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Il 1° settembre anteprima dell’opera diretta da Francesca Della Ragione, e prodotta da Giangi Foschini per Gika Productions, che racconta la vita di Gianmario Bertollo, risorto dal sovraindebitamento, che ora aiuta altri che sono in quella situazione grazie alla legge Salvasuicidi.

Cadere nell’abisso più profondo, fatto di solitudine, disperazione e debiti, per poi risalire fino alla cima, ricominciare da capo più forte di prima e dedicare la vita ad aiutare gli altri. Questa è la storia di Gianmario Bertollo, protagonista del documentario “Può solo andare meglio”, diretto dall’attrice e regista Francesca Della Ragione, e prodotto da Giangi Foschini per Gika Productions.

L’opera, che tratta fedelmente una storia vera, verrà presentata in anteprima il 1° settembre nel corso della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, all’interno dello Spazio Regione del Veneto/Veneto Film Commission, presso l’Hotel Excelsior, Lido di Venezia. Al termine della proiezione del trailer, si terrà un dibattito al quale prenderanno parte Francesca Della Ragione, Gianmario Bertollo, sua moglie Maria Sole Pavan e Roberto Astuni, vicepresidente della Vicenza Film Commission.

Per il valore sociale del documentario, la citta di Marostica, in provincia di Vicenza, ha concesso il suo patrocinio.

Bertollo rinuncia alla sicurezza di un lavoro in banca per inseguire i suoi sogni e lavorare come consulente finanziario. Tutto sembra andare per il meglio, guadagna bene, si sposa, ed hanno un bambino. Purtroppo, però, il piccolo è affetto da una sindrome metabolica ereditaria non riconosciuta dal SSN, e per questo tutte le cure sono a carico della famiglia. È l’inizio dell’incubo. Gianmario contrae debiti, la casa va all’asta, il matrimonio si sfalda, gli “amici” spariscono, non riesce ad onorare i prestiti richiesti, né a pagare le tasse, per questo si dichiara obiettore fiscale. È in uno stato di totale disperazione ed è solo. Si trova di fronte a un bivio: suicidarsi facendolo passare per incidente oppure combattere. Fortunatamente, sceglie la seconda via, grazie soprattutto all’incontro con la sua nuova compagna di vita, Maria Sole, oggi sua moglie.

Insieme fondano una nuova società che, attraverso gli strumenti messi a disposizione dalla legge numero 3 del 2012, la così detta “legge Salva Suicidi”, aiutano privati ed imprenditori ad uscire da situazioni di sovra indebitamento. Gianmario Bertollo, in soli 7 anni, ha aiutato più di 177 famiglie, liberandole dai debiti per oltre 80 milioni di euro, ed ha al momento oltre 1.000 pratiche in lavorazione che aumentano di 50 al mese. La sua società oggi conta più di 40 collaboratori in tutto lo stivale. In Italia, al momento, si stima che le persone sovra indebitate siano 8 milioni.

“Il documentario narra la storia di un uomo, Gianmario Bertollo, che si è risollevato dal proprio fallimento e sovra indebitamento, e che ora aiuta altri come lui. – Spiega Francesca Della Ragione – Raccontiamo una storia intima e autentica, che ci auguriamo possa essere un faro nel buio per chi sta attraversando l’inferno dei debiti: che esorti le persone in crisi a parlare del problema con i propri cari, perché sono la vergogna, l’isolamento e la paura del giudizio altrui a spingere queste persone al suicidio. La vita di Gianmario è la prova che per inseguire il proprio sogno, lasciando la strada sicura, si può anche cadere ma ci si può risollevare più forti di prima tanto da aiutare altre persone, donando loro una seconda possibilità. Gianmario potrebbe essere ognuno di noi. Quello che è capitato a lui potrebbe capitare a chiunque, per questo la legge Salvasuicidi meriterebbe la massima diffusione. Abbiamo deciso di girarlo principalmente (oltre che a Treviso) nella piazza degli scacchi di Marostica non solo perché Gianmario è cresciuto li ma perché in fondo la vita cosa altro è se non un grande partita di scacchi?”.

“Mettersi così a nudo, raccontare le proprie debolezze e i propri fallimenti in uno dei momenti più brutti della mia vita, non è stato semplice. – Commenta Gianmario Bertollo – Quello che spero possa trasmettere questo documentario sono principalmente due cose: la prima è che anche in situazioni di grande sovra indebitamento, può esserci una via di uscita pulita e legale, basta chiedere aiuto; la seconda è che anche quando si affrontano periodi bui, arriva il momento in cui si tocca il fondo, ed è lì che dobbiamo reagire, perché da lì in poi, può solo andare meglio”.

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