Vietato l’ingresso ai gatti, immergersi nelle pagine del libro di Anna Bellini significa abbandonarsi a una Venezia che respira e vive attraverso le sue storie, i suoi personaggi e i suoi segreti. Non è un semplice romanzo, ma un’opera che si fa ponte tra passato e presente, tra realtà e immaginazione, celebrando la città lagunare e il suo inesauribile fascino.
Un palazzo che racchiude l’anima di Venezia
Ca’ Sàraghi è il cuore pulsante della narrazione di “Vietato l’ingresso ai gatti”: un palazzo nascosto, quasi scomparso, avvolto da rampicanti che ne celano la bellezza. Le sue stanze custodiscono segreti, leggende e memorie che sembrano essere vive. Questo luogo, apparentemente abbandonato, diventa un microcosmo dove i personaggi si intrecciano con la storia della città stessa, facendone un simbolo di decadenza e resistenza. A narrare buona parte di questa storia è una voce che osserva con nostalgia e speranza, intrappolata tra il desiderio di libertà e l’amore per i luoghi che lo hanno plasmato.
Personaggi indimenticabili
Bellini costruisce un universo umano incredibilmente vivido. Linda, l’erede del piano nobile, incarna la fatica della modernità e il conforto che solo un luogo pieno di mistero e bellezza può offrire. Carmen, che aggiunge una nota di eccentricità e arte al racconto, trasformando il suo appartamento in un’esplosione di creatività. Accanto a loro, una galleria di personaggi secondari popola le stanze di Ca’ Sàraghi, dando vita a un affresco di umanità in cui convivono tensione, solidarietà e segreti.
Un omaggio lirico alla città e all’arte
La prosa di Anna Bellini è ricca di lirismo, con descrizioni che sembrano dipinti e una scrittura che avvolge i sensi. Venezia non è un semplice sfondo, ma un personaggio vivo che influisce su ogni aspetto della storia. Attraverso i suoi ponti, i suoi canali e le sue calli, la città diventa un simbolo di eterna bellezza, anche quando logorata dal tempo e dall’incuria.
Verso la fine del romanzo, l’autrice rende un omaggio straordinario a Mariano Fortuny, uno degli artisti (stilista legato a sete “che rendono malinconici” e drappeggi studiati e preziosi) più celebri legati alla città lagunare. La descrizione dell’antico palazzo di Fortuny — con i suoi velluti, i tessuti ricchi di storia e le luci che giocano sulle superfici opalescenti — diventa una celebrazione del legame tra arte e luogo. Fortuny non è solo un riferimento, ma un simbolo della capacità di Venezia di ispirare e conservare il genio creativo. Attraverso questo tributo, Bellini ci ricorda che l’arte non è solo ciò che si crea, ma anche ciò che rimane, come un’eco nelle stanze di un palazzo o nei riflessi dell’acqua.
Vietato l’ingresso ai gatti è molto più di un romanzo: è un viaggio emotivo, un’esperienza sensoriale che celebra il potere delle storie e dell’arte di trasformare la realtà. Anna Bellini ha scritto un’opera che sa incantare con il suo lirismo, emozionare con i suoi personaggi e lasciare il lettore con la sensazione di aver camminato per le calli di Venezia, di aver ascoltato i sussurri dell’acqua e di aver sfiorato le pareti di palazzi ricchi di memorie.
L’omaggio a Mariano Fortuny rappresenta il coronamento di un’opera che intreccia la narrativa con l’arte, trasformando le pagine in un vero e proprio tributo alla città e ai suoi protagonisti. Un romanzo per chi ama perdersi tra storie antiche, per chi cerca la bellezza nascosta, per chi sa ascoltare i sussurri dei luoghi. Anna Bellini ci ricorda che Venezia non è solo una città: è un’anima che sussurra piano la sua esistenza a chiunque voglia scoprirla.