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Posada, costa nord orientale della Sardegna. A pochi km dalla blasonata Costa Smeralda, si trova l’altra Sardegna. Potrebbe iniziare così un racconto dal sapore elitario e conservatore. Però corrisponde alla realtà: la Sardegna autentica si differenzia molto dall’invenzione della Costa Smeralda, bella ma pur sempre artificiale.

Posada è uno dei paesi più antichi dell’isola, perciò ha buon diritto di rappresentare l’isola più autentica. “La scoperta (negli anni ’20 del 1900) di una statuetta rappresentate un Ercole Italico del V-IV secolo a.C. unitamente al ritrovamento di reperti di pari epoca, testimonia la presenza dell’uomo sin da tempi remoti”. L’etimo del nome si può far risalire alla parola “pasa”, riposare, quindi un posto dove ricavare un momento di relax. La conformazione geografica aiuta in questa strada interpretativa, pare fosse un punto di passaggio per chi viaggiava dalla costa verso l’interno.

I suoi 2500 anni, almeno quelli documentabili, se li porta ancora bene. Ha attraversato i secoli con mille peripezie, carestie, guerre, abbandoni e ripopolamento. Uno dei pochissimi centri ad essere costantemente cresciuto dal punto di vista demografico nell’ultimo secolo, da poche centinaia di abitanti a quasi tremila di oggi.

Un paese di primati

Oltre ad essere uno dei più antichi, è stato l’ultimo in ordine di tempo ad entrare nel Regno d’Italia, dopo che i Savoia crearono la celebre “fusione perfetta” tra Regno di Sardegna e la penisola, aprendo la strada al successivo Regno d’Italia. Si dice che i posadini non fossero molto entusiasti dei nuovi colonizzatori, d’altronde la Sardegna è più spagnola che italiana: 400 anni di presenza aragonese contro i 150 del Regno d’Italia e poi Repubblica italiana.

Le tracce del passato si trovano nelle strade, nelle antiche dimore, nelle rovine del Castello delle fate, nel Castello della Fava, che i documenti ci dicono risalire al periodo di dominazione pisana intorno al XII secolo.

Posada, Castello della fava

Successivamente gli aragonesi miglioreranno il castello e il sistema difensivo del paese rendendo così Posada praticamente inespugnabile. Durante la dominazione spagnola Posada ebbe un ruolo centrale in quanto ospitò figure nobiliari di alto rango, fra i quali il viceré di Spagna. Altri storici attribuiscono al castello un raro esempio di castello di villeggiatura. E’ stato ipotizzato che il castello, (evidentemente prima della dominazione aragonese), poiché non troppo attrezzato per la difesa dagli attacchi dal mare o dai vicini, si trovasse a Posada per ospitare i nobili nella villeggiatura estiva.
Oggi è una delle attrazioni principali per chi arriva in questo borgo, insieme al suo famoso centro storico, premiato nel concorso della Rai “Il borgo dei borghi” (qui il video di presentazione RAI). Un centro storico che conserva l’atmosfera degli antichi borghi medievali, ma purtroppo si sta lentamente svuotando.
Oggi sede di attività culturali, turistiche e di svago. Qui negli anni novanta del secolo scorso a Posada nacque la prima scuola di italiano per stranieri in Sardegna. Sempre nel centro storico di Posada nacque il primo albergo in Sardegna. Centro storico che è diventato caso studio per la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, che ha mandato decine di studenti in visita al paese. Caso studio per le enormi potenzialità del territorio, dall’aspetto culturale e storico fino a quello ambientale e naturalistico.

Posada, centro storico. Primo esempio di albergo in Sardegna

Il futuro green

A Posada nasce il Parco del Tepilora, che comprende i quattro comuni che confinano con il monte Tepilora: Posada, Bitti, Torpè e Lodè. Nel 2017 è stato riconosciuto dall’Unesco come Parco MaB.

Il Programma “L’uomo e la biosfera”, Man and the Biosphere – MAB, è un programma scientifico intergovernativo avviato dall’UNESCO nel 1971 per promuovere su base scientifica un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello Sviluppo Sostenibile.

Un riconoscimento che in Italia hanno meno di venti parchi. La riserva MaB di Tepilora/Montalbo ha una superficie totale di oltre 140.000 ettari e presenta aree montuose a ovest e una fascia piatta a est, fiumi e zone costiere. La Riserva comprende 17 comuni, tra le province di Olbia-Tempio e Nuoro. Ha una popolazione residente di 50.000 abitanti, che si moltiplicano per cinque volte durante la pausa estiva.

Le bellezze naturalistiche sono tante, a partire dal suo litorale, lungo quasi 10 km, immerso nel sistema lagunare di grande importanza scientifica.

Posada gioca un ruolo importante in questo traguardo, è geograficamente strategica per guidare lo sviluppo sostenibile in tutta l’area. Un esempio virtuoso di cooperazione fra territori, che hanno bisogno adesso di essere valorizzati al meglio.