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Il primo settembre di un anno fa, in un incontro tra amici a Pontelatone è scattata la scintilla che si è tramutata in idea, quella idea oggi si chiama Mosaico per Procida.

Roberto Cipresso e Gaetano Cataldo a Pontelatone

A fronte di una grossa spinta emotiva e volontà di portare a compimento un progetto che vuole essere un riconoscimento alla nostra bella Procida e omaggio alla Campania, in maniera inedita è stata creata la bottiglia celebrativa, la prima del suo genere. 

Successivamente sono avvenute tantissime cose, da mesi abbiamo assistito al percorso di Mosaico e abbiamo visto il suo ambasciatore Gaetano Cataldo farsi messaggero al cospetto di celebrità e personalità sia del mondo del vino che della politica e oltre. Questa volta però la Very Important Person che si è vista omaggiata della bottiglia è stata Sua Santità, Papa Francesco in persona.

Il project manager di Mosaico afferma di sentirsi arrivato così in alto grazie alle tante benedizioni e vibrazioni, decisamente positive ed ottimistiche, da parte di chi ha amato e sostenuto il Mosaico per Procida fin dagli albori.

“Ci sono state delle care persone, che mi seguono, che mi hanno dato la possibilità in soli sette giorni di organizzare l’incontro e poter essere introdotti a un’udienza generale con il Santo Padre”

Nell’incontro con il Papa non vi erano transenne tra lui e gli ospiti in attesa di essere introdotti al suo cospetto, una volta arrivato il proprio turno si poteva raggiungere il palco dando le spalle ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro, Gaetano Cataldo e Peppe Iaconelli portano due elementi di un unico dono: il primo la magnum celebrativa e personalizzata nella sua bella scatola di legno, il secondo la serigrafia di Incanto diVino di Carolina Albano vincitrice del concorso indetto  per realizzare l’etichetta di Mosaico.

inCanto diVino di Carolina Albano

“In quel momento di emozione vedevo sua Santità trafficare con lo sguardo, osservando lo scrigno chiuso, dopo essermi inchinato ho provveduto io stesso ad aprire con mani tremanti la cassettina di legno, ho indicato il suo nome scritto sulla bottiglia poiché a lui donata.”

In dono a Procida per riconoscenza di tutto il popolo campano alla nostra piccola isola, oggi capitale della cultura di tutti gli italiani, abbiamo realizzato questa bottiglia. E a nome di tutto, il popolo procidano consegno a lei questa bottiglia, Sua Santità, facendomi messaggero di tutti coloro che hanno contribuito a quest’opera tanto francescana tanto eversiva. È stata realizzata senza alcun fine commerciale, fatta col cuore aprendo la strada all’Umanesimo del Vino   dimostrando che “non è la materia a generare il pensiero ma il pensiero a generare la materia”.

Queste le parole scelte in quei pochi e fugaci minuti che resteranno impressi nella mente e nel cuore di Gaetano.

Papa Francesco ascolta le parole e la colta citazione di Giordano Bruno ma i suoi occhi attendevano con interesse da fanciullo l’apertura della scatola e per un attimo si sono come illuminati alla vista della bottiglia: “Che bello un vino, una bottiglia di vino… come è bella questa bottiglia!”

Lo sguardo ha percorso l’intera etichetta e tutti i particolari, la scelta del rosa e la minuzia di tutti i dettagli con la dicitura la cultura disseta non isola.

Tempo finito. Se volessimo temporizzare la sosta dinanzi a un Pontefice di ben due minuti sono un tempo infinito e nello stesso momento anche un tempo piccolissimo, l’intento però è riuscito, il messaggio di solidarietà consegnato!

Sono passati alcuni giorni dalla consegna, l’emozione è ancora presente, il cammino straordinario di Mosaico per Procida è un cammino che potrebbe essere perseguibile da tutti. Questo è il messaggio di Gaetano Cataldo: “La verità è che quel giorno con me c’eravate tutti voi, ogni tessera di mosaico per Procida, ogni persona che si è mossa a favore di questo progetto quel giorno era lì con me proprio perché Mosaico per Procida è un  mosaico dove ognuno di voi rappresenta una tessera di un disegno più grande.

Oggi il progetto è diventato una fiaba che merita di essere raccontata, credo fermamente che se ci sono riuscito io, tante persone più di me possono fare ancora di più per la nostra terra, ogni santo giorno, con tante iniziative con o senza il vino, ma sempre con il cuore e con la consapevolezza che non siamo soli.”

Dopo la consegna della bottiglia celebrativa al Papa sarà difficile immaginare di arrivare ancora più in alto, ma… ma mai mettere limiti alla Provvidenza.

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