Conferenza Stampa Diplomacy 2021
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Presentato con una conferenza stampa presso il Ministero degli Esteri torna a Roma il consueto appuntamento con Diplomacy, festival ormai alla sua dodicesima edizione.

Neanche la pandemia ha fatto cessare i confronti della diplomazia con il mondo dei giovani della politica e della società internazionale. Un appuntamento fisso per l’autunno romano e non solo con incontri panel e focus sulla geopolitica e gli scenari internazionali affidati ad esperti del settore, docenti universitari e diplomatici di lungo corso.

Ricca e articolata l’edizione di quest’anno. A partire dal titolo: “Ready for the Unexpected?” tema della XII edizione del Festival, in programma a Roma dal 13 al 22 ottobre, che con oltre 100 appuntamenti riunisce rappresentanti della diplomazia, della società civile, dei media e delle imprese. “Una vera e propria vetrina per la diplomazia italiana e internazionale, un’iniziativa che negli anni si è dimostrata un’occasione di dialogo e di confronto sulle sfide future rivolta ai cittadini, alle persone che sempre di più percepiscono il mondo come parte della loro vita quotidiana”, ha affermato la viceministra agli Affari esteri, Marina Sereni, intervenendo alla Farnesina alla presentazione dell’evento.
“La crisi pandemica ha contribuito ad accelerare la creazione di nuovi paradigmi nei rapporti tra gli Stati”, sottolinea l’ambasciatore Giampiero Massolo, presidente del Comitato Scientifico del Festival, presidente di Fincantieri e ISPI, spiegando che i governi, di fronte all’inatteso, tendono a chiudersi mentre invece dovrebbero cooperare di più.

Clima, ambiente, salute, sicurezza alimentare: sono solo alcune delle tematiche e delle sfide globali che il nostro Paese ha di fronte e per affrontarle, secondo la vice ministra Sereni, è necessario far fronte comune. “La presidenza italiana del G20 ha fatto una scelta di visione evidente: l’idea di dover rilanciare un multilateralismo efficace, un tratto che abbiamo cercato di mantenere di fronte alle sfide globali come l’ambiente, la sicurezza alimentare, la salute, la stabilità in alcune aree del mondo. Abbiamo pensato che l’unico modo per dare un contributo al G20 fosse quello di rilanciare la strada di una comune responsabilità, e abbiamo ‘osato’ anche fare un G20 sull’Afghanistan che è andato bene e il premier Draghi ha illustrato i risultati positivi, un successo per nulla scontato”, sottolinea la viceministra agli Esteri spiegando che “l’interesse dell’Italia nel promuovere un’azione comune significa mettere in campo il nostro soft power, la nostra attitudine a costruire ponti e a creare un consenso intorno a soluzioni multilaterali condivise”.

Ma vediamo i numeri della manifestazione che ormai si è accreditata negli anni con la medaglia d’onore del Presidente della Repubblica: sette Università coinvolte, 22 presentazioni di libri, dieci question time di studenti e ambasciatori, oltre 20 Ambasciate coinvolte, 50 dirette streaming. “Il nostro obiettivo è far crescere a Roma la consapevolezza della centralità nello scenario mediterraneo e nel mondo diplomatico, che a questa città guarda con grande rispetto, e non solo per la presenza vaticana e per la sua storia”. A sottolinearlo il patròn del festival, il Segretario Generale Giorgio Bartolomucci che a pochi giorni dal ballottaggio per le elezioni municipali, previsto domenica e lunedì prossimo, chiosa: “Chiunque vinca ci auguriamo che possa capire e approfittare del grande potenziale del nostro Festival più di quanto successo in passato”.

Programma 2021

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