Le elezioni, si sa, sono una grande opportunità democratica per il paese, ma nel contempo, nella vastità delle loro sfaccettature, rappresentano una vera e propria invasione da parte delle città di carta, immagini, facce e scritte di ogni tipo.
Poi di colpo appena si vota, tutte quelle facce e quelle scritte vengono dimenticate sugli stessi muri sui quali sono state affisse, da li a poco avviene una pseudo rimozione, infatti vengono sommariamente strappati, per poi rimanere per mesi appesi a penzoloni, il tempo meteorologico poi sopperisce alle mancanze degli esseri umani.
Trovo che questo sia estremamente inquinante, quelle facce strappate, quelle promesse scritte sui muri che ” sui muri ” rimarranno, simboli di ogni tipo si aggrovigliano insieme, sfaldandosi sotto la pioggia per poi consolidarsi sotto il sole, il maestrale e lo scirocco giocano con loro creando coalizioni mai viste. Solo una certezza: la realtà non ha mai superato il lavoro meticoloso del tempo.
Buona visione a tutti.
Sabina Murru
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