Garnacha del Mediterraneo.