Io, Roberto ed Elizabeth ci siamo conosciuti a Milano, nel Bike Cafè UpCycle. Ci siamo stretti la mano, abbiamo ordinato una tisana ed abbiamo iniziato a chiacchierare. Alle loro spalle, i bellissimi quadri di Roberto, mi fecero viaggiare con la fantasia: in sella, su colline lontane, nel passato e nel futuro. Attorno a noi un luogo unico: UpCycle. Il nome del locale deriva da Upcycling. Con questa parola si definisce quel processo di conversione di materiale di scarto, rifiuti o prodotti ormai inservibili, in nuovi materiali o prodotti di migliore qualità, in modo da ridurne l’impatto ambientale e aumentarne il valore sociale.
UpCycle era un garage d’automobili, vecchio sporco ed abbandonato in via Ampère 59, a Milano, appunto. Poi, nacque l’idea… Un gruppo di amanti della bici (imprenditori, operatori, giornalisti, coinvolti in progetti che ruotano attorno al mondo delle due ruote) sognavano che in Italia potesse nascere un bike cafè-restaurant di ispirazione nordeuropea, uno di quei posti in cui si potesse sperimentare un modo nuovo e diverso di vivere e condividere il tempo e persino il lavoro. Ma soprattutto un luogo dove quella meravigliosa macchina che è la bicicletta ne fosse il movimento centrale. UpCycle ora è realtà. E’ aggregazione, è cultura della bicicletta, è musica, è moda. E’ un Cafè dove si può mangiare, bere, lavorare, riflettere, rilassarsi, pensare. E UpCycle ha ospitato una mostra di Roberto Sironi. La mostra “Arte su due ruote” facente parte del progetto “Un artista in bicicletta”.
Roberto, chi sei?
Sono un artista milanese, sono un musicista, un pittore, uno scrittore ed un blogger.
Ci presenti il progetto “Un artista in bicicletta”?
“Un artista in bicicletta” è progetto ciclo/artistico, composto da pittura, musica, teatro e letteratura, dedicato all’universo della bicicletta, diventato poi anche Associazione Culturale. L’idea di base è quella di sviluppare e diffondere i miei progetti artistici attraverso nuove forme “socializzanti”, così che il pubblico possa trovare un nuovo benessere artistico e una forma alternativa di movimento. Nel progetto, è presente un mio concerto, ovvero “Tandem Concert”, nel quale sono accompagnato dalla violinista francese Elizabeth Boudjema, è presente una piéce teatrale intitolata “West bike story” con la partecipazione di Evelina Primo ed la mostra di pittura “Arte su due ruote”. “Artista in bicicletta” è work in progress. Stiamo, infatti, portando alla luce nuove idee…
Come è nata l’ispirazione?
Più che un’ispirazione è stata un’intuizione! Amo molto lo swing e sono giunto alla conclusione che la bicicletta si lega perfettamente a questo genere musicale, in quanto è metronomica: il ritmo della pedalata è ipnotizzante. Per un musicista è, strumento a parte, un mezzo per potere intraprendere ed intuire il “tempo”. In ambito pittorico, invece, la bicicletta è protagonista assoluta del movimento ed io sono a favore del movimento nella pittura: la sensazione che nulla sia mai fermo m’intriga molto. Non a caso definisco i miei quadri dei “movimenti immobili!”
Cosa pensi della cultura “a due ruote” italiana?
In Italia siamo un po’ “indietro”! C’è troppa politica e poca passione! Ci sono troppi interessi economici e poca cultura ecologica! Spero che la gente comune inizi a pensare seriamente al proprio benessere ed alla propria libertà intellettuale. Siamo molto lontani dai risultati raggiunti da altri paesi in termini di sviluppo eco sostenibile e la cosa incredibile è che, a livello europeo, credo, siamo i più importanti fabbricanti di biciclette e la cultura della bicicletta è sempre stata parte del tessuto della nostra tradizione e del nostro costume. L’Italia dovrebbe essere la prima nazione, almeno a livello europeo, a sponsorizzare l’idea della bicicletta a tutti i livelli, ma, purtoppo, non è così. Io sono, comunque, ottimista: qualcosa dovrà cambiare!
All’estero come funziona?
La bicicletta in altri paesi si è imposta fortemente in ambito sociale. In Olanda, in Germania, in Francia ed in altri Paesi (e non solo europei) è già un’alternativa concreta all’utilizzo dell’automobile. Le piste ciclabili sono in alcuni casi già “autostrade” ed il ciclista è un viaggiatore e non un trasportato. Il mondo su due pedali ha già ammaliato la fantasia a tal punto da farne una nuova realtà. Il futuro è inevitabilmente improntato sui cambiamenti radicali: il petrolio scomparirà un giorno e si affacceranno nuove tendenze, nuove modi di vivere, vere evoluzioni sociali e la bicicletta ne farà sicuramente parte!
La bici secondo te è un mezzo da “poveri” o da “ricchi”?
La bicicletta è il mezzo perfetto, unico nel suo genere e sicuramente ha oltrepassato e oltrepasserà tutte le generazioni, perché, in un certo senso è un sogno ad occhi aperti, un viaggio dentro la realtà, un mito che può fare a meno di un Olimpo… Ricchi e poveri diventano uguali su questa macchina del tempo a propulsione umana! Sono profondamente convinto che la bicicletta non sia solo una soluzione democratica e un mezzo ecologico e di mobilità sostenibile, ma credo sia molto di più. Benessere a parte, la bicicletta è il solo mezzo che si muove ad una velocità perfetta tra passato, presente e futuro ed è per questo motivo che non passerà mai di moda e con la quale si può e si potrà diffondere cultura ovunque. Senza contare che in bicicletta si possono fare e scoprire tantissime cose: io ad esempio ci scrivo canzoni, creo progetti, filosofeggio, insomma penso!
Dove possiamo trovare maggiori informazioni sui progetti legati a “Un artista in bicicletta”?
Abbiamo creato il sito www.unartistainbicicletta.com, dove si possono trovare tutte le informazioni, le novità ed i progetti futuri, nonché una galleria fotografica di “Arte su due ruote”. Ho inoltre un blog, ciclo/letterario, chiamato “Arte, parole, viaggio e ciclosofie” nel quale raccolgo pensieri, opinioni.
Ti va di parlarci dei tuoi progetti futuri?
Ho appena terminato di incidere un nuovo album che ho voluto dedicare allo swing, al movimento, al viaggio, quindi inevitabilmente alla bicicletta, intitolato “All’andatura degli Dei”. E’ stato un lavoro appassionante dove la sensazione della “pedalata” è molto presente tra una nota e l’altra. La mostra “Arte su due ruote” continua il suo cammino ed ho scritto già un paio di libri dedicati all’universo bicicletta che spero vedranno la luce molto presto. Dico “spero”, perché prima dovrò trovare un editore illuminato!
Appassionata di bici, leggere questo articolo ha messo in movimento le route del mio pensare ….