Cagliari (ITALIA)
E’ stato uno degli spettacoli più belli che la città di Cagliari ricordi. Una continua altalena di emozioni ha reso felice un pubblico che attendeva l’evento da nove lunghi anni.
Un pubblico in visibilio, meravigliato dalle scene, dai continui cambi di architetture.
“La serata è stata fantastica”, “aspettavo questo momento da tanti anni”, “vi ringrazio delle emozioni che mi avete donato”. Questi sono alcuni dei messaggi che il pubblico della serata cagliaritana ha lasciato sulla pagina facebook della compagnia.
Lo spettacolo, inizialmente previsto all’Anfiteatro romano (recentemente chiuso all’organizzazione di spettacoli, per permettere una migliore conservazione del monumento storico), è stato allestito alla Fiera campionaria. Location molto poco attraente, ma lo spettacolo e l’organizzazione di Spettacoli e Musica, hanno reso possibile superare il fastidio. Non mancano certo gli artisti o chi si occupa della organizzazione dei grandi eventi. Mancano, da sempre, gli spazi adeguati.
La scrittura è architettura
Così come le pietre delle cattedrali, le parole costruiscono storie eterne e universali. Il potere del racconto è più forte dell’erosione del tempo. Ancora oggi una storia, scritta alla fine dell’Ottocento, che racconta un evento di molti secoli fa, ci sembra attualissima. Ma nulla potrebbe l’immaginazione se non guidata da una regia magistrale, da una sceneggiatura perfetta, da una scenografia grandiosa. Bravi i protagonisti con le loro voci maestose, il corpo di ballo che costruiva scenografie da sogno, bravi i tecnici che rendono possibile ogni volta la magia del teatro, la magia di uno spettacolo infinito.
L’anniversario di Notre Dame de Paris
Quest’anno si festeggia il decennale di Notre Dame de Paris. Si, sono passati ormai dieci anni dalla Prima di Notre Dame de Paris in versione originale francese in scena al Forum di Assago il 21 marzo 2001, e 9 anni dal debutto della versione italiana dello spettacolo al Gran Teatro di Roma il 14 marzo 2002. In questi dieci anni sono state centinaia le rappresentazioni in tutta Italia, la prima volta a Cagliari dal 2 al 5 agosto 2011. L’Opera Popolare di Riccardo Cocciante e Luc Plamondon, nella versione italiana di Pasquale Panella, ha mietuto trionfi e successi stagione dopo stagione, in ogni città dove si sono esibiti.
Opera popolare
Si chiama Opera popolare e non Musical (come potrebbe sembrare), e riprende una lunghissima tradizione musicale italiana. Non ha nulla a che vedere con la struttura del musical americano, si avvicina magari più all’opera colta, ma resa apprezzabile da tutti. L’opera è popolare anche nella sua esibizione, vista la scelta di toccare anche le città più piccole: le città di provincia. Una decisione che non ripaga certamente dal punto di vista economico, ma l’apprezzamento e l’entusiasmo del pubblico è una soddisfazione che non si valuta economicamente! Cagliari non è stata da meno, ha partecipato con entusiasmo a tutte le serate. Ognuno si è portato a casa il ricordo della bellezza, per diversi giorni.
“L’Opera Popolare è un genere di teatro musicale. Un genere che discende da una lunga tradizione che parte dal melodramma romantico e la tragedia lirica, passando attraverso l’Opera lirica e la commedia musicale, per arrivare ad un genere ibrido nuovo e moderno fatto di recitazione, canto e ballo, con scenografie avveniristiche, illuminotecnica, proiezioni multimediali e impianti audio ad altissima fedeltà. La determinazione con cui gli autori e i produttori di Notre Dame de Paris difendono l’autonomia del genere non lascia dubbi sulla sua unicità e improbabile contaminazione con il musical anglosassone”.
La trama
Si tratta di una storia d’amore, una storia impossibile. Il personaggio principale è Quasimodo, il gobbo campanaro della cattedrale di Notre Dame. Un uomo deforme dalla nascita, condannato a rimanere nascosto per tutta la vita. Un uomo però, che ha un cuore e sentimenti come tutti gli uomini. Quasimodo si innamora di una bellissima zingara, Esmeralda. Una ballerina che vive nella comunità tzigana di Parigi, la Corte dei miracoli, governata anch’essa dal suo Re, Clopin. Esmeralda è una bellezza che incanta anche Febo, il capitano delle guardie di Parigi. Ma Febo è già promesso sposo alla borghese e ricca Fiordaliso. Febo si innamora a sua volta di Esmeralda, allo stesso modo di Frollo, l’arcidiacono della Cattedrale, padre adottivo di Quasimodo. Esmeralda ha tre innamorati che bramano per lei, ma nessuno potrà amarla. E se non si può amare, Esmeralda diventa insopportabile, diventa un pericolo da eliminare, quindi uccidere con una scusa ridicola.
La storia finirà male. Esmeralda muore impiccata dalle guardie con l’accusa di stregoneria, muore l’arcidiacono ucciso da Quasimodo, muore il Re degli zingari ucciso anch’esso dalle guardie di Febo. Muore Quasimodo di dolore per la perdita del suo amore più grande.
Tutto questo succede a Parigi, nell’anno del Signore 1482. Ci troviamo alla fine del Medioevo e del mondo gotico. Il Rinascimento inizia ad affacciarsi nella scena del mondo, con le sue rivoluzioni sociali, artistiche, scientifiche. Rivoluzioni che riguardano anche le classi sociali, le differenze iniziano a pesare. I conservatori, rappresentati dall’arcidiacono Frollo, dal capitano delle guardie Febo e da tutta la classe ricca come Fiordaliso, cercano di fermare, anche col sangue, la rivolta degli zingari (i clandestini), che chiedono asilo, un posto nella società. Ma la resistenza si rivelerà inutile, come sappiamo il rinascimento porterà a dimenticare, lentamente il secolo buio del medioevo, con tutte le sue credenze.
I protagonisti
Quasimodo
Esmeralda
Fiordaliso
Febo
Clopin
Frollo
Gringoire
Il corpo di ballo
Prossimi spettacoli
13, 14 e 15 agosto San Pancrazio Salentino (Brindisi) – Arena Forum Eventi
Dal 31 agosto al 3 settembre Torre del Lago Puccini (Lucca) – Gran Teatro all’aperto Giacomo Puccini
Dal 9 all’ 11 settembre Verona – Arena di Verona
Dal 28 settembre Milano – Teatro degli Arcimboldi