l'Airone e il basilisco
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Dopo aver letto questo libro, mi sono chiesto: cosa direi ai miei studenti se avessero tra le mani questo romanzo? Perché L’Airone e il Basilisco dovrebbe trovare spazio nelle aule scolastiche e nei programmi di studio? La risposta è chiara: perché racconta il Medioevo con una vivacità e una profondità che lo rendono non solo comprensibile, ma straordinariamente vicino alla nostra sensibilità contemporanea.

Una finestra su un’epoca viva
Partiamo dall’ambientazione storica, un aspetto che M.G. Marion Corradi padroneggia con straordinaria cura. Il romanzo ci trasporta nel 1317, un periodo che viene spesso ridotto a una somma di luoghi comuni – guerre, superstizione, oscurantismo – ma che qui si rivela nella sua complessità. L’abbazia di Monte Peraldo, i sentieri liguri, i borghi, le missioni affidate ai monaci: ogni dettaglio emerge con una precisione che lascia trasparire un’ampia ricerca storica. Eppure, il Medioevo di Corradi non è una semplice ricostruzione documentaristica; è un mondo vivo, abitato da uomini e donne che affrontano dilemmi senza tempo: il potere, la fede, l’amore, la giustizia.

Il viaggio dei protagonisti diventa così l’occasione per incontrare i grandi movimenti culturali e politici del periodo. La loro missione – portare manoscritti di Dante e Marco Polo a destinazione – si intreccia con conflitti religiosi, lotte di classe e tensioni personali. È un Medioevo che respira, che coinvolge, che invita a guardare oltre le apparenze.

Una trama che parla di crescita e coraggio
Al centro della storia troviamo Pietro, un giovane converso incaricato di guidare due confratelli in un viaggio carico di significati simbolici e reali. Accanto a lui ci sono Zaccaria, l’erudito incaricato di tradurre il diario di Marco Polo, e Primo, un amanuense il cui compito è decorare i versi di Dante per il Papa. Ma il vero motore della trama è il percorso interiore di Pietro. Da semplice servo, il protagonista si trasforma attraverso le difficoltà del viaggio e le scelte morali che è costretto a compiere.

Il suo amore per Griselda, una giovane accusata di stregoneria, aggiunge una dimensione intima e drammatica alla narrazione. Il loro legame, osteggiato dalla comunità, non è solo una storia d’amore: è una riflessione sul conflitto tra regole imposte e sentimenti autentici, tra dovere e libertà.

Lo stile: un ponte tra passato e presente
Corradi adotta uno stile che si distingue per eleganza e profondità. La sua scrittura, al tempo stesso ricca e scorrevole, riesce a trasmettere con forza sia l’atmosfera dell’epoca sia le emozioni dei personaggi. Le descrizioni sono precise, mai prolisse, capaci di rendere ogni scena vivida e memorabile. I dialoghi, calibrati e intensi, amplificano il senso di autenticità che pervade il romanzo.

La narrazione alterna momenti di tensione a riflessioni più pacate, creando un ritmo che mantiene il lettore coinvolto dall’inizio alla fine. È uno stile che non si limita a raccontare, ma insegna, mostrando come il linguaggio possa diventare uno strumento per costruire mondi e trasmettere valori.

L’importanza di riscoprire il Medioevo
Ma perché raccontare il Medioevo oggi? Questo romanzo ci ricorda che il passato non è mai veramente lontano. I temi affrontati – la difesa della cultura, le tensioni sociali, il valore della memoria – risuonano con forza anche nella nostra epoca. Il Medioevo di Corradi non è solo uno sfondo storico, ma un modo per riflettere sul presente, sulle sue sfide e sulle sue opportunità.

La presenza di personaggi come Dante e Marco Polo sottolinea il potere del sapere come ponte tra culture e generazioni. In un’epoca in cui la conoscenza sembra spesso perdere valore, L’Airone e il Basilisco ci ricorda che custodire e trasmettere il sapere è un atto di resistenza e di speranza.

Un romanzo per le generazioni future
Se dovessi consigliare questo romanzo ai miei studenti, direi loro di leggerlo non solo come un viaggio nel passato, ma come un viaggio dentro se stessi. L’Airone e il Basilisco è un’opera che parla di scelte, di crescita, di lotta per ciò che è giusto. È una storia che dimostra come la narrativa storica possa essere, ancora oggi, un veicolo potente per comprendere chi siamo e dove stiamo andando.

Un romanzo che merita di essere discusso, approfondito e, soprattutto, condiviso. Perché ogni generazione ha bisogno di storie che illuminino il presente con la luce del passato.

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