(Adnkronos) – “Al giorno d’oggi, chi viene diagnosticato con leucemia mieloide cronica spesso è un paziente che sta bene, fa delle analisi di routine, scopre di avere i globuli bianchi alti e viene indirizzato presso un centro specifico. Pertanto, assumere una terapia che comporta alcuni effetti collaterali, può essere uno sconvolgimento nella quotidianità, soprattutto a lungo termine. Ma l’aderenza alla terapia è fondamentale perché ‘no pill no party’, se la terapia non viene fatta, non funziona. È quindi molto importante l’alleanza terapeutica tra medico e paziente”. Lo afferma Elisabetta Abruzzese, dirigente medico di Ematologia presso l’ospedale Sant’Eugenio di Roma, in occasione del press talk di Novartis “Qualità di vita e Leucemia Mieloide Cronica: la ricerca che dà voce ai pazienti”, svoltosi a Milano.