La storia risorgimentale è davvero bella, almeno quella che ci hanno raccontato quando andavamo a scuola e quello che si narra sul conto di Nino Bixio non è da meno. Peccato che, nell’uno o nell’altro caso, quello che gli storici del tempo riportano sia intriso di menzogne, omissioni e propaganda in favore dei vincitori che, senza neanche una dichiarazione di guerra, ordirono l’annessione del Regno delle Due Sicilie al resto d’Italia, menando strage e seminando miseria.
Delle smargiassate dell’attaccabrighe genovese, della sua condotta violente e delle gravi colpe di cui si macchiò nell’agosto 1860 a Bronte, la constatazione dei reali accadimenti ha già rivelato sulla condotta di Nino Bixio e proprio sulla sporta della restituzione della verità alla storia il consigliere comunale di Piano di Sorrento Salvatore Mare propone di rimuovere il nome di questo infausto personaggio dalle insegne dell’Istituto Tecnico Nautico della cittadina carottese.
In effetti non è un’idea peregrina quella di Salvatore Mare, portavoce del Movimento Cinque Stelle in penisola sorrentina, che ritiene opportuno restituire lustro alla cittadina nota per l’insegnamento della navigazione già dal XIV (leggi qui) secolo proprio a partire dal Nautico, adducendo proprio al fatto che il controverso periodo garibaldino e le nefandezze di Nino Bixio non sono affatto parte di quell’insegnamento e di quei valori che si intendono tramandare ai futuri ufficiali di Coperta e Macchina.
Nell’avanzare questa proposta Salvatore Mare il 13 Aprile scorso ha inviato un documento di posta elettronica certificata al Consiglio d’Istituto del Nautico di Piano di Sorrento in cui adduceva dettagliate motivazioni e sottolineava che l’intitolazione del nome della scuola è previsto dalla Circolare Ministeriale n° 313 del 12/11/1980 mediante i seguenti passaggi:
–il nome prescelto deve essere deliberato dal Consiglio d’Istituto del plesso scolastico in questione;
– quanto deliberato deve essere sottoposto all’attenzione del Provveditore agli Studi, che dovrà consultare sia il Prefetto che la Giunta Comunale della cittadino ove è ubicato l’Istituto;
–Nel caso in cui verranno incontrati i margini di accordo il Provveditore agli Studi (oggi a capo dell’Ufficio Scolastico Regionale) emanerà giusto decreto d’intitolazione da inviarsi alla Scuola e al Ministero dell’Istruzione per l’autorizzazione finale.
Nel formulare ciò Salvatore Mare ha anche fatto presente quanto sia altrettanto corretto pensare a quanti tra Presidi, Armatori e Comandanti sorrentini del passato abbiano vocazione ad intitolare col loro nome l’Istituto attraverso cui la loro abnegazione per il lavoro e per la vita di mare ha avuto inizio, piuttosto che a Marina di Equa, la nave della società Italmare protagonista di una grave tragedia dove l’equipaggio, per gran parte sorrentino, perse la vita facendo il proprio dovere fino alla fine… un tributo di 30 vittime pagato al Golfo di Biscaglia con il naufragio della bulk carrier avvenuto a 175 miglia al largo di La Coruña il 29 Dicembre 1981.