In apertura straordinaria, per domenica 20 Novembre 2016, l’Associazione Culturale Marginalia organizza un percorso teatralizzato all’interno di questo particolarissimo museo.
Guideranno il percorso la storica dell’arte Fiammetta Michelacci e l’architetto Davide Casarosa, con gli attori di Ermes Teatro.
Ci saranno due ingressi nella giornata:
mattina alle ore 10,30
pomeriggio alle ore 16,20.
Prenotazioni obbligatorie, ingressi limitati, scrivendo a: visiteguidate@associazionemarginalia.org, oppure telefonando a: 366 4475991 – 329 3075760.
Quota di partecipazione € 16,00 a persona.
Sponsorizzano l’evento:
– la ditta New Washing Srl, lavanderia tintoria industriale, via del Ferro, 77, Prato
– la ditta Autoexclusive & Limo’s Rent, via Traversa della Vergine, 20, Pistoia.
Storia del Museo Bellini
A Firenze – e in molte altre città d’Italia e del mondo – dovunque si incontrino amatori colpiti dal fascino spirituale delle antichità, appassionati collezionisti di oggetti d’arte, persone interessate agli avvenimenti estetici e finanziari del mercato artistico, basta pronunziare questo nome – “i Bellini” – perché l’immaginazione facendo un volo di qualche metro o di qualche centinaio di chilometri si ritrovi sulle rive dell’Arno dantesco, davanti alla dimora che appartenne alla famiglia Soderini, o vada a raggiungere, attraverso la poesia dorata delle colline, i grandi alberi, le vecchie pietre e la massa severa del castello di Marignolle.
E’ qui che vivono “i Bellini” dal 1756, in antica intimità con i fondi-oro, i capolavori degli artisti del Quattrocento e del Rinascimento, le ceramiche lumeggiate di Maestro Giorgio da Gubbio, i piccoli bronzi di Donatello, di Filarete, di Tiziano Aspetti o del Riccio, le arcaiche sculture lignee. E’ qui che si incontrano i Bellini circondati dai festoni policromi robbiani, gli arazzi della manifattura medicea, le casse nuziali decorate in pastiglia, le austere cattedre, le aggraziate savonarole, le credenze a – Brac.
Uno sguardo sapiente ed amoroso, unito a quel gusto raffinato che fu appannaggio degli uomini del Rinascimento, ha saputo scoprire, in luoghi vicini e lontani, velati dalla polvere dell’abbandono, oggetti di grande importanza: ed ora lo stesso sguardo li ammira, nelle belle sale del museo sul Lungarno Soderini, con l’emozione – fatta di amore e passione – dei veri antiquari che, prima di essere mercanti, sono amatori collezionisti, malati d’arte e di antichità…