Biennale dello stretto 2024
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Si avvia alla conclusione la seconda edizione della Biennale dello Stretto con le tappe del 13, 14 e 15 dicembre 2024. 

L’evento, sviluppato da un progetto culturale (Mediterranei Invisibili) ideato dall’architetto Alfonso Femia promosso da 500×100 e OAPCC Reggio, ha avuto luogo tra la Calabria e la Sicilia e indagato in modo critico e propositivo il temadel territorio edel Mediterraneo attraverso talk, dibattiti e mostre. 

In quest’ambito, l’Arte ha assunto un ruolo importante, manifestata in maniera diffusa in luoghi diversi e laddove la connessione con l’architettura diventa un’indispensabile azione di pensiero e progetto, prezioso contributo per rappresentare compiutamente la complessità espressiva contemporanea. 

Casa come me’ è il tema della sessione Arte della Biennale curata da Angela Pellicanò, artista calabrese con esperienza internazionale, che ha coordinato il lavoro di 22 artisti, le cui opere hanno popolato le stanze di Forte Batteria Siacci a Campo Calabro. 

Si chiama, invece ‘Respiraterra’, il progetto culturale a Badolato Marina che coinvolge più artisti, ideato da Pasquale Piroso: un palcoscenico naturale per rappresentare il legame tra arte, luogo e memoria storica, all’interno di una tenuta, quella di Respiraterra appunto, che le ospita in esposizione permanente. 

LE TRE LINEE D’ACQUA LE CITTÀ DEL FUTURO
Esposizione: Campo Calabro, Forte Batteria Siacci, 18 settembre – 15 dicembre 2024 Talk: Campo Calabro, Reggio Calabria, Messina, 18 settembre – 15 dicembre 2024 Biennale diffusa: Badolato (CZ), Parigi (Francia), ottobre 2024 – settembre 2026

Biennale dello stretto 2024

Dove si svolge la biennale

La Biennale dello Stretto si terrà tra Forte Batteria Siacci, il Museo Archeologico di Reggio Calabria, il Museo Regionale Interdisciplinare di Messina e la Fondazione Horcynus Orca. 
Luoghi parlanti, essi stessi protagonisti dell’invisibilità che si rivela, protesi l’uno verso l’altro che traguardano gli orizzonti mediterranei dell’Oriente e dell’Occidente.

Il programma 2024

ARTE, CITTÀ, TERRITORIO
La connessione tra arte e architettura è un’indispensabile azione di pensiero e progetto, prezioso contributo per rappresentare compiutamente la complessità espressiva contemporanea.
È nell’alveo della sensibilità, delle competenze e della cultura dell’artista alimentarsi e sperimentare lo spazio architettonico o urbano, così come per l’architetto condividere le ricerche artistiche dalle quali trarre suggestioni culturali.

Compartimentare le due forme espressive limita il dialogo che si genera dalla loro interazione, arricchimento del rapporto con il territorio e con le persone.
La Biennale dello Stretto è un progetto nato dall’Architettura, disciplina fondamentale per lo sviluppo territoriale e urbano, motore di un processo di amplificazione interdisciplinare.
In questo senso, la condivisione con gli artisti consente di raccogliere sentimenti, desideri e sensibilità trasversali.

La sessione Arte è stata curata da Angela Pellicanò, artista calabrese con esperienza internazionale, che ha indicato il tema “Casa come me” come filo conduttore per coordinare il lavoro dei 22 artisti che espongono le loro opere nelle stanze di Forte Batteria Siacci.
“Casa come me” è il nome dell’abitazione di Curzio Malaparte, costruita nel 1938 sul promontorio di Capo Massullo, nell’isola di Capri.

Riporta la rivista di architettura Domus, in un articolo pubblicato nel numero 1055, nel marzo 2021, a firma di Walter Mariotti, che alla domanda rivolta dal generale nazista Rommel, se la casa non fosse stata costruita su progetto del proprietario, Malaparte avesse risposto che no, la villa era già così; però, subito dopo, indicando i faraglioni, Sorrento, Amalfi avesse aggiunto: “Io ho disegnato il paesaggio”.

Si legge nell’articolo, “in questa battuta, che potrebbe benissimo essere inventata, Malaparte nasconde e rivela al tempo stesso la vera missione di Casa Malaparte: fare la Gesamtkunstwerk, l’opera d’arte totale che rappresenta un culmine di una vita, un pensiero e un personaggio. Oltre forse che dell’arte, non solo architettonica, del Novecento.”

La Biennale dello Stretto
II Mostra internazionale di Architettura, Paesaggio, Scrittura, Video, Fotografia dello Stretto

La curatrice utilizza “Casa come me” sia come metafora dell’atto fisico dell’abitare, sia dell’esperienza profonda e totalizzante che l’abitazione di Malaparte trasferisce, per la posizione dominante sul promontorio. La riflessione di Pellicanò lega il tempo allo spazio, “se il tempo è perpetuo divenire, l’unico modo per fermarlo è renderlo spazio, limite. È renderlo archivio, memoria che conserva le “cose” della nostra vita”.

Nelle opere esposte a Forte Batteria Siacci, il tempo e lo spazio non vivono solo una dimensione astratta, ma costituiscono le materie prime dell’arte.

Alla proposta curatoriale hanno aderito 22 artisti:
Giuseppe Bonaccorso

Cicatrici del tempo, Bitume, olio e cenere su tela, cm 200×120

Naturaliena, Ciclo di opere di cm 50×35, Grafite, pastello ad olio e pastello su cartoncino

Gianni Brandolino

Ipermetropolis Installazione ambiente

Flaminia Celata & Bärbel Praun

Landscape Archive (APUA), 2-channel video and sound installation, 22’12’’ © CelataPraun 2023 video, sound and performances: Flaminia Celata & Bärbel Praun, 2020-23, sound composition in collaboration with Luca Baioni, 2023

Luigi Citarrella

L’acquaiolo, Installazione scultorea, Dimensioni ambiente

Giacomo Costa

Atmosfera 2020, Installazione video 3 canali. Dimensione ambiente

Ninni Donato

Noise, Installazione site specific. Dimensione ambiente, 2024

Paolo Giosué Genoese

Sembra, Installazione interattiva e di intelligenza artificiale. Dimensione ambiente, 2024

Demetrio Giuffrè

Skin, Silicone, Installazione ambiente

Marco Labate, Cinzia Palumbo

La nascita di Crono. Le cinque età del genere umano, Installazione ambientale, tecnica mista, 2024

Filippo Malice

Diario di viaggio, Installazione ambiente. Dimensioni variabili, 2024

Mare Vostrum – Gocce di civiltà, Installazione Site Specific. Dimensioni variabili, 2024

Giulio Manglaviti

55, Installazione site-specific (dipinto olio su carta, luce, audio) 2023-2024

Larissa Mollace

Lacrimarium, Materiali vari. Installazione ambiente, 2024

Giuseppe Negro

Altare, Tessuto ricamato, oro e orone. Installazione dimensione ambiente

Maria Teresa Oliva

Black on Black, Alluminio, paperclay, argilla nera, lana, stoffa. cm 220 x 125 x 50 2024

Small Islands of Matter, Alluminio, argilla refrattaria, resina. cm 220 x 70 x 67 (alla base), 2024

La Biennale dello Stretto

II Mostra internazionale di Architettura, Paesaggio, Scrittura, Video, Fotografia dello Stretto

Associazione “Le Rane”

Spinning into the fort (Filando nel forte), a cura di Grazia Bono e Aldo Zucco. Installazione di Teatro di figura. Dimensione ambiente

Gianfranco Scafidi

Storia di un alienato (History of an estranged), Performance / installazione ambiente, 2024

TechneLab

Corajisima, Installazione Ceramica. Dimensione ambiente

Spazio Galleria Arte Toma

Nausica Barletta, Dieciallasedicesima (2021) Video a tre canali, full HD 2’ 32’’, colore Nausica Barletta, Dieciallasedicesima (2021) Pane, resina – 12 x 7 x 3 cm

Luca Granato, Quanto di te rimase (2023) ferro, cotone, cenere

Luca Granato, Le ceneri dell’entroterra (2024) cenere e carbone su lenzuolo Armiro Yaria, La donna dei grattacieli (1978) olio su tela, 110 x 90 cm

Angela Pellicanò: la curatrice della sessione Arte Forte Batteria Siacci

Angela Pellicanò è un’artista di Reggio Calabria. Classe 1963, ha conseguito il diploma accademico in pittura presso l’Accademia di Belle Arti della sua città e, da allora, ha esposto le sue opere in numerosi contesti nazionali e internazionali. Tra le personali più significative, “Shakti”, presentata a Roma

da Gabriele Salvatores, e “La Pagina dei Giochi”, presentata da Emmanuele Emanuele e Valentina Moncada. Pellicanò ha partecipato a importanti mostre collettive, come la 54ª Biennale di Venezia e a diverse esposizioni in gallerie e fondazioni italiane, come la Galleria Nazionale di Palazzo Arnone, La Galleria Nazionale di Palazzo dei Priori di Perugia e la Fondazione Orestiadi di Gibellina. Nel 2017 ha vinto il primo premio per le installazioni urbane all’Apulia Land Art Festival e ha partecipato a Manifesta12 a Palermo nel 2018. Le sue opere sono state accolte in prestigiose collezioni, tra cui quelle del Palazzo della Farnesina in Roma e del Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina, del Museo BoCS di Cosenza.

GLI ARTISTI INDIPENDENTI

Gli artisti indipendenti esplorano altri temi: il valore dell’esperienza che l’osservatore può vivere in relazione all’opera, nell’installazione di Associazione Nike con Spazio Taverna e Studio Labics; il mito di Scilla e Cariddi in una restituzione dinamica e contemporanea di Diorama; l’occhio, l’insieme degli sguardi sul progetto Biennale e sullo Stretto di Danilo Trogu, il Mediterraneo nel lavoro di Salvatore Greco; il progetto “La città e il mare” con le scuole coordinato da OAPPC Reggio Calabria.

Danilo Trogu

Uno sguardo sullo Stretto. Installazione site-specific, ceramica, 2024

È una composizione di sguardi che la ceramica rende vividi e mobili, l’opera che il maestro ceramista Danilo Trogu ha realizzato per la Biennale.

Salvatore Greco

Mediterranei Invisibili, ritorni di viaggio. Quadri, basi sono temperate, fotografate e riportate in digitale, 2024

Una raccolta di disegni che vogliono essere sguardo al futuro, progetto, senza stabilire confini, facili incastri tra terre ed acque.

Associazione Nike – Irene Calabro con Spazio Taverna + Studio Labics

Percorsi, installazione site specific, materiali vari, 2024

Spazio Taverna rimette in scena l’esperienza di Studio Labics, labirinto multisensoriale, in uno spazio si allarga e si contrae per effetto dei diversi spot sensoriali diffusi sul percorso.

Diorama

Fluttuo, installazione site specific, materiali vari, 2024

Si ispira ai miti di Scilla e Cariddi: attraverso suoni e proiezioni astratte, i visitatori sperimentano l’attraversamento dello Stretto.

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