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Col suo progetto UVA (Unione Vignaioli Associati) Mario Mazzitelli dimostra da diversi anni quanto sua abnegazione per lo splendido terroir dei Monti Piacentini e la passione per la viticultura sostenibile siano i tratti più distintivi della sua attività produttiva e culturale allo stesso tempo, recuperando vigne incolte o abbandonate col fine di valorizzare la tradizione vinicola che, assieme alle nocciole, ha da sempre caratterizzato l’area giffonese; restituendo tanto ai vignaioli quanto agli enoappassionati la possibilità di reinventarsi produttori o di adottare uno di questi vigneti, seguendone tutti i processi produttivi, dalla vendemmia all’assaggio, il progetto UVA è riuscito sino ad oggi a catalizzare una grande attenzione fino a procreare ben oltre 300 bottiglie personalizzate, avvicinando un pubblico di persone eterogenee alla terra, facendo maturare in loro la vera idea di fatica richiesta e che oggi si vedono imbottigliare con grande soddisfazione il proprio vino.

Lunarossa Vini e Passione si distingue per una condotta agronomica biologica, per quanto non certificata, e per un grande appeal artigianale conferito ai vini durante tutte le fasi.

Le uve di Aglianico e Primitivo che occorrono per il Rossomarea Igt dei Colli di Salerno 2012 nascono da viti dall’età media di 20 anni, allevate rispettivamente a guyot bilaterale e cordone speronato, su terreni calcarei di origine alluvionale dalla matrice sabbiosa ed argillosa, con buona alternanza di breccia a granulometria variabile, posti ad un’altitudine media di 180 e 250 metri sul livello del mare, le quali concorrono al blend nella misura dell’80 e del 20%. L’Aglianico ed il Primitivo, il primo generalmente raccolto entro la prima decade di settembre ed il secondo verso la fine, fermentano separatamente in acciaio a temperatura controllata per poi, una volta assemblati, senza filtraggi, affinare in altri contenitori inox per 6 mesi con stabilizzazione a freddo, successivamente in barrique per 16 mesi ed infine in vitro per altri 15 mesi.

Di un colore rosso rubino compatto tendente al granato e di fitta consistenza, appena dischiuso il Rossomarea 2012 è ancora piacevolmente vinoso malgrado il suo affinamento nel tempo e, floreale nella nota di viola appassita, si apre verso il fruttato di cerasa e gelso nero, poi col balsamico di melassa di fichi che veicola in sé una sottile trama di liquirizia, carruba ed un ritorno della ciliegia, questa volta sotto spirito, per chiudere con una lieve percezione minerale, un vago accenno di cannella e scatola di sigaro. In bocca la trama tannica e la sapidità padroneggiano senza ostacolare affatto la beva, anzi facendo evincere le grandi possibilità evolutive. In un gioco di spigolature e rotondità, come l’andare e venire dell’onda sizigiale, la freschezza aiuta a smussare il materico ed il calore della bocca scioglie lentamente le profumazioni in retrolfattiva, confermandole assieme al tabacco ed alla ciliegia sotto spirito a sigillare il tutto. Uso calibratissimo dei legni. Vino con buona persistenza e che ha ancora davanti a sé tanto da esprimere per i prossimi 5 anni. Maccheroncini di Campofilone al ragù di capriolo.

Link consigliati: http://www.viniepassione.it/

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