L’argomento di questo mese vuole essere una naturale prosecuzione del numero precedente, sulla Condizione della donna nei Paesi del Mediterraneo. In questo numero ci siamo impegnati a descrivere la Sessualità femminile nel Mediterraneo.
La nostra sessualità è una parte importantissima della nostra vita privata e sociale insieme. Come vive la propria sessualità una donna, una ragazza che vive in questa parte del mondo? Quali sono i limiti e le libertà che si possono riscontrare oggi? Come affrontare il discorso dell’emancipazione? Cosa scrivono le donne sulla propria sessualità? E l’arte e il cinema, la musica e l’economia? Come difendersi dagli abusi sessuali?
Una miriade di domande che nascevano una dopo l’altra pensando all’argomento, a quello che ognuno di noi ha visto, letto o ha sentito in prima persona. La sessualità fa parte della più visibile sensualità della donna mediterranea. Però, forse, in questi ultimissimi tempi ha perso il suo smalto, per apparire solo nella parte più pubblicitaria. Ossia la sensualità esprime sessualità, che a sua volta serve a far scaturire interesse. Questa attenzione del pubblico viene usata per vendere qualsiasi cosa. In primo luogo la moda, e diciamo che è naturale che sia così, ma ci sono gli Yogurt, le scarpe, gli occhiali e tanti altri prodotti.
Questo è solo un esempio di come la famosa sensualità mediterranea non corrisponda più alle icone del cinema anni ’60, ma alle comparse per le pubblicità. Niente di male. Ma non è dal “marketing mediterraneo” che si riesce a vedere la sessualità femminile.
Abbiamo cercato di scrivere, in una forma leggera, racconti della sfera sessuale della donna nel Mediterraneo. Partendo dalla Sardegna e i suoi usi e costumi antichi, dalle ingerenze della chiesa nella vita intima della coppia ma soprattutto le raccomandazioni per la donna. Nel matrimonio a Sa sardisca, raccontato da Claudia Zedda, si nota l’antica importanza della sessualità per gli affari familiari, sia per quanto riguarda il matrimonio sia nell’uso della prostituzione.
Se invece passiamo alla Tunisia di Miriam Dhouib, scopriamo che le donne parlano di se stesse in termini problematici, qualcosa che somiglia forse ai discorsi femministi del 68 europeo…
Con Tommaso Palmieri ci muoviamo nell’ambito letterario con un testo molto interessante di F. Mernissi, “L’Harem e l’Occidente”, dove si prova a svelare i luoghi comuni nell’immaginario collettivo sulla sessualità del mondo arabo.
Si rimane nel mondo arabo, e precisamente in Egitto con il pezzo di Cristina Giudice, che scrive di sessualità e religioni, attraverso gli occhi dell’Islam e del Cristianesimo. Un’analisi molto intrigante e veritiera delle posizioni religiose e sociali nelle diverse culture. L’Islam vede il sesso come parte integrante della felicità coniugale, al contrario il cristianesimo mortifica la donna, “in primis”, e il suo diritto al piacere sessuale. Il matrimonio resta per entrambe le culture una necessità inderogabile, dopodiché è concesso tutto, si legga a proposito dell’antica usanza dei “matrimoni a tempo determinato”.
L’intervento di un luminare della scienza, Giuseppe Santa Cruz, ci aiuta a vedere la sessualità violata, in un modo che definirei popolare. Ossia discutere di un argomento così importante in un modo che tutti capiscano, e solo chi ha un’altissima competenza e professionalità può farlo.
Scopriamo però anche i sapori della tavola legati alla sessualità, che per molti anni viene vissuta solo attraverso il matrimonio. Il cibo legato alla cerimonia nuziale rimanda alle usanze private della coppia, sono di buon augurio di una felice relazione e procreazione, come il confetto alle mandorle, ma soprattutto i pani cerimoniali della tradizione sarda. Bianchissimi, così da ricordare la purezza, disegnati con molte forme così da divenire vere opere d’arte.
Con Silvia Nebbia conosciamo l’ultima opera di Saviano, dove ci svela anche le abitudini sessuali delle donne di camorra. Con Cinzia Olianas facciamo un viaggio nella storia della sessualità tra gli antichi romani e greci. Con Veronica Paniccia un viaggio nell’ottocento europeo, dove le cortigiane tentavano di liberarsi trasgredendo, e guadagnando, parecchio…
Nell’articolo di Paolo Sigura si affronta il discorso sulla prostituzione e l’interesse economico che deriva da un mercato globale dei corpi. Un pezzo che apre gli occhi sulla globalizzazione del sesso. Un’industria che non conosce crisi, e dove addirittura il mercato del sesso diventa parte integrante della bilancia economica di molti Paesi (le donne che si prostituiscono nei Paesi ricchi spediscono i loro soldi nei loro Paesi d’origine).
La musica che parla di sessualità, un tema affrontato da Ivano Steri, che fa un excursus del cambiamento sociale attraverso i testi delle canzoni. Dagli anni ’50 ad oggi si può notare la qualità dell’emancipazione femminile in Italia.
La sessualità vista attraverso le più belle opere d’arte nel bel pezzo di Claudia Santa Cruz. Un viaggio affascinante e ricco di spunti positivi, che ci fa conoscere lo sviluppo della libertà di espressione fino ai giorni nostri.
Un viaggio che ci fa conoscere un aspetto fondamentale della nostra vita, attraverso molti occhi. Ci si abitua a leggere e vivere aspetti nuovi di un argomento antico quanto l’umanità. La sessualità è un concetto che viene studiato dalla psicologia, dalla sociologia e dalla medicina, dalla filosofia e dalla poesia. Concetto che affascina e imbarazza, che emoziona e che rende felici, quando è vissuta in libertà…
Buona lettura!