Si terrà domenica 11 maggio 2014 alle 17, presso l’ExMà di Cagliari, la presentazione del nuovo libro della scrittrice iraniana Kamin Mohammadi, Mille farfalle nel sole.
Presenta la serata la docente di letteratura presso l’Università di Cagliari Gonaria Floris.
L’autrice
La scrittrice è nata in Iran nel 1969, a dieci anni è stata costretta all’esilio in Inghilterra. Giornalista, autrice di narrativa di viaggio, ha scritto per «The Times», «Financial Times», «Harper’s Bazaar», «Marie Claire» e «The Guardian». Si divide tra Londra e Firenze, dove vive per la maggior parte del tempo. Il suo lavoro giornalistico ha ricevuto un premio da Amnesty International per l’impegno verso i diritti umani; è stata premiata nel 2011 dalla American Society of Magazine Editors per un saggio sull’Iran pubblicato nella Virginia Quarterly Review. Co-autore della guida Lonely Planet in Iran; commentatrice di vari servizi della BBC, Channel Four e diverse stazioni radio americane.
Il libro
Il testo è ambientato nel 1979, anno della Rivoluzione islamica iraniana che trasformò la millenaria monarchia persiana in una Repubblica islamica, la cui costituzione si ispira alla legge coranica, la sharia. Il racconto della fuga, attraverso gli occhi della scrittrice, costretta all’improvviso a lasciare tutto e partire.
“Era il 1979 e io avevo nove anni. Ero disperata e arrabbiata perché nei preparativi della partenza i miei si erano sbarazzati di ogni cosa, compreso il mio amato agnello Baboo. Ma mia madre sapeva tutto, scappavamo per salvarci la vita e a ogni passo che la portava via provava un dolore mai provato prima. Avevamo detto addio alle persone a cui volevamo bene e con cui ero cresciuta, alla cucina di casa profumata di zafferano ed erbe e di frutta dolce. Mi sembrava solo ieri che la mia vita scorreva felice tra libri e cioccolata, tra la scuola e i giochi e in breve tutto era diventato cupo. La paura faceva parlare i grandi a mezza voce, li faceva arrabbiare per niente, tenere le finestre chiuse e mettere il velo alle donne. Qualcuno spariva, e presto sarebbe toccato anche a noi. A Londra arrivammo da rifugiate, mio padre sarebbe arrivato dopo. L’Inghilterra ci accolse e io abbandonai le mie radici. Poi un giorno la voce dei ricordi mi ha chiamato e ho trovato la strada di casa.”
La situazione dell’Iran
Un paese ricchissimo di storia, divenuto potentissimo con la guida di Ciro il Grande, per secoli ha mantenuta intatta la capacità di essere una grande nazione. Ancora oggi l’Iran è un paese importantissimo per gli equilibri geopolitici mediorientali, che influenzano a loro volta le politiche globali. Un paese ricco di materie prime, ma come tanti paesi vicini, la maggioranza della popolazione vive in condizioni di miseria, aggravata anche dalle sanzioni americane. Un paese che ha voglia di libertà, quella che si illudevano di conquistare attraverso la guida suprema Khomeini, e la conseguente cacciata dello Scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi. Oggi si cerca di guadagnare uno spiraglio di cooperazione internazionale, un’apertura verso il nemico americano distende i toni anche nella politica interna. È un paese in cui la popolazione scolarizzata è altissima. Tantissimi sono laureati, nella stragrande maggioranza sono donne, molto preparate e determinate, ma limitate nella loro libertà dal governo religioso.