In ricordo
del mondo di poesia
di Grazia Deledda e di Efix
Sulla via per Galte,
storta
e dissestata
che sale tra tornanti di oleandri in fiore,
a bloccare il passaggio,
con sguardi
squadrati
e fissi
le vacche brade, indolenti
e tristi,
sotto l’occhio
della luna
piena.
Andando a Galte,
accolta dalla notte,
ho visto un caprone impuntato,
arroccato sui massi,
inchiodato lì dall’istinto di bestia, come un vecchio assassino
che aspetta.
Lì dove i monti, dentro altri monti
ancora,
cerulei, giallastri e violacei
fanno gli antichi amanti
mai distolti
dal loro tiepido abbraccio
di elicriso e luce notturna.
Ginevra Sanfelice di Monteforte Lilli