di Claudia Spano Santa Cruz
Le novità tecnologiche provengono in maniera sempre crescente e sorprendente dall’Università di Udine. Una Università proiettata sulla ricerca scientifico-tecnologica di altissimo livello e sull’innovazione con risultati a dir poco sorprendenti che ne hanno amplificato l’immagine internazionale.
E’ stato presentato appena due mesi fa un sistema modernissimo per lo sfruttamento dell’energia solare e per produrre energia pulita detto “Lo Specchio Lineare”.
Il sistema “Specchi lineari” è un impianto semplice, economico e ad alto rendimento. Un dispositivo che, sfruttando l’energia solare, è in grado di produrre elettricità, fornire calore, riscaldare l’acqua e raffreddare a costi competitivi rispetto agli impianti in commercio. Nel 2009 Specchi Lineari si classificò al secondo posto a Start Cup Friuli Venezia Giulia una competizione regionale riservata ai migliori progetti innovativi.
Questo prodotto avrà tra i possibili destinatari non solo utenti privati (famigli, condomini e industriali), ma anche enti pubblici (enti, scuole, ospedali, piscine, ecc.), imprese agricole per il riscaldamento delle serre e società di produzione di energia elettrica.
Grazie alla genialità dei suoi ideatori “Lo “Specchio Lineare” è finalmente una realtà pronta per essere industrializzata e commercializzata. La macchina è una novità assoluta nel settore dei sistemi termodinamici e delle tecnologie pulite. Il sistema, infatti, è in grado di produrre una quantità di energia da due a tre volte superiore rispetto a quella di un impianto solare “classico” (fotovoltaico o pannelli solari) di pari dimensioni e costo. Inoltre, potrà svolgere assieme le funzioni di produrre elettricità e fornire calore che, ad oggi , sono svolte separatamente da pannelli solari e impianti fotovoltaici.
Il primo impianto di specchi lineari è stato presentato a fine febbraio scorso alla presenza delle maggiori autorità accademiche e istituzionali del Friuli presso le officine meccaniche Ocsam di Basaldella di Campoformido (Udine) che hanno contribuito a realizzarlo. Alla presentazione erano infatti presenti, fra gli altri, il Presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, Edouard Ballaman, il Presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontantini, e l’Amministratore delegato della Ocsam, Lino Bertoni. «Si tratta – ha detto con evidente soddisfazione Ballaman –, di un’importante invenzione nata in uno dei nostri Atenei, quello di Udine, che renderà le fonti rinnovabili più accessibili per le imprese e le famiglie. Specchi lineari è un prodotto di cui andare fieri e presto – ha annunciato – un impianto verrà installato sul tetto del Consiglio regionale a Trieste per rendere ancora più efficaci le nostre iniziative di risparmio energetico. Il Consiglio – ha concluso Ballaman – sarà così promotore di politiche di risparmio e trampolino di lancio di questa innovazione, nata e prodotta in Friuli Venezia Giulia». Fontanini si è detto «orgoglioso del fatto che si tratta di una realizzazione al 100 per cento “made in Friuli”» e si è augurato che «questo impianto rivoluzionario possa trovare la collocazione che merita sul mercato». «I friulani – ha concluso poi Fontanini – sono stati capaci di fare qualcosa di unico».
Il successo è arrivato per primo in “casa” visto che un prototipo di Specchio Lineare è stato subito commissionato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, fortemente interessata alla novità proposta.
«Lo specchio lineare – come ha spiegato Hans Grassmann, ricercatore dell’ateneo di Udine – rende disponibile, a un costo accessibile, una fonte di energia pulita, efficiente, adatta a diverse applicazioni, di facile integrazione con gli impianti preesistenti (riscaldamento e impianti elettrici), e con un rapido ritorno dell’investimento. L’obiettivo degli “Specchi Lineari” è offrire a famiglie e imprese la possibilità di utilizzare fonti rinnovabili senza affrontare un pesante investimento come quello richiesto per le tecnologie solari attuali».
Un particolare , quello dei costi , che non sfuggirà all’ attenzione del pubblico interessato sia a nuove tecnologie che al risparmio.
Il progetto Specchi Lineari è nato dalle ricerche svolte da Hans Grassmann al dipartimento di Fisica dell’ateneo friulano. Brevettato, è stato sviluppato da Isomorph srl (Hans Grassmann, Alessandro Prest), azienda spin off dell’università di Udine. Della produzione, industrializzazione e commercializzazione si occupano, in collaborazione con le officine Ocsam di Campoformido, Hans Grassmann, Michele Sambo e Fabio Zilli, che presto daranno vita a un altro spin off dell’ateneo, Solamente srl.
L’obiettivo di “Specchi Lineari” è offrire a famiglie e imprese la possibilità di utilizzare fonti rinnovabili senza affrontare un pesante investimento come quello richiesto per le tecnologie solari attuali.
Per il delegato alla Ricerca e al trasferimento tecnologico dell’università di Udine, Michele Morgante, «è un altro esempio e dimostrazione della capacità dell’ateneo di trasferire i risultati della ricerca accademica alla produzione industriale, questa volta in un settore, quello delle energie rinnovabili, in grande crescita e che sarà un pilastro dell’economia post-crisi».
Il progetto Specchio Lineare, ha concluso Morgante, «è il frutto degli sforzi crescenti dei nostri ricercatori in questo settore in cui intendiamo svolgere un ruolo da protagonisti nello scenario della ricerca italiana ed internazionale».
Caratteristiche costruttive. L’impianto a Specchi Lineari è un insieme di specchi piani in alluminio, da 20 a 50, montati su un sistema di assi e leve che inclinano gli specchi tramite due piccoli servomotori in modo da catturare i raggi solari durante tutto l’arco della giornata su un’unica superficie ricevente, simile a un unico grande specchio.
Caratteristiche funzionali. Lo Specchio Lineare, convogliando i raggi solari su un collettore, è in grado di riscaldare l’acqua fino a circa 100 gradi anche in inverno e di utilizzare fluidi termovettori, come oli sintetici, per raggiungere temperature superiori ai 200 gradi. Può essere collegato con impianti di riscaldamento o condizionamento e con tutti i cicli produttivi in cui siano richieste fonti di calore. L’impianto, grazie alla sua modularità di costruzione, può essere adattato a varie richieste energetiche e produrre da 4 a 8 KW. La macchina può essere installata su terreno o su qualsiasi superficie architetto.
Grazie a questa scoperta i nostri scienziati hanno dimostrato ancora una volta che non a caso le innovazioni e il padre della scienza Galileo Galilei sono made in Italy e che il Friuli è tra le Regioni maggiormente qualificate per prodotti d’eccellenza.