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Il 2018 è stato inaugurato come Anno nazionale del cibo italiano.

Promosso all’inizio del 2018 dal Mibact di Dario Franceschini e dal ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina per valorizzare la cultura enogastronomica italiana e l’agroalimentare d’eccellenza grazie ad una serie di iniziative per far conoscere e promuovere, anche in termini turistici, i paesaggi rurali storici e per favorire la lotta agli sprechi alimentari.

A partire da gennaio, infatti, sono stati tantissimi gli eventi ed le iniziative dedicate proprio alla celebrazione di uno dei grandi tesori nazionali italiani, ossia la tradizione in cucina e il cibo tipico delle varie zone d’Italia. Il 2018 avrà come filo conduttore il tema del cibo, ma collegandosi ad altri punti di forza del nostro Paese, come l’arte, il paesaggio, la cultura. Fra gli eventi più attesi, la Notte Bianca del Cibo Italiano, in programma il 4 agosto 2018, con una serie di festival che hanno preso vita in tutta la Penisola, da Nord a Sud, dalle grandi città ai comuni più piccoli, fra feste, degustazioni e tanti assaggi.

Una serata dedicata al buon cibo, al vino di qualità, e a conoscere i luoghi dove si produce una delle grandi ricchezza del nostro paese: la dieta mediterranea. Prima edizione dell’evento, nato in occasione della presentazione di “2018 anno del Cibo italiano“, si festeggia il 4 agosto non a caso: in questo giorno, nel 1820, è nato Pellegrino Artusi, autore de La scienza in cucina e l’arte del mangiar bene, il primo libro di cucina scritto da massaie per massaie che ha raccolto le ricette tradizionali in un unico volume – pubblicato per la prima volta nel 1891 – che continua ad essere tra gli scaffali delle nostre cucine per ispirarci. I promotori dell’evento hanno anche sostenuto che si sia trattato di una buona occasione per ricordare un grande della cucina italiana recentemente scomparso, Gualtiero Marchesi.

Notte Bianca del Cibo italiano: il tour dedicato a Pellegrino Artusi

Si è svolta in tutta Italia, ma la maggior parte degli eventi della Notte Bianca del Cibo si è concentrata in Emilia Romagna: non solo perché è tra le regioni più ricche dal punto di vista enogastronomico, ma proprio perché è qui che nacque Artusi. Il suo paese d’origine, Forlimpopoli, è stato il cuore della festa, con festeggiamenti che hanno preso il via sotto la Rocca dove si è brindato con i migliori vini di tutta la regione, prima di una cena sotto le stelle con piatti realizzati con le ricette artusiane, e poi ancora showcooking e laboratori per mettersi alla prova a Casa Artusi.

Anche il Grand Hotel di Riminisi ha celebrato Artusi con ricette del suo stesso manuale: preparate dallo chef Claudio Di Bernardo. Poco più su, a Bologna, da FICO si è potuto assaggiare altre ricette artusiane visitando contemporaneamente la mostra “100-120-150 Pellegrino Artusi e l’unità italiana in cucina”. A cui si sono aggiunte le cene con visite guidate organizzate da alcuni castelli emiliani. Intanto anche in tante osterie e ristoranti della regione è stato possibile assaggiare menù artusiani, e i musei del gusto hanno organizzato aperture serali.

Naturalmente non poteva mancare Firenze che, come città di adozione del grande gastronomo romagnolo, ha proposto nel Mercato Centrale in San Lorenzo focus su Pellegrino Artusi e la sua Cucina con Radio Toscana che ha trasmesso in diretta dal mercato, in collaborazione con la Accademia della Cucina italiana, e la sera lo spettacolo di Luisanna Messeri ‘la banda ricetta’. E in tutta la penisola sono state numerose le case museo degli italiani illustri dell’Associazione Case della Memoria, che hanno aderito all’iniziativa aprendo le porte per tutta la serata per una visita in nome della Notte Bianca del Cibo Italiano.

Un omaggio al maestro gastronomo che ha reso la cucina un oggetto di studio e di interesse a tutti i livelli.

L’account Instagram @museitaliani ha condiviso online le numerose locandine scelte per la promozione degli eventi legati alla manifestazione. Ogni locandina ritrae alcuni celebri quadri, nei quali è molto forte la connessione fra cibo e bellezza artistica; l’hashtag scelto per la manifestazione è #annodelciboitaliano.

Anno del cibo e Turismo.

L’anno nazionale del cibo italiano potrà essere un importante veicolo di promozione e valorizzazione del turismo.

L’Italia infatti, continua ad essere uno dei Paesi più visitati di tutto il mondo, per la sua arte, le sue bellezze paesaggistiche e culturali, ma ovviamente anche per il buon cibo e il buon vino.
L’Anno del Cibo diventa quindi l’occasione per incrementare la promozione delle bellezze e delle tipicità enogastonomiche del nostro Paese, e inoltre per valorizzare la fondamentale importanza della dieta mediterranea.

Ma ci sarà anche una forte mobilitazione per candidare al riconoscimento Unesco due altri prodotti culinari tipici dell’Italia: il Prosecco e la pasta all’amatriciana.

Quest’anno, quindi, sarà al contempo un anno di promozione turistica ma altresì un’occasione per portare le bellezze e la peculiarità del cibo italiano, per rendere giustizia all’immenso patrimonio culturale e artistico che contraddistingue il nostro Paese, con la valorizzazione dei prodotti che rendono unica e diversa la nostra terra, regione per regione, e che sono apprezzati in tutto il mondo.

Fonti e immagini: http://www.beniculturali.it e http://www.annodelciboitaliano.it/

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