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Lunedì 20 marzo è stato inaugurato il 402° Anno accademico dell’Università degli Studi di Cagliari. Ospite d’eccezione la Ministra Senatrice Anna Maria Bernini. L’evento si è svolto nell’aula Magna della Facoltà di Ingegneria e ha visto il Rettore Francesco Mola, insieme alle autorità accademiche e pubbliche, alle rappresentanze degli studenti e del personale tecnico e amministrativo, confrontarsi in un appassionato dibattito su Costituzione e futuro dell’Ateneo.

75 anni dalla Costituzione Italiana: L’Italia modello di democrazia e libertà” è stato il tema portante dell’evento nel quale i relatori hanno esposto criticità e prospettive di crescita non solo dell’Università cagliaritana, ma dell’intera Sardegna. Erano presenti alla cerimonia il presidente e la direttrice generale della Crui, Salvatore Cuzzocrea e Emanuela Stefani, il presidente del Consiglio Regionale Michele Pais, senatori e deputati, il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu e sindaci dell’area metropolitana, il prefetto Giuseppe De Matteis, assessori regionali, comunali e autorità civili, militari e religiose. Fra le autorità accademiche, l’ex rettore di UniCa, professor Pasquale Mistretta, numerosi rettori e delegati di altri atenei italiani, tra i quali il professor Gavino Mariotti per l’Università di Sassari. Hanno partecipato anche il presidente del Cineca Francesco Ubertini e il presidente dell’INFN Antonio Zoccoli.

Il Corteo accademico

Un lunghissimo intervento quello del Rettore Francesco Mola che ha fatto gli onori di casa con i saluti istituzionali alla Ministra dell’Università e della Ricerca, Senatrice Anna Maria Bernini, e a tutte le autorità civili, militari e religiose presenti nell’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria. Senza dimenticare i suoi predecessori, Francesco Mola ha rivolto un particolare pensiero alla comunità di studenti, personale tecnico amministrativo e bibliotecario, ricercatori, docenti, dottorandi, borsisti e assegnisti, che ha definito come “un vero e proprio esercito della ricerca” che popola l’Ateneo.

Il Rettore ha illustrato come, nonostante le difficoltà post pandemia, L’Università di Cagliari sia un ateneo in crescita. Sono infatti 5 i nuovi corsi di studio e 11 i double degree, i corsi di laurea che grazie all’alleanza europea EDUC (European Digital UniverCity) permettono di ottenere un doppio titolo valido in Italia e all’estero. Sono poi aumentati i corsi tenuti in lingua inglese che aprono l’università cagliaritana anche agli studenti stranieri. Borse di studio raddoppiate nell’attivazione di nuovi dottorati quale interpretazione del piano Next Generation EU e la costituzione della nuova scuola di specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio. L’Università post pandemia diventa più che mai luogo di incontro e di confronto che intercetta e interpreta le esigenze delle studentesse e degli studenti senza lasciare nessuno indietro. Un’università sempre più green e inclusiva, dove la sostenibilità ambientale, l’abbattimento delle diseguaglianze di genere, la salute, i rischi geo-ambientali ed ecologici, le tecnologie dell’informazione e gli obiettivi del PNRR sono i temi in costante sviluppo per la crescita e il rilancio del Paese.

Il Rettore dell’Università di Cagliari Francesco Mola

Senza tralasciare gli importanti successi della ricerca presso l’Ateneo, Francesco Mola ha sottolineato che si aggiunge alla rete di collaborazioni internazionali il recente inserimento dell’Università di Cagliari nel progetto “Einstein Telescope Infrastructure Consortium” (ETIC), coordinato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che vede coinvolta la sezione di Cagliari dell’INFN e il Dipartimento di Fisica. Il progetto ETIC preparerà la partecipazione del nostro Paese alla competizione europea per la realizzazione di un rivelatore di onde gravitazionali di ultima generazione.

Per citare poi qualche numero, in base al sistema di valutazione VQR (valutazione della qualità della ricerca), il 62% dei prodotti conferiti da UniCA ha ottenuto la qualifica di Eccellente ed estremamente rilevante o di Eccellente e, in quattro aree disciplinari, questa percentuale supera l’80%. Anche l’attività di terza missione conferisce a UniCA un buon collocamento rispetto agli Atenei del mezzogiorno di dimensioni paragonabili.

Un ricordo, per non dimenticare, è andato al recente crollo avvenuto nel complesso di Sa Duchessa e alla tragedia evitata per caso. Lo spunto ha portato all’attenzione della Ministra le condizioni di edifici troppo spesso obsoleti e di vecchia concezione che necessitano di finanziamenti per la riqualificazione.

Un momento della cerimonia

L’intervento del Rettore si è chiuso con il pensiero ai recenti fatti di cronaca che hanno visto giovani studenti universitari di altri atenei togliersi la vita. La competizione esasperata come principale causa del senso di inadeguatezza e di disagio potrebbe aver motivato tali gesti. Certo è che due anni di pandemia hanno lasciato il segno sulle varie generazione e ci vorrà tempo per valutarne le conseguenze. Gli atenei sono luoghi di aggregazione e solidarietà e per renderli sempre più tali serve uno sforzo collettivo per far convergere i finanziamenti.

“E noi docenti non possiamo voltare le spalle e non sentirci coinvolti in queste vicende. Anche un solo caso che si verifica, che rapportato alla popolazione studentesca può sembrare trascurabile, richiede invero la nostra attenzione. Non è nemmeno sufficiente trincerarsi dietro un È sempre accaduto; casi simili si sono sempre verificati. E questo non perché un simile atteggiamento sarebbe un tradimento ad uno specifico articolo della nostra Carta, ma perché è un tradimento degli altissimi principi ispiratori della Carta Costituzionale stessa che oggi celebriamo; a partire da quello del libero sviluppo della personalità, per perseguire il quale la Repubblica si impegna a rimuovere gli ostacoli di ordine materiale e sociale che si oppongano al suo pieno raggiungimento da parte dei propri cittadini.” Sono state le parole conclusive del Rettore fra gli applausi di un’aula magna letteralmente gremita.

Cristallizzazione delle professionalità che non favorisce la mobilità del personale, scarsa motivazione, incrementi stipendiali minimi sono fra le tematiche portate all’attenzione della platea da Giuseppina Onnis rappresentante del personale tecnico amministrativo e bibliotecario dell’Ateneo. L’appello, rivolto alle personalità accademiche e politiche, è stato quello di un’attenzione maggiore al benessere lavorativo, alla garanzia di un ambiente dinamico e meritocratico che sappia recepire idee e proposte di miglioramento e l’incremento delle risorse per la valorizzazione del personale perché l’Università e l’istruzione sono “strumento per il pieno sviluppo della persona umana” come sancito dalla Costituzione.

La parola è passata poi ad Alessia Cherchi rappresentante delle studentesse e degli studenti in Senato accademico. Ha preso spunto dall’art. 3 della Costituzione “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana” per parlare dei problemi legati all’ansia, paura, angoscia e depressione che spesso accompagnano gli studenti nel loro percorso universitario. Lo studio è troppo spesso un idolo da inseguire, un percorso a ostacoli che punisce chi rimane indietro. Le sovrattasse scoraggiano, piuttosto che incentivare, la conclusione degli studi. “Vogliamo un’Università a misura e a sostegno dello studente, desideriamo vivere in un luogo che sia terreno fertile per il nostro entusiasmo e per la nostra crescita. Abbiamo bisogno di aiuto per non sprecare questi anni di formazione che abbiamo a disposizione” sono state le parole conclusive di Alessia rivolte principalmente alla Ministra.

La Ministra Anna Maria Bernini al suo arrivo

L’attesissimo intervento della Ministra Anna Maria Bernini ha preso spunto dall’intervento di Giuseppina Onnis con parole di lode verso tutto il personale tecnico amministrativo e bibliotecario. Durante la pandemia è stata soprattutto questa parte del personale che, inventando un nuovo modo di lavorare, di gestire le diverse attività ha portato avanti di almeno 10 anni i processi di innovazione e informatizzazione. Ora non si può più tornare indietro e senza dubbio bisogna uscire dalla cristallizzazione di professionalità. Rivolta ad Alessia Cherchi ha incitato tutta la classe studentesca a non aver paura del merito e delle valutazioni. “La vera paura è quella verso chi non sa fare dell’Università una comunità” ha proseguito la Bernini citando la metafora della maratona a ostacoli. “Chi corre insieme va più lontano” ha proseguito e “sbagliare insegna, perché nella vita o si vince o si impara”. Ha poi affermato che i finanziamenti del PNRR vanno usati per le infrastrutture e per la realizzazione di iniziative sostenibili che sopravvivano a se stesse nella creazione di un ecosistema dei saperi. Ha affermato poi l’intenzione di aumentare del 20/30% i posti nei corsi di laurea in Medicina. Percentuale congrua col mercato del lavoro e i posti nelle scuole di specializzazione.
Un accento particolare è andato al fatto che non solo la costituzione compie 75 anni, ma anche lo Statuto della Regione Autonoma della Sardegna. In questo doppio anniversario la Sardegna è candidata ad ospitare il telescopio Einstein nel sito minerario di Sos Enattos nel comune di Lula dove la Ministra si è recata al temine nell’Inaugurazione accademica. Una grande opportunità per l’Isola che diventerebbe luogo di alta tecnologia e ricerca scientifica di eccellenza.

Un momento dell’intervento della Ministra

L’inaugurazione del 402° anno accademico ha proseguito con una vera propria lectio magistralis del Professore emerito di Diritto Costituzionale Pietro Ciarlo che alla domanda sull’attualità della Costituzione ha risposto che bisogna assecondare le attuali evoluzioni dell’organizzazione costituzionale, senza sconvolgerla. A mio modo di vedere, questo obiettivo è conseguibile con il passaggio al monocameralismo e ad una forma di premierato che lasci intatto il rapporto fiduciario tra Parlamento e Governo.” Ultimo intervento, ma non per importanza, quello di Cosimo Ceccuti Presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia che ha ripercorso la storia della Costituzione in un’ottica europea.

Il coro CRUC-MUSE dell’Università di Cagliari

Hanno allietato la mattinata il coro del Conservatorio di Musica di Cagliari G. P. da Palestrina e il coro CRUC-MUSE dell’Università.
L’inaugurazione dell’anno Accademico dell’Università di Cagliari è stata ospitata per la prima volta dalla Facoltà di Ingegneria. Grazie al meticoloso lavoro dello Staff del Rettore, del Presidente di Facoltà Daniele Cocco e dei suoi collaboratori, il polo di via Marengo è stato per un giorno luogo privilegiato di incontro e confronto fra autorità accademiche e politiche unite in un messaggio di crescita per la Sardegna e per il Paese a partire dall’Università.

C’è un il filo che lega la creatività, il talento, il lavoro, le comunità, il passato, il presente, è quel filo conduttore che Maria Lai esprimeva nella sua opera “Orme di leggi” utilizzata come logo della manifestazione. Il lavoro unito alla progettualità e soprattutto alla comunità scientifica è un acceleratore di altissimo livello, un acceleratore di particelle di pace, come espresso dal Prof. Antonio Zoccoli, che ha auspicato una collaborazione internazionale dei Paesi Europei e non solo, nella ricerca scientifica. Una collaborazione di pace per il progresso degli uomini che può realmente prendere avvio, con l’Einstein Telescope a Sos Enattos, proprio dalla Sardegna.

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